Mortal Kombat: Shaolin Monks

di Andrea Lodi
Un grande ritorno. Anche se non perfetto, Mortal kombat si ripresenta sulle piattaforme casalinghe, ed è comunque un gran bel ritorno. E a sorpresa di tutti il suo ritorno sulle scene avviene su basi diverse da quelle consolidate nel suo lungo passato (anche se andate un po' perdute con il passare del tempo). Shaolin Monks è infatti un action game puro, di quelli alla God of War per intenderci, anche se il paragone con il capolavoro Sony appare troppo azzardato.


Tuttavia il gioco Midway sorprende, non solo dal punto di vista della frenesia (pochi giochi vi faranno colpire i tasti del joypad con tanto vigore come questo) ma anche da quello della giocabilità. Iniziamo dalla storia: Raiden, sommo dio dei fulmini, chiama a sé i due più forti Monaci Shaolin, Liu Kang, storico vincitore del Mortal Kombat, e Kung Lao, per aiutarlo a liberare Outworld dalle forze del male. Gli appassionati della saga sapranno sicuramente che questa è la medesima storia su cui si basa il secondo capitolo di MK, uscito parecchi anni fa sull'ormai vetusto ma indimenticato SNES. Perciò nel gioco saranno presenti (sotto forma di alleati o nemici) tutti i nuovi personaggi comparsi nel capitolo citato, tra cui i vari Reptile, Kano e Mileena o i già conosciuti Johnny Cage, Sonya Blade o Sub Zero, mentre gli unici personaggi selezionabili per il gioco dall'inizio saranno proprio i due monaci Shaolin.

Così come da consolidata tradizione degli action game a cui Shaolin Monks fa smaccatamente il verso, verrà data la possibilità di poter far crescere il proprio personaggio tramite punti esperienza, che saranno accumulati uccidendo nemici, grazie ai quali potremo apprendere nuove mosse con cui sconfiggere i nostri avversari. Inoltre potremo "finire" i nostri nemici con le famosissime Fatalities, che regaleranno un maggior numero di punti esperienza al nostro alter ego se effettuate correttamente. Oltre alle Fatalities durante il gioco avremo modo di utilizzare le meno conosciute Brutalities e le ancora sconosciute Multalities, che ci daranno l'opportunità di uccidere più nemici allo stesso tempo. Le mosse riprenderanno quelle già ammirato nei capitoli storici di Mortal Kombat (come dimenticare la bicicletta di Liu Kang o la ghiacciata di Sub Zero!), a cui andrà ad aggiungersi la rinnovata possibilità di lanciare oggetti raccolti da terra o impugnare una spada e combattere a colpi di lama (in particolare contro un boss molto "affilato", senza svelare di chi si tratta per non rovinare la sorpresa). E per la gioia dei più vecchi appassionati di MK potremo "testare la nostra forza" o Test your might - in alcune sessioni di gioco studiate ad hoc dove saremo chiamati a tirare una leva o distruggere travi di legno tramite la veloce pressione del tasto X.


Un simpatico espediente che non solo farà contenti i fan della sanguinolenta serie, ma che allungherà la vita media del prodotto Midway. La modalità di gioco principale, infatti, si attesta sulle 10 ore di gioco, ma una gran moltitudine di oggetti, video, foto, personaggi sbloccabili aiuta a rendere il gioco molto più longevo: avrete sicuramente voglia di sbloccare tutti gli extra possibili anche perché uno di questi è proprio il gioco originale da cui è tratta la storia di Shaolin Monks.

Il cambio di prospettiva e di gameplay progettato per Shaolin Monks ha inevitabilmente costretto Midway a rivedere molti degli stilemi stilistici che hanno da sempre accompagnato le sue produzioni. Se da un lato sono da applauso le animazioni dei vari personaggi in gioco, c'è di cui lamentarsi per la mancata varietà dei nemici che affronteranno il nostro alter ego. Pochi i modelli poligonali utilizzati, mal assortiti e piuttosto ripetitivi.Non male, invece, i fondali e le ambientazioni dei vari livelli, e bella l'idea di poter utilizzare tre tipi di inquadrature: ravvicinata, normale e panoramica, con la quale potrete andare a vedere in toto il livello che state affrontando, giusto per non farvi sfuggire alcun particolare o anfratto segreto. In generale, quindi, il comparto grafico è di buona fattura che però, con qualche attenzione in più sarebbe diventato ottimo. Per quel che riguarda l'aspetto multiplayer, infine, oltre a poter combattere nella modalità duello, potrete anche avventurarvi nella storia principale insieme ad uno dei vostri amici, tramite la modalità Ko-op. Opinabile la scelta dei programmatori di rendere molti segreti sbloccabili solamente in questa modalità: se non avrete un amico che vuole giocare con voi a MK:SM vi perderete gran parte delle chicche che la Midway ha messo in serbo per voi.

MK:SM si distacca dunque dal prototipo del picchiaduro per trasformarsi in una sorta di gioco d'azione a scorrimento, in cui il gameplay appare la cosa più riuscita. La grafica non è delle migliori viste su PS2, ma nello stesso tempo si è sicuramente visto molto ma molto di peggio! Allo stesso modo il sonoro (localizzazione completa con dialoghi in Italiano) è curato, ma non è ottimo. E' questo forse l'aspetto più brutto del gioco: il tutto è abbastanza mediocre, buono ma non ottimo, e l'impressione è che con un lavoro un poco più accurato il gioco avrebbe veramente potuto combattere ad armi pari contro i mostri sacri dell'action game.