Murdered: Soul Suspect
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Una cosa possiamo dirla con quasi - assoluta - certezza. Questa nuova generazione stenta ad ingranare. Non ci riferiamo solamente alla componente tecnica, ma anche a tutta quella serie di innovazioni in termini di gameplay e IP che ogni nuova console si porta dietro.
A rompere un po' questa monotonia ci prova Murdered: Soul Suspect, titolo pubblicato da Square Enix e sviluppato da Airtight Games. Lunghissime sessioni di gioco hanno riempito le nostre giornate, e adesso siamo pronti a a dare il nostro giudizio.
Sin dal suo annuncio, Murdered: Soul Suspect aveva colpito i giocatori per il particolare sfondo narrativo ideato dagli sviluppatori. Il protagonista é Ronan O'Connor, investigatore della polizia di Salem, dal passato decisamente travagliato e con alle spalle la perdita della moglie. La differenza rispetto agli altri titoli, é che in questo non useremo la versione terrena del protagonista, bensì quella extra corporea. Questo perché nelle prime battute di gioco, il nostro Ronan verrà brutalmente assassinato da un uomo incappucciato che si fa chiamare il “killer della campana”.
La morte violenta e senza volto da parte del nostro assassino, lascerà il fantasma di Ronan in una sorta di limbo, fino al momento in cui non riuscirà a scoprire chi l'ha ucciso e il movente. Essendo un fantasma, nessuno può ovviamente vederlo o sentirlo, anche se fortunatamente in suo aiuto arriverà una medium di nome Joy. Una ragazza in grado di vederlo e di sentirlo. Da questo spunto nascerà una sorta di collaborazione tra i due: lei aiuterà Ronan nell'indagine, viceversa il nostro Ronan aiuterà Joy a trovare la madre misteriosamente scomparsa.
Quello che vi abbiamo raccontato é solamente l'incipit di una storia che possiamo sicuramente definire intrigante. I due volti della città di Salem, affascinano dall'inizio alla fine. La cittadina della costa est degli Stati Uniti é da sempre luogo di culto per tutti i mitomani di esorcismi e caccia alle streghe, ed in questa versione videoludica, avremo la possibilità di vedere un spaccato del suo passato.
Ronan é in grado di percepire sia il presente che il passato della città, fantasmi compresi, con cui potrà interagire. Ogni angolo nasconde notizie, curiosità, informazioni che vanno ad arricchire il contenuto narrativo, grazie anche a tutta una serie di collezionabili che oltre a sbloccare nuove missioni, raccontano qualcosa di più anche sul background del luogo e dei vari personaggi. Personaggi, che possiamo dire ben caratterizzati, grazie anche una storia che non risparmia scene forti, mature, e molto vicine a quelle di thriller violenti e diretti che abbiamo avuto modo di apprezzare al cinema. Senza dimenticare il classico colpo di scena.
Nonostante la longevità non tocchi picchi elevatissimi, con circa 8 ore per completare il gioco (e con un discreto numero di collezionabili raccolti), abbiamo trovato la lunghezza perfetta per la tipologia di storia racconta. Una durata in grado di tenere sempre molto alta l'attenzione del giocatore, nella speranza di trovare tutti gli indizi che portano alla risoluzione del caso.
Ma come funziona il gameplay di Murdered? Cercando degli esempi all'interno del vastissimo panorama videoludico, potremmo dire che il titolo di Square Enix é un incrocio tra le mai troppo apprezzate avventure grafiche di un tempo, e i titoli di Cage.
All'interno di un mondo (semi)libero, avremo il controllo di Ronan che potrà muovermi attraverso muri, porte e pareti di qualsiasi interno. Non potremo però passare da una casa all'altra, questo perché gli abitanti di Salem hanno benedetto i muri esterni per evitare proprio che entrassero i fantasmi.
vimager0, 1, 3
La struttura del gioco prosegue in maniera abbastanza lineare: arrivare sul luogo dell'indagine, raccogliere indizi, formulare ipotesi, trovare delle risposte e proseguire nell'avventura. Una struttura semplice, interrotta solo saltuariamente dai demoni: anime rimaste per troppo tempo nel limbo e trasformate in mangia fantasmi. Queste sezioni a metà tra lo stealth e l'action sono sicuramente la parte più debole dell'intero pacchetto offerto, dimostrandosi il più delle volte totalmente slegate dal contesto. Fortunatamente, quest'ultime, sono in netta minoranza rispetto alle indagini.
Ma torniamo per un attimo a parlare della parte predominante, quella investigativa. A Salem ci saranno diversi luoghi in cui dovremo indagare: chiese, musei, case e tanto altro. Arrivati sul luogo un indicatore ci dirà quanto sono gli indizi presenti nella zona. Questi potranno essere trovati sotto diverse forme: fisiche (oggetti sparsi qua e là), astratte (ricordi da riesumare che mostrano al giocatore diversi flashback) e attraverso l'interazione con gli altri personaggi.
Ronan é infatti in grado di possedere i corpi dei vivi, leggendone il pensiero, oppure influenzando il loro comportamento per scoprire dettagli altrimenti inarrivabili. Questa pratica sarà molto utile anche all'interno della città tra una missione e l'altra. Dialogando o possedendo le persone verremo infatti a conoscenza di alcune richieste che ci verranno fatte, per poter cosi trapassare in pace. Ovviamente, starà a noi decidere se aiutare o meno il malcapitato di turno.
In tutto questo ci sarà anche Joy. La ragazzina sarà il nostro braccio destro per l'interazione nel mondo dei vivi, potendo compiere tutte quelle azioni che per forza di cose non saremo in grado di portare a compimento nella nostra forma di fantasma. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, non mancheranno anche piccole ed abbozzate sezioni platform, in cui attraverso la possessione di gatti, o persone, potremo muoverci attraverso luoghi angusti o inaccessibili -per colpa di alcuni portali demoniaci -nella mappa.
Questo, inoltre, non sarà l'unico potere a disposizione di Ronan, e ben presto verremo a conoscenza del teletrasporto e della possibilità di smaterializzare alcuni componenti dell'ambiete di gioco. Anche questi poteri serviranno principalmente per raggiugnere nuovi indizi (sia primari che delle side quest) o per raggiungere zone della mappa altrimenti inaccessibili.
Ma cosa non funziona allora in Murdered: Soul Suspect? Principalmente nulla, se parliamo in termini meramente ludici, ma nel complesso possiamo affermare che gli sviluppatori hanno avuto paura di osare. Molte delle meccaniche apprezzate all'interno del gioco, scorrono in maniera schematica, lineare, a tratti quasi sin troppo intuibile. Sbagliare non é un vero e proprio errore, ma semplicemente restringere il campo delle scelte.
Ci sarà un metro di valutazione ma al di là di qualche trofeo, la sua importanza é del tutto superflua. Inoltre, anche la citata interazione con Joy, soffre di questo temibile problema. Sebbene la collaborazione tra i due si fonde sulla necessità che l'uno ha dell'altra, il gameplay non sempre giustifica questa necessità di stare uniti, trasformando anche questa sezione di gioco in qualcosa che é rimasto molto interessante, ma solamente sulla carta.
Un fantasma a cavallo di due generazioni
Sotto il profilo meramente tecnico, il titolo soffre non poco la sua natura cross gen. Avendo avuto modo di giocare la versione per PS4, nonostante i 1080p, l'engine di gioco non ci ha regalato fortissime emozioni. Le varie location di Salem, così come gli abitanti che le popolano non sono poi così brutti da vedere, anche se la quantità di texture e la loro definizione non fa certamente pensare ad un prodotto next gen. Qua e là abbiamo trovato anche qualche bug, e calo di frame rate, ma nulla in grado di minare pesantemente la giocabilità e l'esperienza.
Stesso discorso per l'illuminazione e per gli effetti particellari. Presenti, ma decisamente poco d'impatto. Inutile dire che sotto questo aspetto ci saremmo aspettati molto di più dagli sviluppatori, a fronte anche di ambienti di gioco tutt'altro che imponenti, e quindi in grado di essere valorizzati sfruttando le capacità tecniche dell'hardware.
Discreto e tutto sommato soddisfacente il comparto sonoro, i particolare il doppiaggio che riesce a trasmettere tensione e stati d'animo dei protagonisti. Più che buono anche tutto il comparto della campionatura dei suoni, in linea con le attuali produzioni di alto profilo.
Insomma, nonostante l'ottima trama, e un'atmosfera sicuramente originale - così come alcune meccaniche del gameplay - Murdered: Soul Suspect lascia un po l'amaro in bocca. Un amaro che si fa ancora più insopportabile se si pensa al potenziale che gli sviluppatori avevano (e hanno ancora) tra le mani. Una cura maggiore in alcuni elementi del gameplay e magari un pizzico di coraggio in più nel'osare, avrebbero trasformato il gioco in qualcosa di più di quello che é attualmente: un buon gioco.
A rompere un po' questa monotonia ci prova Murdered: Soul Suspect, titolo pubblicato da Square Enix e sviluppato da Airtight Games. Lunghissime sessioni di gioco hanno riempito le nostre giornate, e adesso siamo pronti a a dare il nostro giudizio.
Indagini paranormali
Sin dal suo annuncio, Murdered: Soul Suspect aveva colpito i giocatori per il particolare sfondo narrativo ideato dagli sviluppatori. Il protagonista é Ronan O'Connor, investigatore della polizia di Salem, dal passato decisamente travagliato e con alle spalle la perdita della moglie. La differenza rispetto agli altri titoli, é che in questo non useremo la versione terrena del protagonista, bensì quella extra corporea. Questo perché nelle prime battute di gioco, il nostro Ronan verrà brutalmente assassinato da un uomo incappucciato che si fa chiamare il “killer della campana”.
La morte violenta e senza volto da parte del nostro assassino, lascerà il fantasma di Ronan in una sorta di limbo, fino al momento in cui non riuscirà a scoprire chi l'ha ucciso e il movente. Essendo un fantasma, nessuno può ovviamente vederlo o sentirlo, anche se fortunatamente in suo aiuto arriverà una medium di nome Joy. Una ragazza in grado di vederlo e di sentirlo. Da questo spunto nascerà una sorta di collaborazione tra i due: lei aiuterà Ronan nell'indagine, viceversa il nostro Ronan aiuterà Joy a trovare la madre misteriosamente scomparsa.
Murdered é un titolo capace di tenere incollato il giocatore grazie ai numerosi colpi di scena
Quello che vi abbiamo raccontato é solamente l'incipit di una storia che possiamo sicuramente definire intrigante. I due volti della città di Salem, affascinano dall'inizio alla fine. La cittadina della costa est degli Stati Uniti é da sempre luogo di culto per tutti i mitomani di esorcismi e caccia alle streghe, ed in questa versione videoludica, avremo la possibilità di vedere un spaccato del suo passato.
Ronan é in grado di percepire sia il presente che il passato della città, fantasmi compresi, con cui potrà interagire. Ogni angolo nasconde notizie, curiosità, informazioni che vanno ad arricchire il contenuto narrativo, grazie anche a tutta una serie di collezionabili che oltre a sbloccare nuove missioni, raccontano qualcosa di più anche sul background del luogo e dei vari personaggi. Personaggi, che possiamo dire ben caratterizzati, grazie anche una storia che non risparmia scene forti, mature, e molto vicine a quelle di thriller violenti e diretti che abbiamo avuto modo di apprezzare al cinema. Senza dimenticare il classico colpo di scena.
Nonostante la longevità non tocchi picchi elevatissimi, con circa 8 ore per completare il gioco (e con un discreto numero di collezionabili raccolti), abbiamo trovato la lunghezza perfetta per la tipologia di storia racconta. Una durata in grado di tenere sempre molto alta l'attenzione del giocatore, nella speranza di trovare tutti gli indizi che portano alla risoluzione del caso.
“Tre indizi fanno una prova”
Ma come funziona il gameplay di Murdered? Cercando degli esempi all'interno del vastissimo panorama videoludico, potremmo dire che il titolo di Square Enix é un incrocio tra le mai troppo apprezzate avventure grafiche di un tempo, e i titoli di Cage.
All'interno di un mondo (semi)libero, avremo il controllo di Ronan che potrà muovermi attraverso muri, porte e pareti di qualsiasi interno. Non potremo però passare da una casa all'altra, questo perché gli abitanti di Salem hanno benedetto i muri esterni per evitare proprio che entrassero i fantasmi.
vimager0, 1, 3
La struttura del gioco prosegue in maniera abbastanza lineare: arrivare sul luogo dell'indagine, raccogliere indizi, formulare ipotesi, trovare delle risposte e proseguire nell'avventura. Una struttura semplice, interrotta solo saltuariamente dai demoni: anime rimaste per troppo tempo nel limbo e trasformate in mangia fantasmi. Queste sezioni a metà tra lo stealth e l'action sono sicuramente la parte più debole dell'intero pacchetto offerto, dimostrandosi il più delle volte totalmente slegate dal contesto. Fortunatamente, quest'ultime, sono in netta minoranza rispetto alle indagini.
Ma torniamo per un attimo a parlare della parte predominante, quella investigativa. A Salem ci saranno diversi luoghi in cui dovremo indagare: chiese, musei, case e tanto altro. Arrivati sul luogo un indicatore ci dirà quanto sono gli indizi presenti nella zona. Questi potranno essere trovati sotto diverse forme: fisiche (oggetti sparsi qua e là), astratte (ricordi da riesumare che mostrano al giocatore diversi flashback) e attraverso l'interazione con gli altri personaggi.
Ronan é infatti in grado di possedere i corpi dei vivi, leggendone il pensiero, oppure influenzando il loro comportamento per scoprire dettagli altrimenti inarrivabili. Questa pratica sarà molto utile anche all'interno della città tra una missione e l'altra. Dialogando o possedendo le persone verremo infatti a conoscenza di alcune richieste che ci verranno fatte, per poter cosi trapassare in pace. Ovviamente, starà a noi decidere se aiutare o meno il malcapitato di turno.
Il grosso problema di Murdered é l'impossibilità di commettere veri e propri errori
In tutto questo ci sarà anche Joy. La ragazzina sarà il nostro braccio destro per l'interazione nel mondo dei vivi, potendo compiere tutte quelle azioni che per forza di cose non saremo in grado di portare a compimento nella nostra forma di fantasma. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, non mancheranno anche piccole ed abbozzate sezioni platform, in cui attraverso la possessione di gatti, o persone, potremo muoverci attraverso luoghi angusti o inaccessibili -per colpa di alcuni portali demoniaci -nella mappa.
Questo, inoltre, non sarà l'unico potere a disposizione di Ronan, e ben presto verremo a conoscenza del teletrasporto e della possibilità di smaterializzare alcuni componenti dell'ambiete di gioco. Anche questi poteri serviranno principalmente per raggiugnere nuovi indizi (sia primari che delle side quest) o per raggiungere zone della mappa altrimenti inaccessibili.
Ma cosa non funziona allora in Murdered: Soul Suspect? Principalmente nulla, se parliamo in termini meramente ludici, ma nel complesso possiamo affermare che gli sviluppatori hanno avuto paura di osare. Molte delle meccaniche apprezzate all'interno del gioco, scorrono in maniera schematica, lineare, a tratti quasi sin troppo intuibile. Sbagliare non é un vero e proprio errore, ma semplicemente restringere il campo delle scelte.
Ci sarà un metro di valutazione ma al di là di qualche trofeo, la sua importanza é del tutto superflua. Inoltre, anche la citata interazione con Joy, soffre di questo temibile problema. Sebbene la collaborazione tra i due si fonde sulla necessità che l'uno ha dell'altra, il gameplay non sempre giustifica questa necessità di stare uniti, trasformando anche questa sezione di gioco in qualcosa che é rimasto molto interessante, ma solamente sulla carta.
Un fantasma a cavallo di due generazioni
Sotto il profilo meramente tecnico, il titolo soffre non poco la sua natura cross gen. Avendo avuto modo di giocare la versione per PS4, nonostante i 1080p, l'engine di gioco non ci ha regalato fortissime emozioni. Le varie location di Salem, così come gli abitanti che le popolano non sono poi così brutti da vedere, anche se la quantità di texture e la loro definizione non fa certamente pensare ad un prodotto next gen. Qua e là abbiamo trovato anche qualche bug, e calo di frame rate, ma nulla in grado di minare pesantemente la giocabilità e l'esperienza.
Stesso discorso per l'illuminazione e per gli effetti particellari. Presenti, ma decisamente poco d'impatto. Inutile dire che sotto questo aspetto ci saremmo aspettati molto di più dagli sviluppatori, a fronte anche di ambienti di gioco tutt'altro che imponenti, e quindi in grado di essere valorizzati sfruttando le capacità tecniche dell'hardware.
Discreto e tutto sommato soddisfacente il comparto sonoro, i particolare il doppiaggio che riesce a trasmettere tensione e stati d'animo dei protagonisti. Più che buono anche tutto il comparto della campionatura dei suoni, in linea con le attuali produzioni di alto profilo.
Insomma, nonostante l'ottima trama, e un'atmosfera sicuramente originale - così come alcune meccaniche del gameplay - Murdered: Soul Suspect lascia un po l'amaro in bocca. Un amaro che si fa ancora più insopportabile se si pensa al potenziale che gli sviluppatori avevano (e hanno ancora) tra le mani. Una cura maggiore in alcuni elementi del gameplay e magari un pizzico di coraggio in più nel'osare, avrebbero trasformato il gioco in qualcosa di più di quello che é attualmente: un buon gioco.