Monster Hunter Wilds: Recensione della punta di diamante di una serie... molto affilata!
Monster Hunter Wilds porta la serie Capcom a un livello più alto

Introduzione alla trama di Monster Hunter Wilds
Partiamo dicendo, senza mezzi termini, che la parte narrativa, in Monster Hunter, ha, per la maggior parte dei giocatori affiliati al brand, lo stesso valore che può avere una storia ben scritta per un film porno. Non c'è mai stata, almeno agli inizi, e nel caso di World è stata quasi invadente, eppure è giusto che ce ne sia una, soprattutto perché la lore è sempre più ricca e i giocatori che non conoscono la serie, hanno modo di avvicinarsi alle logiche, agli usi, ai costumi di una vita in cui l'uomo è sì al vertice della catena alimentare, ma allo stesso tempo è anche il più debole tra gli esseri viventi della fauna planetaria, dovendo adattarsi a condizioni estreme.
Nel caso di Wilds seguiamo le vicende di un gruppo di esploratori che ritrovano un giovane ragazzo di nome Nata, trovato vicino ai confini delle Terre Proibite, una regione che si credeva disabitata. Nata racconta che il suo villaggio è stato attaccato da un mostro misterioso, costringendo gli abitanti a fuggire. Questo evento spinge la Gilda a organizzare una spedizione per investigare e scoprire la verità dietro l'attacco.
Il giocatore assume il ruolo di un cacciatore esperto, incaricato di proteggere l'equilibrio dell'ecosistema e di cacciare i mostri che minacciano la regione.
Durante l'avventura, il cacciatore dovrà esplorare le Terre Proibite, un'area ricca di segreti e pericoli, e affrontare creature mai viste prima. La missione principale è scoprire l'origine del mostro che ha attaccato il villaggio di Nata e salvare il popolo dei Guardiani, una comunità che vive in armonia con la natura. I fatti quindi, con le varie evoluzioni di essi, servono per fare un po' da collante al tutorial e come scusa per potersi spostare da un bioma all'altro, riuscendo nel contempo a non offrire quelle classiche missioni filler, ma a mantenere sempre altissimo il focus sui mostri e a guidare qualsiasi giocatore a diventare il migliore possibile.
Utilizzo dei Seikret e dinamiche di movimento
Ad ogni uscita di MH ci sono aggiunte, revisioni e nuove sfide. Partiamo dai Seikret, calcatura fondamentale per girare le mappe così vaste del mondo di gioco, evoluzioni di quelle di Rise e che a loro volta seguono l'introduzione degli insetti filo di World, ovvero l'unico modo di orientrarsi in un simil-open-world di questa portata. I Seikret poi seguono in automatico gli insetti filo, portandovi a destinazione direttamente, questo perché in Rise spesso ci si perdeva o era difficilissimo tornare al punto in cui si era combattuti e si era svenuti precedentemente e qui le mappe sono volutamente molto più complesse, quindi questa è stata la soluzione finale ottimale, al netto del fatto che potrete manovrare i vostri "destrieri" in piena autonomia qualora voleste farlo.
Le doppie armi sono la più grande innovazione, ma anche il modo migliore di dare a coloro che vogliono giocare in solitaria, la possibilità di essere pienamente offensivi con la combo che meglio rappresenta il giocatore stesso e la sfida che vuole affrontare. Nel mio caso ad esempio preferisco usare un martello per rompere le parte dei mostri che mi servono per craftare altre equipaggiamenti, ma alternare alla lentezza di un'arma così potente le doppie lame che mi permettono di tagliare la coda dei mostri (funzione altrimenti interdetta dal martello) e aggiungere velocità. Questo è un esempio, ciascuno si "vestirà" con lo stile e l'equipaggiamento che meglio crede, ma è anche per farvi capire quanto sia rivoluzionare un approccio simile.
Monster Hunter Wilds, innovazioni nel gameplay e nuove meccaniche
Il gameplay è anche stato pesantemente rivisto. World e Rise ad esempio erano ben fatti, ma entrambi afflitti da una logica di bilanciamento che oscillava pesantemente in una sorta di "obbligo" a giocare in co-op o almeno alcune delle armi non avrebbero permesso di giocare in singolo, salvo trascorrere ore e ore per portare a casa risultati che in multiplayer erano raggiungibili in meno tempo. Le cose ora sono cambiate e si ritorna un po' alla generazione tra il Tri e Generations, ovvero che si possono portare a casa obiettivi in singolo senza trascorrerci la vita o subire pesantemente alcune scelte di armi meno efficaci.
Oltretutto ora i mostri hanno una valanga di "informazioni" extra che si possono leggere su di essi, come le ferite che si vedono sempre di più e la modalità focus, che un tempo serviva solo per direzionare meglio il colpo, ora evidenza ancora di più gli stati alterati degli effetti subiti dai mostri. Questi ultimi hanno delle animazioni incredibili. Se pensate di averle viste tutte con i capitoli precedenti, preparatevi a ricredervi, il lavoro svolto da Capcom è impressionante. Un graditissimo ritorno è anche il fatto che se riuscirete a colpire con un attacco pesante e una certa violenza e calcolando i tempi, avrete come risultato l'interruzione dell'attacco nemico, questa cosa era stata rimossa in World e resa meno incisiva in Rise, ma ora questo elemento tattico, che richiede comunque tempismo, bravura e un pizzico di fortuna, torna in termini strategici e andrà preso in esame per tutti voi cacciatori che state aspettando di entrare in azione.
Recensione Monster Hunter Wilds: uno spettacolo da vedere e da sentire
Grafica, texture e poligoni sono al massimo dell'apice della potenza computazionale moderna, un prezzo che si paga, in termini di prestazioni, ma che regala le migliori emozioni visive che si possa desiderare. Se avete un PC adeguato ad esempio, al netto di alcune revisioni al ribasso in termini di requisiti, dovrete comunque armarvi di un hardware molto performante per poter godere di tutto maxato, ma io stesso che su PS5 Pro ho scelto di puntare alla parte performance , pur dimostrandosi sempre di avere dignitosissime performance, ha palesato come comunque le texture fossero più slavate, snudando i limiti ormai raggiunti da questa generazione di console. La musica orchestrale punta sempre alle vette più alte possibili, ma anche il sonoro in generale delle armi, se avete un impianto di un certo tipo, vi mostrerà un livello qualitativo impressionante sia nelle fasi di combattimento, sia per quanto concerne la campionatura e l'uso dei versi dei vari mostri o delle armi che agiscono, così da avere sempre le scene rese al loro meglio.
Sul campo dei difetti, personalmente, mi trovo un po' in imbarazzo, non perché si debba necessariamente ricercarli, ma perché è indubbio che ce ne siano in ogni produzione e in alcuni casi possono limitarvi la scelta dell'acquisto. Confesso che qui è tosta, in quanto è vero che Monster Hunter è un gioco hardcore, ma mai come oggi è stato studiato per essere alla portata di tutti, soprattutto nel corso della storia, diventando, giustamente il vero Monster Hunter solo nel post end-game, per il quale però vi sarete fatti già le ossa e saprete cosa aspettarvi. Ci sono suggerimenti anche per gli equipaggiamenti, si può giocare in single player con un bilanciamento che così non c'era mai stato, ci sono mostri nuovi e grandi classici imprescindibili dotati della miglior resa grafica e di animazioni. Questo non è solo un tripla a, ma anche forse una delle migliori produzioni dell'anno in termini qualitativo-visivo dove andare oltre richiederebbe hardware che nemmeno esiste, e già così "piega" quello esistente, pur mantenendo un'ottimizzazione di indubbia resa praticamente per chiunque, non mi stupirei che se ci fosse un adattamento anche per Switch 2.