MTV’s Celebrity Death Match
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Prendersi a mazzate sui denti in allegria, è la cosa più saggia che ci sia, recitava un adagio popolare. Se poi ci si picchia festosamente con personaggi famosi che se le danno di santa ragione nei modi più stupidi mai inventati, mettendo su siparietti ironici per sbeffeggiare gli avversari, allora è proprio il caso di sedersi in poltrona e godersi lo spettacolo. La Big Ape Production non si sforza più di tanto a cambiare la formula di successo della serie tv, inventata da Eric Fogel, così sull'onda dell'entusiasmo del "squadra che vince non si cambia" eleva a potenza sangue, scazzottate, personaggi utilizzabili dimenticandosi di provvedere all'impalcatura essenziale, quella del gameplay. Per questo motivo quello che dovrebbe essere un picchiaduro secondo le intenzioni degli sviluppatori, diventa una buffonata di proporzioni bibliche che, non potendo vantare delle meccaniche di gioco collaudate, si affida al marchio scritto sulla copertina.
Le modalità sono veramente poche e oltre a vari episodi da completare,, vi è giusto la presenza del classico uno contro uno o la possibilità di crearsi un giocatore. Una volta sul ring se ne vedono di tutti i colori, soprattutto rosso visto che il sangue non è censurato e la violenza scorre copiosa. E questo è sicuramente il lato positivo dei combattimenti, che riescono a unire tantissima violenza con una notevole carica di ironia. Ogni personaggio infatti ha tutta una serie di attacchi basilari a cui si aggiungono le mosse speciali, che non risparmiano arti tagliati o cattiverie di ogni sorta. Le mosse da censura si sprecano, con chiodi conficcati in testa, colpi di sega elettrica, tette che lanciano proiettili, Mr. T che infila un razzo nel posteriore dell'avversario o Rodman che si esibisce in una danza vestito da ballerina. Ma questo è solo l'antipasto di quello che vedrete, perché il repertorio di mosse è abbastanza vasto ma soprattutto comprende trovate da vero e proprio cabarettista. Roba da accasciarsi a terra dalle risate.
E' indubbio che le risate però si sciolgano come neve al sole dopo aver visionato tutto il repertorio, che fa ridere si, ma alla lunga è come assistere più volte a un film di Vanzina, che già alla seconda visione lascia indifferenti (se non alla prima). I personaggi per fortuna non sono in numero esiguo, per un gruppo che andando avanti nel gioco riserverà delle sorprese sbloccabili. Tra il folto cast fanno la loro bella figura Mr. T, Dennis Rodman, Busta Rhymes, Anna Nicole Smith e Cindy Margolis, e la loro brutta figura Jerry Springer (il presentatore americano celebre per il suo show omonimo), Shannen Doherty, Ron Jeremy, Carrot Top fino ad arrivare a Tommy Lee, che più la fortuna di battersi in questi ring, ha avuto quella di sbatt... ehm spassarsela con Pamela Anderson. Purtroppo per quanto il gioco possa risultare davvero simpatico sulle prime, lo spettacolo si ferma alle sole caricature dei personaggi che prendono di mira determinati lati della loro personalità e non. Anna Nicole Smith (ex Playmate of the year di Playboy) infatti usa le tette come arma primaria, dando colpi di quest'ultime o di meloni all'avversario o spruzzandogli del latte, Shannen Doherty invece combatte come una fattucchiera, giusto per ridicolizzare la sua presenza nel telefilm streghe. Alla fine è tutto qui, una grande pagliacciata. Il problema è che, anche non considerando il prodotto dal punto di vista prettamente ludico, come show perde molto rispetto alla serie tv, dove i dialoghi, gli sfottò agli avversari e quant'altro vengono ridimensionati drasticamente. Anche i commentatori Nick Diamond e Johnny Gomez, decisamente sotto tono, hanno un impronta decisamente flebile nell'economia dello show, e non aiutano a risollevare la media che a conti fatti rimane decisamente bassa.
Le sorti di questo titolo non cambiano nemmeno dal punto di vista grafico, dove le superficialità che i programmatori si sono concessi sono all'ordine del giorno. Carini i personaggi in versione super deformed, ma in quanto a texture, numero di poligoni, realizzazione delle arene proprio non ci siamo, per non parlare poi di alcune animazioni davvero ridicole. Anche il sonoro non fa certo gridare al miracolo, e tutti i dialoghi proferiti dai vari lottatori si limitano a qualche ridotta e ridicola frase che molto ha da invidiare alle carognate che vengono pronunciate durante la trasmissione televisiva. Parlare poi del gameplay sarebbe come sparare contro la Croce Rossa, vista l'idea infelice di inserire una modalità principale della durata scarsa di due ore. Il problema maggiore lo si riscontra comunque sul ring, dove la mancanza di una strategia adottabile e un numero elevato di mosse inutili non fanno che lanciare questo prodotto nel baratro del dimenticatoio. Di che si parlava? Beh senz'altro diffidate delle parole di Ron Jeremy, poco accorto e molto suonato nel dire che questo gioco è la cosa più divertente da fare davanti alla tv: beh, forse una lezione di uncinetto impartita da nonna Amelia è addirittura meglio.