MX 2002 featuring Ricky Carmichael
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Ricky Carmichael é, nel nostro bel paese, probabilmente sconosciuto alla maggior parte dei videogiocatori e degli appassionati di sport in generale... ma questo ragazzo, alla giovane età di 22 anni, si può a ragion veduta definire il sovrano incontrastato del motocross mondiale: sessantasetta gare vinte da pilota amatore; dal 1996 Campione Nazionale Americano consecutivamente per ben cinque volte; nel 1998 entra nella storia del motocross per essere stato il primo atleta a vincere tutte le gare di una stagione nelle 125cc; nove gare su dodici condotte vittoriosamente in porto nella categoria 250cc; nel 2000, trascina il team americano alla vittoria nella Motocross des Nation in Francia. Infine, Ricky Carmichael é testimonial di un videogioco dedicato proprio al motocross che, dopo le prime incarnazioni su PSone, é pronto ad esibirsi anche sulla nuova console a 128 bit di Sony: l'ennesima vittoria di Carmichael?
TRA FANGO E BENZINA
Cominciamo subito con il fugare le prime illusioni: MX 2002 featuring Ricky Carmichael non é il successore di Excitebike 64 per Nintendo 64, né gli si avvicina lontanamente. Se l'ottimo titolo per l'ormai "obsoleta" console Nintendo giocava in modo vincente le proprie carte su una ricreazione quanto più simulativa possibile delle spericolate corse su due ruote, il gioco THQ presenta un approccio più spettacolare, sulla falsariga di un ATV Offroad per intenderci, donando grande risalto alle acrobazie volanti e ai vari tipi di "tricks" effettuabili, per cui sono stati creati appositamente più schermi dalla conformazione fisica congeniale
Così come i precedenti episodi, l'ultimo titolo sviluppato dal team americano PCP&L (Pacific Coast Power and Light) mette a disposizione del giocatore tre diverse modalità di gioco: Exhibition, Freestyle e Career. Se, intuitivamente, le prime due sezioni strizzano l'occhio allo spettacolo e al divertimento immediato, data la possibilità di dare spettacolo con le proprie evoluzioni senza avere troppi assilli di classifica, la modalità Carriera costituisce il vero cuore del gioco, grazie anche a una serie di varianti che tengono sempre acceso l'interesse del giocatore. E' innanzitutto possibile personalizzare il nostro alter-ego biruote... casco, tuta, occhiali, moto e stivali: sono presenti varie marche famigliari con il motocross che rendono l'abbigliamento del pilota quanto più simile ai nostri gusti personali, i quali vengono ancor più appagati grazie alla possibilità di applicare sulla schiena della tuta un riconoscimento "all'americana", quindi con numero e nome personalizzati
TRA FANGO E BENZINA
Cominciamo subito con il fugare le prime illusioni: MX 2002 featuring Ricky Carmichael non é il successore di Excitebike 64 per Nintendo 64, né gli si avvicina lontanamente. Se l'ottimo titolo per l'ormai "obsoleta" console Nintendo giocava in modo vincente le proprie carte su una ricreazione quanto più simulativa possibile delle spericolate corse su due ruote, il gioco THQ presenta un approccio più spettacolare, sulla falsariga di un ATV Offroad per intenderci, donando grande risalto alle acrobazie volanti e ai vari tipi di "tricks" effettuabili, per cui sono stati creati appositamente più schermi dalla conformazione fisica congeniale
Così come i precedenti episodi, l'ultimo titolo sviluppato dal team americano PCP&L (Pacific Coast Power and Light) mette a disposizione del giocatore tre diverse modalità di gioco: Exhibition, Freestyle e Career. Se, intuitivamente, le prime due sezioni strizzano l'occhio allo spettacolo e al divertimento immediato, data la possibilità di dare spettacolo con le proprie evoluzioni senza avere troppi assilli di classifica, la modalità Carriera costituisce il vero cuore del gioco, grazie anche a una serie di varianti che tengono sempre acceso l'interesse del giocatore. E' innanzitutto possibile personalizzare il nostro alter-ego biruote... casco, tuta, occhiali, moto e stivali: sono presenti varie marche famigliari con il motocross che rendono l'abbigliamento del pilota quanto più simile ai nostri gusti personali, i quali vengono ancor più appagati grazie alla possibilità di applicare sulla schiena della tuta un riconoscimento "all'americana", quindi con numero e nome personalizzati