Myth 3: the wolf age
di
Infine ultimo dettaglio non meno importante, in Myth, l'azione risultava più immediata, in quanto, mancavano del tutto alcuni elementi tipici degli strategici come la costruzione di edifici o la raccolta di risorse, concentrando il gameplay su forsennate battaglie.
In questo nuovo capitolo, passato dai Bungie nelle mani dei Mumbo jumbo, diciamo subito che tali impostazioni sono state fedelmente rispettate eccetto qualche piccola variazione e una nuova eccellente veste grafica.
Il giocatore dovrà dare il meglio di sé in ben venticinque missioni suddivise ognuna in cinque atti che riserveranno un sfida ben bilanciata e duratura.
Sicuramente uno degli aspetti meno graditi fu l'eccessiva difficoltà in alcune missioni, che ora grazie anche alla possibilità di scegliere fra tre livelli di difficoltà risulta più accettabile anche per i novizi della serie.
La trama come da tradizione risulta ben realizzata e ricca di colpi di scena in grado veramente di tenere alto il grado di attenzione del giocatore.
Attraverso tale percorso narrativo si snodano le varie missioni che come i precedenti capitoli, consistono principalmente in azioni d'attacco, di scorta o di difesa dei propri territori dai nemici.
Il numero di unità a disposizioni varia continuamente da missione in missione proponendo sempre nuove formazioni e quindi continue variazioni tattiche.
Tale aspetto rappresenta un bene per la varietà di gioco, costringendo il giocatore a sforzarsi nell'usare tattiche di gioco sempre diverse.
Però dall'altro l'impossibilità di utilizzare i propri uomini in più missioni, non consente di sfruttare al meglio i miglioramenti che questi possono ottenere.
infatti una caratteristica delle vostre truppe e che queste ogniqualvolta ottengono una vittoria durante uno scontro contro le fazioni nemiche, migliorano le proprie qualità, diventando sempre più forti e resistenti.
Ma poiché come detto in precedenza non sarà possibile usare gli stessi uomini durante le varie missioni, ogni sforzo atto a migliorare le proprie truppe risulterà praticamente inutile.
Questa rappresenta sicuramente una delle poche pecche riscontrabili durante il gioco.
Le varie categorie che compongono il vostro valoroso esercito, sono più o meno le stesse dei precedenti capitoli come i guerrieri, abili nel corpo a corpo, gli arcieri indispensabili negli attacchi alla lunga distanza, per non parlare dei mitici nani bombaroli, per un totale di ben 42 unità a disposizione.
Inoltre piccola differenza, in Myth 3 potrete usufruire anche di personaggi molto più forti della media come Damas o lo stesso Connacht (addirittura in un paio di missioni guiderete solo tali eroi).
Ognuno dei vostri uomini possiede due tipi di attacco: uno standard ed uno speciale, diverso a seconda della categoria di appartenenza.
Per esempio i Ranger possiedono come abilità speciale quella di poter curare grazie a degli infusi particolari la salute degli altri membri del proprio esercito, mentre gli arcieri possono come mossa speciale tirare delle frecce infuocate (che se utilizzate nel modo più opportuno possono creare degli incendi dagli effetti devastanti per il nemico che si trova sotto tiro).
L'intelligenza che governa in particolare gli avversari non sembra particolarmente evoluta, infatti essi si limitano a apparire, sempre negli stessi punti della mappa pronti ad agire solo dopo le mosse del giocatore (tranne qualche raro caso).
Malgrado questo piccolo "difetto" l'azione di gioco in definitiva, non né risente poi troppo, rappresentando una sfida frenetica e ostica (eliminare i nemici che si frappongono sulla propria strada non sarà un'impresa facile).
I comandi per gestire al meglio le vostre truppe sono per fortuna veramente ridotti all'osso, consistendo principalmente nella possibilità di creare dei piccoli gruppi da richiamare velocemente, e nella possibilità di scegliere diverse tipologie di formazioni in base alle esigenze del momento.