Mortal Kombat 9
Reboot, ovvero come realizzare buone alternative ad una serie troppo ingessata, o meglio ancora come rimediare a produzioni non all'altezza della situazione. Piaccia o non piaccia, in industrie prettamente creative come il cinema ed i videogames l'uso del rebooting rappresenta un vero e proprio valore aggiunto, un'opzione tanto banale quanto utile per ridestare l'attenzione del pubblico.
In ambito videoludico Mortal Kombat rappresenta senz'ombra di dubbio l'ultimo esempio di rebooting applicato ad un brand di successo finito anzitempo nella polvere. Dopo essere diventata una vera e propria icona del genere picchiaduro negli anni novanta, la serie ideata da Ed Boon aveva infatti finito col perdere gran parte del proprio appeal (leggasi anche capitoli e spin-off al limite della decenza), fino a raggiungere forse il punto più basso della propria ultradecennale carriera con quel capolavoro di mediocrità che rispondeva al nome di Armageddon.
In una situazione come questa, bene ha fatto dunque il team NetherRealm (ex Midway) a dare un colpo di spugna a quasi un decennio di storia dell'Outworld, e di provare attraverso un nuovo inizio a riportare la saga di Mortal Kombat ai fasti di un tempo.
E se tutto questo non fosse mai successo?
Come detto, l'idea alla base del nuovo Mortal Kombat é quella di riavvolgere il nastro sfruttando gli eventi descritti in Armageddon. In questa occasione, con la resistenza ridotta ai minimi termini e Shao Kahn ormai prossimo al dominio totale (ovvero il finale del gioco), sarà Raiden ad azzardare un ultimo disperato tentativo di salvare il mondo intervenendo sul normale flusso del tempo, al fine di mettere in guardia il “se stesso del passato” sugli effetti che un torneo senza controllo avrà sul futuro.
L'espediente, ha ovviamente come effetto quello di riportare indietro le lancette dell'orologio alle fase immediatamente successiva ai primissimi capitoli della saga e più precisamente all'inizio del nuovo torneo di Mortal Kombat, momento in cui un Raiden finalmente più consapevole, potrà intervenire per guidare i “vecchi” protagonisti verso un futuro sicuramente più roseo di quello bramato da Shao Kahn.
Sostenitori del gioco offline, fatevi avanti!
Contrariamente al solito, la trama cucita addosso a questo nuovo episodio non resta fine a se stessa, ma rappresenta anche il vero punto di snodo della modalità principale (Story Mode) del gioco in singolo.
In questa occasione, attraverso frequenti intermezzi (realizzati con il motore del gioco) e continui riferimenti agli eventi futuri ed alle conseguenze che determinate azioni comporteranno, al giocatore non é infatti concesso di seguire semplicemente la storia -ed i combattimenti- di un singolo protagonista del Mortal Kombat, ma viene piuttosto imposto di partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo futuro, che non potrà prescindere dalla propria capacità di guidare volta per volta (grazie ad una funzionale struttura di gioco suddivisa in capitoli) ciascuno dei lottatori cardine impegnati nel torneo. Per quanto profonda (e varia), la modalità Storia non rappresenta comunque la sola alternativa del gioco sul fronte single player, vista la presenza di una lunga serie di modalità accessorie in grado di fare la gioia degli amanti del gioco offline.
All'interno di Mortal Kombat trovano infatti spazio opzioni quali la Skalata, la Skalata a due (uniche opzioni in cui sarà permessa la selezione del personaggio), i Test della Fortuna, della Forza, dei Riflessi e dell'Attacco, per un totale di quasi 300 mini sfide che richiederanno, attraverso un' impostazione "a torre", di superare dal classico combattimento ad handicap del Test della Fortuna (sarà una slot machine a determinare i lottatori, gli arti, le combo e le penalizzazioni che dovranno essere utilizzate nel combattimento), al gioco dei bussolotti in chiave horror del Test dei riflessi (in questo caso saranno utilizzate teste mozzate grondanti di sangue), fino all'altrettanto classica prova di forza in cui sarà necessario effettuare, con un sistema di controllo del tutto identico a quello dei vari Track & Field, il tameshiwari di oggetti sempre più consistenti. Gli appassionati dei giochi mordi e fuggi, potranno invece cimentarsi nella classica opzione Arcade, mentre quelli alla ricerca di una sfida quasi impossibile, potranno infine sperimentare l'impegnativa Torre delle Sfide.
Quest'ultima, con oltre 50 livelli di pura violenza rappresenta di fatto un condensato di tutte le modalità presenti nel gioco, a cui si andranno a sommare alcuni minigiochi dallo stile forse un po' troppo retrò (dal classico beat em'all alla Double Dragon fino agli altrettanto classici distruggi tutto ciò che si muove"), ma pur sempre in linea con la violenza proposta dal gioco.
In ambito videoludico Mortal Kombat rappresenta senz'ombra di dubbio l'ultimo esempio di rebooting applicato ad un brand di successo finito anzitempo nella polvere. Dopo essere diventata una vera e propria icona del genere picchiaduro negli anni novanta, la serie ideata da Ed Boon aveva infatti finito col perdere gran parte del proprio appeal (leggasi anche capitoli e spin-off al limite della decenza), fino a raggiungere forse il punto più basso della propria ultradecennale carriera con quel capolavoro di mediocrità che rispondeva al nome di Armageddon.
In una situazione come questa, bene ha fatto dunque il team NetherRealm (ex Midway) a dare un colpo di spugna a quasi un decennio di storia dell'Outworld, e di provare attraverso un nuovo inizio a riportare la saga di Mortal Kombat ai fasti di un tempo.
E se tutto questo non fosse mai successo?
Come detto, l'idea alla base del nuovo Mortal Kombat é quella di riavvolgere il nastro sfruttando gli eventi descritti in Armageddon. In questa occasione, con la resistenza ridotta ai minimi termini e Shao Kahn ormai prossimo al dominio totale (ovvero il finale del gioco), sarà Raiden ad azzardare un ultimo disperato tentativo di salvare il mondo intervenendo sul normale flusso del tempo, al fine di mettere in guardia il “se stesso del passato” sugli effetti che un torneo senza controllo avrà sul futuro.
L'espediente, ha ovviamente come effetto quello di riportare indietro le lancette dell'orologio alle fase immediatamente successiva ai primissimi capitoli della saga e più precisamente all'inizio del nuovo torneo di Mortal Kombat, momento in cui un Raiden finalmente più consapevole, potrà intervenire per guidare i “vecchi” protagonisti verso un futuro sicuramente più roseo di quello bramato da Shao Kahn.
Sostenitori del gioco offline, fatevi avanti!
Contrariamente al solito, la trama cucita addosso a questo nuovo episodio non resta fine a se stessa, ma rappresenta anche il vero punto di snodo della modalità principale (Story Mode) del gioco in singolo.
In questa occasione, attraverso frequenti intermezzi (realizzati con il motore del gioco) e continui riferimenti agli eventi futuri ed alle conseguenze che determinate azioni comporteranno, al giocatore non é infatti concesso di seguire semplicemente la storia -ed i combattimenti- di un singolo protagonista del Mortal Kombat, ma viene piuttosto imposto di partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo futuro, che non potrà prescindere dalla propria capacità di guidare volta per volta (grazie ad una funzionale struttura di gioco suddivisa in capitoli) ciascuno dei lottatori cardine impegnati nel torneo. Per quanto profonda (e varia), la modalità Storia non rappresenta comunque la sola alternativa del gioco sul fronte single player, vista la presenza di una lunga serie di modalità accessorie in grado di fare la gioia degli amanti del gioco offline.
All'interno di Mortal Kombat trovano infatti spazio opzioni quali la Skalata, la Skalata a due (uniche opzioni in cui sarà permessa la selezione del personaggio), i Test della Fortuna, della Forza, dei Riflessi e dell'Attacco, per un totale di quasi 300 mini sfide che richiederanno, attraverso un' impostazione "a torre", di superare dal classico combattimento ad handicap del Test della Fortuna (sarà una slot machine a determinare i lottatori, gli arti, le combo e le penalizzazioni che dovranno essere utilizzate nel combattimento), al gioco dei bussolotti in chiave horror del Test dei riflessi (in questo caso saranno utilizzate teste mozzate grondanti di sangue), fino all'altrettanto classica prova di forza in cui sarà necessario effettuare, con un sistema di controllo del tutto identico a quello dei vari Track & Field, il tameshiwari di oggetti sempre più consistenti. Gli appassionati dei giochi mordi e fuggi, potranno invece cimentarsi nella classica opzione Arcade, mentre quelli alla ricerca di una sfida quasi impossibile, potranno infine sperimentare l'impegnativa Torre delle Sfide.
Quest'ultima, con oltre 50 livelli di pura violenza rappresenta di fatto un condensato di tutte le modalità presenti nel gioco, a cui si andranno a sommare alcuni minigiochi dallo stile forse un po' troppo retrò (dal classico beat em'all alla Double Dragon fino agli altrettanto classici distruggi tutto ciò che si muove"), ma pur sempre in linea con la violenza proposta dal gioco.
Mortal Kombat 9
8
Voto
Redazione
Mortal Kombat 9
Il vero Mortal Kombat é tornato. Dopo episodi più o meno riusciti, NetherRealm é infatti riuscita nell'intento di riportare la saga ai fasti di un tempo, grazie sopratutto al sapiente mix fra il vecchio ed il nuovo che é stata in grado di mettere in atto. Il gioco indubbiamente non é perfetto e potrà essere migliorato in futuro, ma quel che conta é che i veri ammiratori del gioco più violento della storia avranno di che divertirsi, tanto online quanto sopratutto offline.