MotoGP 3

di Gabriele 'Knife' Idda

La stessa cosa accade nelle situazioni estreme: gli scontri, con voli estremamente spettacolari nel gioco, ma dolorosi nella realtà, le scivolate rese realisticamente, la coreografica svirgolata lasciata sull'asfalto che rimarrà per tutti i giri della gara, un fantastico effetto polvere e persino il movimento con cui i piloti strappano la visiera asportabile, eseguito solo e rigorosamente in rettilineo. Persino le piste sono state realizzate in modo da offrire l'esatta copia di quella originale, dando così l'opportunità di sperimentare in prima persona tutte quelle difficoltà che i nostri eroi devono affrontare in ogni singola gara come i dossi e i saliscendi Suzuka. L'aspetto fonico del gioco è il solo punto debole di quest'opera: sebbene la campionatura degli effetti sonori risulti all'altezza della globalità del gioco con un efficace tempismo connesso all'evento che lo genera, ciò che fa storcere il naso sono i brani scelti per l'accompagnamento, risultano, la quasi totalità delle volte, noiosi e poco adatti all'ambiente, con risultati devastanti sull'attenzione del giocatore che, distratto dalla necessità di eliminare il suddetto sottofondo, viene distratto con conseguenze facilmente immaginabili.

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Relativamente alla giocabilità, il discorso prende forzatamente due direzioni ben distinte: primo caso, quando l'utente possiede esperienze di guida di un qualunque mezzo a due ruote, o comunque abbia avuto precedenti esperienze con i precedenti capitoli; secondo caso, si trovi davanti ad un modo di guidare totalmente nuovo per lui e ben diverso da quello di una macchina. Nel primo caso, l'unico ostacolo da superare, prima di sfruttare al massimo il vostro mezzo, consisterà nell'abituarsi a non poter sentire fisicamente il mezzo, ma doversi affidare a tutta quella gamma di segnali visivi e sonori fornita dal gioco; nel secondo caso, la strada verso le più alte vette della velocità dipenderà dalla velocità d'adattamento del giocatore. Poniamo l'esempio di una persona che non ha mai avuto esperienze di questo tipo di guida, le maggiori difficoltà che troverà consisteranno nell'affrontare la frenata, decisamente più instabile di quella di una macchina, e le traiettorie, differenti quanto basta da quelle che si tengono con un mezzo a quattro ruote da impegnare il giocatore nella ricerca della corretta impostazione di guida. In entrambi i casi, la possibilità di configurare il pad in maniera personalizzata e l'ampia gamma di tasti utilizzati permetteranno di ridurre i disagi e velocizzare la ricerca della perfezione di guida. La longevità risulta parecchio alta, visti non solo i tre livelli di difficoltà e le svariate modalità di gioco (simulazione, arcade e compagnia), ma ciò che più impegnerà i giocatori saranno le 100 sfide di svariato genere. In queste particolari prove troverete una vasta gamma di circuiti, mezzi meccanici, piloti e prove d'abilità da affrontare in tre livelli crescenti di difficoltà, mediante le quali sarà possibile sbloccare nuove moto e piloti da utilizzare nell'arcade, foto e filmati relativi alle passate stagioni del moto mondiale, ed altro ancora.

Moto GP si presenta come la versione su due ruote di Gran Turismo 3, con una grafica d'alto livello, nel realismo e nella giocabilità; un opera che non mancherà di interessare l'appassionato, come di catturare l'attenzione del neofita che intende sperimentare un nuovo tipo di guida totalmente diverso da quello delle auto. In conclusione, un ottimo titolo sfornato dalla Namco che ritorna nuovamente di prepotenza in questo segmento ancora ad alti livelli.

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