Morrowind

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Finalmente dopo l'enorme successo riportato dalla versione PC, Morrowind arriva anche sulla piattaforma Microsoft in questo periodo fiorente del mercato videoludico, ovvero "l'autunno delle meraviglie". È bene ricordare per tutti coloro che non lo sapessero che Morrowind è un RPG classico, ovvero non contaminato da elementi arcade come in Final Fantasy, Zelda, Kingdom Hearts, Shen Mue, ecc. Insomma, questo è un RPG totale, ovvero con un livello di interazione elevatissimo ed esteso a tutti i luoghi, personaggi e oggetti presenti. Questo progetto titanico realizzato dai Bethesda Softworks inc., non è altro che il seguito di altri due illustri giochi come Arena e Daggerfall, che nei loro anni di uscita, rispettivamente il 1994 e il 1996 ottennero il prestigioso riconoscimento di miglior RPG dell'anno. L'intento dei Bethesda è stato quello di produrre il gioco di ruolo con il più alto grado di interazione di sempre e con una libertà di azione praticamente sconfinata. Il lavoro è stato difficile ed arduo ma alla fine il risultato è davvero senza precedenti.

L'avventura ha sede a Vvanderfell, una grandissima isola vulcanica che racchiude in sé un'enorme varietà di paesaggi, genti, usanze e culture. Una quantità impareggiabile di individui di diverse razze, di bestie, di oggetti presenti in un'altrettanto sconfinato territorio, tra città, villaggi, roccaforti in una quantità enorme di paesaggi diversi, tra mare, montagna, colline, fiumi, pianure, laghi e via di seguito.



Il protagonista della storia è un ex prigioniero che viene strappato dal carcere da un decreto imperiale e che viene scortato sino al porto di Seydan Neen. Qui, prende avvio l'avventura: avremo la possibilità di scegliere il nome del personaggio che guideremo durante il gioco quindi, potremo sceglierne la razza, le caratteristiche e le qualità, oltre che l'aspetto. Infine, il gioco vero e proprio avrà inizio e verremo spediti nella cittadina di Balmora a consegnare una lettera ad un tizio: da qui in poi avremo campo libero e potremo sviluppare una trama di gioco ed una successione di eventi completamente libera.

L'universo di Morrowind ricorda un po' il mondo di Shenmue, anche se le somiglianze persistono più a livello teorico che pratico, ma è buono il paragone per fornirvi un'idea di quel che potrete fare. Le locazioni in cui potremo scorrazzare liberamente sono popolate da svariate "persone" che svolgono una vita tutta loro, anche se quest'ultima, a differenza di quanto avveniva con i passanti nel capolavoro di Yu Suzuki, non è scandita da orari, problemi dovuti alle intemperie o altro. I personaggi che trovate in una locazione, quasi sempre li ritroverete nella stessa, e ciò è indice di come qualcosa in più potesse essere fatto. Dalla sua però Morrowind lascia una maggiore libertà al giocatore, ora non più costretto a seguire rigidi schemi o passaggi fissi, ma artefice se non "del proprio destino", almeno di scegliere la successione degli avvenimenti con cui proseguire nell'avventura, visto che questi non sono concatenati l'uno all'altro.