NBA 2K10

NBA 2K10
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Spettacolo o simulazione? Il dilemma sempre vivo nel campo dei videogiochi s'impone con particolare virulenza quando si parla di titoli sportivi, vuoi che si tratti dello specifico ambito motoristico, dove il dibattito tra i fan dell'iperrealismo che vogliono accorgersi anche quando si sgonfia uno pneumatico e quelli dell'arcade che, cavolo, sono qui per divertirmi e non per pensare a quanti punti mi restano sulla patente!, sia che ci si addentri nell'ambito di altre discipline.
Il basket non fa eccezione alla regola, tanto più che, a seconda di come lo si guarda, la pallacanestro può essere considerata un gioco spettacolare e adrenalinico al massimo oppure una competizione di finissima strategia, irta di regole tutt'altro che immediate.

Guardami negli occhi amico. Tra poco sarai storia antica!
Guardami negli occhi amico. Tra poco sarai storia antica!
E vola, vola vola!...
E vola, vola vola!...
Non ci provare, bello. O ti presento il mio gomito sinistro!
Non ci provare, bello. O ti presento il mio gomito sinistro!


Il team Visual Concepts, in questo, dimostra di avere le idee chiarissime. Al diavolo le regole, il mercato dei giocatori, le statistiche cervellotiche che fanno venire il mal di fegato ai commentatori professionisti, i tecnicismi e le circonvoluzioni regolistiche che hanno via via caratterizzato sempre più i campionati NBA dagli anni Novanta in poi. Si torna ai bei tempi dell'atletica spettacolo, degli “slam dunk” spaccavertebra, delle volate a canestro con assoli aerei ai limiti delle leggi fisiche, alle star egoiste che, da sole, potevano fare la differenza in campo, squadra o non squadra. Una scelta che, ovviamente, va a tutto vantaggio degli amanti dell'azione immediata e del divertimento, costringendo invece chi ama il realismo a rivolgersi altrove (sapete di chi parlo). NBA 2K10 regala un ritmo di gioco impareggiabile e una dedizione religiosa all'azione, senza farsi scrupolo di sacrificare quella ce, per altri sviluppatori, é diventata ormai merce indispensabile. Personalmente, a profano dello sport in questione, mi trovo più a mio agio con un gioco che non abbia la pretesa di snocciolarmi statistiche anche su quante volte un playmaker di seconda divisione si é sbucciato il ginocchio a causa di un fallo subito all'interno della campana.

Per questa ragione, ma non solo, non ho il minimo scrupolo nel votare favorevolmente questo titolo, anche se con qualche riserva che mi appresto a sviscerare.
Meglio precisarlo. Il gameplay del titolo 2K affida il settore innovazione all'implementazione del Player Mode, un'opzione di gioco che, invece di mettervi al controllo di giocatori esistenti nella realtà e militanti nelle squadre del più prestigioso campionato americano, vi offre la possibilità di disegnarvi da soli il vostro alter ego in canottiera e pantaloncini, a partire dalla struttura fisica (entro certi limiti, però; scordatevi di uscir fuori con un nano ciccione!) fino ai tatuaggi con cui istoriare il suo corpo. Una volta creato dalla creta virtuale dell'editor il giocatore dei vostri sogni (sportivi, meglio precisarlo!), sarà il momento di trovargli un ingaggio in qualche squadretta e cominciare pazientemente una carriera che lo porti fino ai team più blasonati della prima divisione.

Finta a destra, finta a sinistra... capocciata!
Finta a destra, finta a sinistra... capocciata!
Coprilo! Così alto, quello là arriva dove vuole!
Coprilo! Così alto, quello là arriva dove vuole!
Mangiato cipolle, ieri sera?
Mangiato cipolle, ieri sera?


Riuscire ad affrancarsi dalla Summer League non sarà una passeggiata, ma la ricompensa di vedervi acclamati dagli spalti gremiti di pubblico di un palasport prestigioso durante una partita di play-off sarà impagabile. Il problema viene dal sistema di valutazione della prestazione del giocatore, che si basa a ben vedere su criteri a dir poco erratici. Immaginate soltanto che riceverete un punteggio favorevole per un raddoppio uomo contro uomo o per una posizione corretta in campo, mentre potreste addirittura venire penalizzati se oserete segnare punto dopo un terzo tempo contrastato con un difensore, o se addirittura vi azzarderete a salvare il risultato con un tiro da tre punti infilato al limite del tempo partita. Vergogna! Il risultato di un sistema del genere é che, dopo un po', i più sagaci tra voi cominceranno a farsi i conti e a giocare come vuole il computer, in modo da strappare il miglior punteggio possibile, invece di attivare strategie istintive. Il che finisce per ammazzare la maggior parte del realismo residuo nel gioco. E per costringere all'abbandono i meno pazienti e accomodanti, oltretutto.

Nonostante l'innovatività della formula, quindi, presto o tardi si finirà per tornare su un terreno conosciuto, giocando con le squadre e i giocatori reali, e scoprendo finalmente il ritmo forsennato e incalzante che il gioco impone durante le partite. Meglio giocare d'istinto, qui, che pretendere di avere ragione di un sistema di selezione delle strategie (diverso per ogni squadra, va detto!) che, per la sua scarsa immediatezza e intuitività, potrebbe trasformare ogni vostra idea geniale in un disastro senza precedenti in termini di risultato finale. L'unica fortuna, in tutto questo, é che l'IA dei membri della squadra fa del suo meglio per obbligare i bots vostri alleati a comportarsi secondo logica, evitando comportamenti bizzarri o addirittura suicidi. Le cose vanno ancora meglio quando giocate online e i vostri gregari sono gestiti da altrettanti amici in gamba. Allora sì che inizia il divertimento!

In linea di massima la tecnica sostiene il gioco 2K. La grafica é dettagliata e i modelli dei giocatori assolutamente somiglianti alle loro controparti reali. Meno felice l'implementazione del motore 3D che mostra seri segni di affaticamento quando il frame rate é chiamato a dare il meglio di sé, e allora salta fuori qualche baco di troppo. Se la cava meglio il sonoro, dopotutto, che riproduce in modo credibile i rumori del campo e delle tribune.

Nel considerare NBA 2K10 come alternativa a giochi analoghi con targhe anche prestigiose, si é tentati ad indicarlo come un titolo di ripiego, che esce perdente da un confronto annuale sempre più serrato e difficile. La verità é, invece, che il target del gioco Visual Concepts é differente. Destinato ad un pubblico mordi e fuggi più che a chi si vuole giocare la stagione proprio come sulla pay tv, il nostro titolo si destreggia abbastanza bene con tutte le feature maggiori. Facendo venire voglia di dire, dopo tutto, che vale ben la pena dargli un'occhiata, a patto di mostrarsi un po' indulgenti nei confronti dei non pochi bug riscontrati nella versione provata. In ogni caso, occhio! Sono in fase di rilascio diverse patch che potrebbero fruttare al gioco un mezzo punto in più nel voto finale.

Cavolo, amico. Hai visto che tette quella in prima fila?...
Cavolo, amico. Hai visto che tette quella in prima fila?...
Aggiungi due punti sul tabellone, capo!
Aggiungi due punti sul tabellone, capo!
Guarda mister! Volo... senza ali!
Guarda mister! Volo... senza ali!


NBA 2K10
7

Voto

Redazione

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NBA 2K10

Scelte di campo. Il titolo 2K, invece d'incrociare il fioretto con EA sul difficile terreno della simulazione perfettamente riprodotta nei minimi dettagli, sceglie la sciabola del divertimento immediato e spettacolare, riportando la lancetta dell'orologio del basket qualche decennio indietro, ai tempi dei divi dell'ABA e delle loro evoluzioni aeree più fini a se stese che derivanti da un effettivo fine strategico. Il risultato é un gioco veloce, appassionante e cinematografico, che però mostra qualche difetto nella mancanza di profondità della gestione delle squadre e nella tecnica, specialmente grafica. Ottima la prestazione a breve. Il gioco mostra però parecchio affanno sulla media distanza, là dove l'avversario diretto vince senza difficoltà il confronto sulla qualità e sulla longevità.

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