NBA 2K1
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Pur se divertente come idea, la modalità Playground si rivela essere una semplice alternativa all'allenamento, oppure un modo diverso per sfidare i propri amici all'ultima evoluzione sotto/sopra l'anello. Sicuramente più interessante, per i veri fan del pallone a spicchi, é l'opzione Franchise, che ci mette nei panni di un General Manager della NBA con l'ingrato compito di portare al successo una squadra di perfetti sconosciuti, o una delle grandi del campionato. Partendo dal Draft (la lotteria con cui vengono assegnati gli esordienti della NBA) dovremo seguire il nostro team sulla dura strada verso il successo, organizzando i ruoli di gioco, gli scambi e, ovviamente, le prestazioni reali sul campo. La possibilità di disputare diverse stagioni in sequenza dà agli "allenatori in erba" un'ulteriore occasione per dimostrare le proprie qualità come GM di una squadra di basket e accresce esponenzialmente la longevità del titolo Sega
NBA 2K CONTRO NBA 2K1
Una volta analizzate le caratteristiche clou di questo NBA 2K1, resta da affrontare il confronto diretto con il suo predecessore, che ancora oggi può ritenersi un degno "secondo" nella categoria dei giochi di basket. Ebbene, senza timore di smentita e dopo aver analizzato nel dettaglio i maggiori upgrade di quest'anno, possiamo affermare che NBA 2K1 supera NBA 2K su tutta la linea. Partiamo dalla grafica, che é stata perfezionata dall'introduzione di animazioni migliorate per tutti i giocatori e da texture più realistiche per i particolari del corpo quali volti e tatuaggi. I giocatori, già ottimamente realizzati lo scorso anno, sono ora perfettamente riconoscibili a prima vista, grazie agli aggiornamenti applicati da Visual Concepts alla loro fisionomia. I lettori più informati in fatto di NBA sapranno ad esempio che Gary Payton, talentuoso playmaker dei Seattle Sonics, ha deciso quest'anno di farsi crescere i capelli, mostrando durante le ultime Olimpiadi un'orrida capigliatura "afro"
Il Gary Payton virtuale di NBA 2K1 possiede naturalmente la stessa capigliatura della controparte reale, segno dell'attenzione per i particolari che é di casa negli studi Sega Sports. Le animazioni meritano una nota a parte grazie al loro ottimo realismo: sono state inserite decine di nuovi movimenti per ogni situazione di gioco, dagli spettatori che alzano i cartelli per disturbare i tiri liberi (attività su cui avete il controllo nel caso giochiate in casa) fino ad arrivare all'uomo-partita che incita il pubblico dopo aver sentito annunciare il proprio nome alla fine dell'incontro. L'atmosfera é quindi ai massimi livelli, nonché supportata da una telecronaca di stampo televisivo sempre puntuale rispetto alla situazione di gioco (e i problemi di sound clipping dello scorso anno sono solo un ricordo). I due telecronisti si dimostrano, infatti, ottimi conoscitori dello sport, seppur evidentemente "riciclati", in fatto di frasi campionate, dalla vecchia edizione
NBA 2K CONTRO NBA 2K1
Una volta analizzate le caratteristiche clou di questo NBA 2K1, resta da affrontare il confronto diretto con il suo predecessore, che ancora oggi può ritenersi un degno "secondo" nella categoria dei giochi di basket. Ebbene, senza timore di smentita e dopo aver analizzato nel dettaglio i maggiori upgrade di quest'anno, possiamo affermare che NBA 2K1 supera NBA 2K su tutta la linea. Partiamo dalla grafica, che é stata perfezionata dall'introduzione di animazioni migliorate per tutti i giocatori e da texture più realistiche per i particolari del corpo quali volti e tatuaggi. I giocatori, già ottimamente realizzati lo scorso anno, sono ora perfettamente riconoscibili a prima vista, grazie agli aggiornamenti applicati da Visual Concepts alla loro fisionomia. I lettori più informati in fatto di NBA sapranno ad esempio che Gary Payton, talentuoso playmaker dei Seattle Sonics, ha deciso quest'anno di farsi crescere i capelli, mostrando durante le ultime Olimpiadi un'orrida capigliatura "afro"
Il Gary Payton virtuale di NBA 2K1 possiede naturalmente la stessa capigliatura della controparte reale, segno dell'attenzione per i particolari che é di casa negli studi Sega Sports. Le animazioni meritano una nota a parte grazie al loro ottimo realismo: sono state inserite decine di nuovi movimenti per ogni situazione di gioco, dagli spettatori che alzano i cartelli per disturbare i tiri liberi (attività su cui avete il controllo nel caso giochiate in casa) fino ad arrivare all'uomo-partita che incita il pubblico dopo aver sentito annunciare il proprio nome alla fine dell'incontro. L'atmosfera é quindi ai massimi livelli, nonché supportata da una telecronaca di stampo televisivo sempre puntuale rispetto alla situazione di gioco (e i problemi di sound clipping dello scorso anno sono solo un ricordo). I due telecronisti si dimostrano, infatti, ottimi conoscitori dello sport, seppur evidentemente "riciclati", in fatto di frasi campionate, dalla vecchia edizione