MotoGP 13

di Fabio Fundoni
Il team é riuscito a ricreare in maniera buona le reali differenze tra modelli di moto tra cui, ad esempio, spicca la poca competitività delle CRT: per vincere con una di queste dovrete compiere un vero miracolo. Ovviamente avrete accesso a diversi parametri con cui personalizzare il setting del mezzo, andando a toccare pneumatici, freni, elettronica e così via, sebbene il range di personalizzazione non sia elevatissimo. Durante i giri di prova potrete compiere le vostre regolazioni e con un po' d'esperienza riuscirete a dare una reale svolta alle prestazioni. Se non siete esperti a riguardo, vi darà una mano l'ingegnere di pista che, con rapide domande, vi chiederà le vostre sensazioni di guida e cosa vorreste cambiare, per poi agire sulla meccanica e spiegarvi quel che avrà fatto, con relativi risultati. Insomma, una “palestra” che vi servirà nel momento in cui vi sentirete abbastanza abili per mettere da soli le mani sulla vostra motocicletta. Il sistema si é rivelato ben calibrato e riuscirete (impegnandovi, ovviamente) a rendere i veicoli il più vicino possibile alle vostre prestazioni ideali, fatto salvo che serviranno comunque bravura e “manico” per avvicinare la vittoria.



La livrea che non convince
Seguendo una moda ormai radicati nei giochi di guida, é presente anche il “rewind”, cioé la possibilità di portare indietro nel tempo (di qualche secondo) la vostra partita, in modo da correggere errori più o meno gravi. L'opzione può anche essere disabilitata, ma sottolineiamo che ci é parsa implementata non benissimo. Quando avrete finito di “riavvolgere” e tornerete alla guida, molto spesso il pilota si troverà in una posizione scomposta, non sempre utile a recuperare i danni fatti. Vi consigliamo, ad ogni modo, di tenerne attivi un paio, più che altro per evitare di perdere la pazienza a causa di incidenti in cui sarete totalmente incolpevoli. L'intelligenza artificiale é mediamente buona e spesso si lancia in tentativi di sorpasso credibili, cercando differenti traiettorie dalle nostre, ma in alcune situazioni (fortunatamente rare) siamo stati speronati e messi fuori gioco. A voi la scelta: usare un rewind o prenderla con filosofia e tornare in sella pensando che, in fondo, le gare sono anche questo. Danni meccanici e possibilità di rotture del motore completano l'offerta.

Tutto questo riguarda il gioco in singolo, ma potrete anche dedicarvi alle sfide in compagnia. Grazie al supporto online, avrete accesso ad un multiplayer per un massimo di 12 utenti in contemporanea, dove dedicarvi a gran premi singoli o a campionati più o meno completi, sfruttando molte opzioni per riuscire a ricreare la vostra competizione ideale. Il net code é discreto, ma alcune volte abbiamo assistito a chiari esempi di lag, fortunatamente mitigati dalla disattivazione delle collisioni, non andando a rovinare, in sostanza, il divertimento. Magari vedremo qualche avversario scattare o sparire momentaneamente dalla nostra vista. In locale potremo giocare contro un amico, ma lo schermo diviso porterà ad un calo della qualità dell'immagine.



Proprio il motore grafico é, in fin dei conti, il lato negativo più grande del gioco. Milestone propone un impatto visivo discreto, ma non certo in grado di rivaleggiare con le migliori produzioni odierne. Le moto sono ricreate bene, mentre i circuiti sono più altalenanti, ma un problema abbastanza grave deriva dal frame rate che, su alcune piste mostra davvero tantissimi problemi (ve ne accorgerete in Quatar). Così si passa da gare senza rallentamenti di sorta ad altre dove in alcune curve noterete qualche scatto, mentre altre ancora dove la resa sarà insufficiente. Un vero peccato, anche perché quanto si vede a schermo non giustifica simili risultati. Segnaliamo che oltre alle solite telecamere da dietro la moto e dal cupolino, se ne aggiunge una ancora più immersiva che vi porterà direttamente dentro al vostro casco. Meno problematico l'audio, con buona resa dei motori (un po' sottotono) e una colonna sonora sufficiente. Come annunciato da Milestone, c'é la presenza della voce di Guido Meda, famoso commentatore italiano che, però, si limiterà a dare qualche informazione sulla gara tra una sessione e l'altra. Insomma, nessuna telecronaca per una apparizione francamente poco utile. Meglio ancora il motore fisico, con le moto che mostreranno di avere un corretto peso specifico, nonostante qualche collisione non perfetta.

Arrivati al traguardo, MotoGP 13 si mostra come un gioco di sostanza, dove il meglio é dato dal modello di guida, decisamente simulativo e capace di adattarsi a chiunque, soprattutto all'utenza alla ricerca di una vera sfida. Milestone cade dal punto di vista della resa tecnica, ma il gioco saprà sicuramente tenere compagnia agli appassionati per decine e decine di ore, magari in attesa di una patch che migliori la situazione grafica.