Mortal Kombat 9

Mortal Kombat 9
Discorso similare può essere fatto per la grafica: alla base c'é il lavoro svolto per la versione PS3, com'é possibile notare dai modelli utilizzati nei dialoghi e nei minigiochi “Test your... something”, ma quando si passa all'arena di combattimento vera e propria é impossibile non notare un sostanziale calo di dettaglio, sia nel numero dei poligoni sia nella cura delle textures, tanto sui modelli di gioco quanto sul fondale. D'un tratto, se non fosse per la risoluzione, gli effetti e la fluidità, si potrebbe quasi credere di essere catapultati su un titolo PSP, e ciò certo non gioca a suo favore. Giusto qualche colpo di coda, come lo scalare della qualità verso l'alto nelle mosse X-Ray o il modificarsi delle texture man mano che il personaggio si danneggia, ci permette di non definire la grafica propriamente “brutta”, ma certamente PS Vita ci ha già regalato esempi migliori.

Le X-ray Moves hanno sempre il loro fascino truculento
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La storia ha inizio
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Il sistema di gioco non é particolarmente complesso: l'elenco di mosse a disposizione dei lottatori non é ristrettissima ma neppure troppo vasta, prediligendo l'efficacia di ogni singola combo ad una varietà difficilmente padroneggiabile - altro elemento che accomuna il gioco ai primi episodi del brand piuttosto che a produzioni più moderne. Ad ogni modo la varietà é assicurata dalla presenza di un roster di 32 lottatori, ciascuno con le sue peculiarità e - perché no? - anche di qualche mossa a primo acchito un po' sbilanciata, ma solo per chi non sa come contrastarla attivamente. Ecco pertanto che Mortal Kombat si configura come uno di quei giochi che si accontenta di poche ore per essere assimilato, ma che in seguito richiede riflessi ed esperienza per essere padroneggiato, specie al variare dell'avversario.



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Con 32 facce la scelta non manca
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Se dunque é vero che la modalità Storia la si gioca una sola volta, é altrettanto vero che prima di terminare la Skalata con tutti i lottatori, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti, saranno necessarie non poche ore, alle quali si aggiungono quelle necessarie per superare le due Torri delle Sfide. E, naturalmente, non finisce qui: al motto di “Kombatti ovunque”, Mortal Kombat su Vita offre anche la modalità Versus, sia ad-hoc sia tramite Internet - problemi di matchmaking permettendo. Se dunque siamo disposti a passare sopra un comparto tecnico che avrebbe forse potuto puntare più in alto, ci troviamo per le mani un lavoro veramente ottimo che i fan della saga e in generale gli amanti dei picchiaduro non dovrebbero lasciarsi sfuggire; inoltre, la sua natura di reboot permette anche ai neofiti di calarsi nella vicenda senza problemi.


Design e Tecnologia

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La prima Fatality non si scorda mai
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Mortal Kombat 9
8

Voto

Redazione

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E' possibile che i ragazzi di NetherRealm abbiano un po' sottovalutato le capacità dell'hardware di PS Vita, o perlomeno dal comparto grafico ci si sarebbe aspettati qualche sforzo in più, ma ciò non toglie che il picchiaduro mantenga nella sua versione Portable il medesimo truculentissimo charme della controparte casalinga. L'esperienza in singleplayer c'é tutta, arricchita con la Nuova Torre delle Sfide e i corrispondenti nuovi minigiochi; il roster é completo di tutti i personaggi aggiuntivi; il gioco online, sebbene con qualche problema di matchmaking, é implementato. Tutta l'esperienza di Mortal Kombat, insomma, nel palmo di una mano: vi pare poco?