Mortal Kombat X

di Roberto Vicario
Sono passati quattro anni da quando Mortal Kombat, reboot della truculenta serie di Ed Boon, ha fatto capolino sulle console di passata generazione. Con l'arrivo di PS4 e Xbox One, tutti i fan del combattimento mortale hanno sperato di avere tra le mani un nuovo capitolo in grado di sfruttare la potenza delle nuove console.

L'attesa non é durata più di tanto, con l'annuncio e l'arrivo sul mercato di Mortal Kombat X. In questa recensione andremo ad approfondire gli aspetti più importanti del picchiaduro tutto sangue e violenza. Ulteriore evoluzione o passo indietro? scopriamolo insieme.

Ancora una volta si apre il torneo



Se in Mortal Kombat avevamo assistito alla rinascita di una serie dopo diversi anni di purgatorio videoludico, con Mortal Kombat X il leitmotiv dell'opera sarà il ricambio generazionale. I nostri personaggi più amati, pur essendo comunque presenti nel roster di gioco, iniziano a sentirsi un po troppi anni sulle spalle, e l'arrivo di una nuova generazione di lottatori andrà ad aumentare le quote giovani.

Tutto questo sarà inoltre supportato in maniera più che credibile dalla componente principale per quanto riguarda l'avventura in single player: la modalità storia. Suddivisa in capitoli, la narrazione ci porterà a vivere le vicende esattamente da dove le avevamo lasciate nel precedente capitolo.

Rispetto al passato questa modalità si é rivelata decisamente più curata, sia sotto l'aspetto puramente contenutistico, quanto sotto quello del dinamismo, con salti temporali, flashback e altro ancora perfettamente integrati.



Ogni capitolo sarà dedicato ad un particolare personaggio e all'interno si dovranno affrontare diversi combattimenti; solamente la vittoria ci farà proseguire nella narrazione. Ogni match sarà intervallato da una serie di cut scene che potranno essere puramente di intrattenimento, oppure interattive, con dei simboli del nostro pad che appariranno sulla schermo e che dovremo provare a schiacciare in più velocemente possibile.

Parlando delle scene di intermezzo dobbiamo fare davvero i complimenti ad Ed Boon, seppur con qualche alto e basso la qualità sia registica che di contenuti é davvero alta, ed alcuni passaggi in particolare, ci hanno davvero esaltato. Inoltre, il pessimo doppiaggio del precedente capitolo é stato fortunatamente rimpiazzato da una localizzazione decisamente più decorosa.

Intendiamoci, niente che ci faccia strappare i capelli, ma per lo meno si tratta finalmente di un elemento in grado di donare un minimo di carattere e profondità ai modelli poligonali presenti sullo schermo.

Senza entrate troppo nel dettaglio il mondo della terra sarà in guerra ancora una volta con il netherrealm a causa del perfido Shinnok. Sfruttando una forte instabilità “politica” tra il mondo della terra e quello dell'outworld, Shinnok e i suoi fidati discepoli proveranno a sottometterli entrambi.

La terra, dalla sua, supportata ancora una volta dal Dio del Tuono Raiden, attraverso la formazione di un nuovo corpo speciale capitato da Sonya Blade e Johnny Cage, proverà a bloccare tutto, anche in memoria di compagni persi in passato.

Al di là della qualità, quello che ci ha fatto storcere il naso é che durante la storia si affrontano già personaggi che saranno rilasciati successivamente tramite DLC, questo dimostra che tali lottatori sono già presenti su disco. Un elemento che, siamo sicuri, darà fastidico a molti fan della serie.

Posto che la storia - in base alla difficoltà con cui deciderete di affrontarla - non vi porterà via più di 6/7 ore, i ragazzi di NetherRealm non si sono risparmiati in fatto di contenuti alternativi, offrendo una sostanziosa quantità di modalità alternative.

La base di partenza é quella classica del tutorial/allenamento - utile per imparare le mosse ed il timing per incastrare le diverse combo - o dello scontro singolo, per partite rapide e senza troppe pretese.

Altra pietra miliare della serie sono le torri, che in questo decimo episodio della serie si presentano in due varianti molto particolari. Le torri classiche ci faranno affrontare sfide che vanno dalla semplice uccisione di nemici in sequenza, passando per sfide con nemici infiniti in una sorta di survival, per arrivare alle immancabili prove di forza in cui bottom smashing e tempismo regnano sovrani.

La variante più particolare sono le torri viventi. Tre palazzi che modificano le loro sfide su base oraria, giornaliera e settimanale. Queste sfide offrono una flusso di varietà costante ed in grado di rendere sempre fresco il gameplay. Una trovata molto interessante e ben pensata dagli sviluppatori.

Infine, sfida della torre ci permetterà di competere contro i nostri amici all'interno di una torre generata totalmente a caso. Trovate molto divertenti e che vi assicuriamo, una volta completata la storia, sfrutterete in maniera massiccia.



La violenza é nulla senza la tecnica…



Mortal Kombat però é sinomino di immediatezza e anche in questo capitolo gli sviluppatori non si sono certamente risparmiati, proponendo un gameplay che permette di essere assimilato in tempi davvero molto brevi. Tuttavia, con un occhio di riguardo nei confronti di chi ama più la tecnica, si é cercato di migliorare anche quello che può essere l'approccio più tattico allo scontro.

Il ritorno della barra legata alle mosse ex, breaker e raggi x, accomunata alla presenza di un timing più ferreo per far entrare le combo, rende gli scontri di “livello avanzato” in Mortal Kombat X ostici e poco permissivi. La differenza la faranno quindi la conoscenza dei tempi di entrata di una combo e di tutti quegli elementi come il juggling, il blocco corsa e la parata. Parlando proprio di quest'ultima, il ritorno alla parata solamente con la pressione del tasto (R2 nella versione PS4) potrebbe far storcere il naso a chi non ama in maniera particolare il tasto unico delegato al block.
vimager1, 2, 3

Altro plauso che va mosso nei confronti degli sviluppatori é la presenza di un roster ricco, ma allo stesso tempi decisamente bilanciato, ad eccezione di qualche sporadico caso. I 24 personaggi presenti nella lista di selezione offrono inoltre 3 stili differenti da poter scegliere. In questo modo - in base a quello scelto - si potrà modificare in maniera abbastanza importante l'approccio allo scontro.

Esattamente come visto in Injustice, avremo anche la necessità di imparare la locazione dei vari oggetti con i quali é possibile interagire all'interno dei singoli stage di gioco. Questi serviranno principalmente per interrompere combo, evitare il blocco negli angoli oppure per fare elevate quantità di danno.

Mortal Kombat però vuol dire soprattutto fatality, e proprio parlando di questo elementi bisogna ammettere che gli sviluppatori hanno dato davvero libero sfogo alla loro macabra fantasia. Pur con qualche elemento meno efficace di altri, in linea generale le fatality sono crude, assurde, violentissime e divertenti da vedere…a patto di avere davvero degli stomachi molto forti.

Oltre ad una serie di fatality per ogni personaggi, attraverso l'ormai famosa Kripta si potranno sbloccare anche le altrettanto famose brutality, versioni ancora più spinte ed eccessive del fatality base.

La Kripta, inoltre, ci servirà per sbloccare anche tutta una serie di contenuti aggiuntivi come bozzetti, artwork, costumi alternativi e molto altro ancora. Per farlo dovremo vincere match, accumulare soldi da spendere poi all'interno del cimitero per acquistare i famosi contenuti aggiuntivi.



Fatality in giro per la rete!



Essendo un picchiaduro bisogna anche sottolineare l'importanza della componente multigiocatore. I ragazzi di NetherRealm non si sono fatti sorprendere dall'importanza di questo elemento proponendo tutta una serie di contenuti estremamente validi.

Come già accadeva in passato sarà possibile creare delle stanze con i propri amici e lanciarsi in svariate modalità di gioco con il classico PvP in cui si affrontano sfide classifiche e non, match con regole casuali o il più semplice addestramento.

A questo si aggiungo le altrettanto diverti modalità: battaglia a squadre e Re della Collina. Nella prima si formeranno dei gruppi che andranno ad affrontarne degli altri, mentre nella seconda, riprendendo un po lo spirito delle gloriose sale giochi, bisognerà cercare di vincere più match consecutivi per rimanere in partita ed essere decretato il vincitore assoluto. Non mancheranno classifiche mondiali, con amici e la classica personalizzazione della tag di gioco.



Sebbene superflua, ci ha divertito ed intrigato la battaglia tra fazioni. All'inizio del gioco ci verrà chiesto per quale fazione parteggiare tra le cinque presenti. Ogni settimana la fazione che avrà fatto più punti sarà decretata la vincitrice.

Per poter aumentare il bottino della propria fazione, oltre a vincere match, bisognerà portare a termine svariate sfide che andranno ad aumentare le possibilità di vittoria della fazione scelta. Inoltre ci saranno anche delle fatalità specifiche che potremo effettuare in base al clan di appartenenza.

Gore e Splatter in alta definizione



Sotto l'aspetto puramente tecnico, il titolo ci offre nel complesso un prodotto più che mai gradevole nonostante la sua natura cross gen. Nella versione da noi giocata - quella PS4 - la presenza dei 60 fps si é rivelata fondamentale vista la tipologia del prodotto, a questo poi si aggiungo gli ormai canonici 1080p, standard abbastanza fisso per la console di casa Sony.

Il motore grafico utilizzato da Boon e soci é una versione super personalizzata dell'ormai abusato Unreal Engine 3. Nonostante le molte primavere viste da questo engine, bisogna ammettere che la qualità dei modelli poligonali ed in generale dell'ambiente di gioco non sembra risentire minimamente dell'età.
Le fatality sono crude, assurde, violentissime e divertenti da vedere…


L'effetto “next gen” é pienamente percepibile, la complessità dei modello poligonali é apprezzabile, soprattutto nei close up fatti prima dell'inizio del match e alla fine. Decisamente apprezzabili si sono rivelate anche le animazioni dei diversi personaggi: mai slegate tra loro e credibili. Decisamente solido si é rivelato anche il frame rate, con nessun tipo di rallentamento o incertezza.

Infine, abbiamo apprezzato la qualità dei livelli di gioco. Oltre alla già citata interattività, i vari stage sono complessi, ricchi di dettagli e discretamente dinamici. Sotto questo aspetto dobbiamo ammettere che ci troviamo sicuramente davanti ad alcuni dei migliori livelli della serie.

Ottima anche l'intelligenza artificiale che scala molto bene tra i vari livelli, un elemento da non sottovalutare e che evita in maniera perfetta l'insidiarsi di una eventuale situazione di frustrazione. Qualche incertezza per quel che riguarda la situazione che invece abbiamo riscontrato durante i nostri test sul comparto online.



La qualità delle partite - una volta entrati - é tutto sommato buona, ma la frequenza di disconnessioni o difficoltà di trovare un rapido matchmaking vanno a minare in maniera concreta le sessioni di gioco in multiplayer. Il problema, comunque, é regalato principlamente a partite effettuate con giocatori all'estero, testando il prodotto con altri giocatori italiani, non abbiamo riscontrato il minimo difetto di connessione o lag.

Nel complesso, nonostante qualche problema legato all'online e ad un poster che ci ha fatto storcere il naso, dobbiamo ammettere che Mortal Kombat X fa compiere un salto in avanti, in termini di maturità, alla saga. Il gameplay pur rimanendo abbastanza semplice da imparare, é diventato meno permissivo e più severo nella concatenazione delle combo e nella tempistica con cui queste vengono effettuate.

Ci troviamo quindi davanti ad un prodotto che sicuramente non scontenterà i fan storici della serie, ma al contrario potrebbe finalmente far avvicinare a Mortal Kombat anche gli amanti dei picchiaduro giapponesi. Adesso scusate, ma abbiamo diverse fatality in sospeso.