NBA 2K18
Inutile negare come, negli ultimi anni, il supporto delle terze parti a Nintendo - eccezione fatta per quell’isola felice chiamata 3DS - sia stato praticamente nullo. Il vento però iniziare a tirare dalla parte opposta e, grazie al successo conclamato di Switch, le terze parti tornano a guardare con rinnovato interesse la piattaforma della grande N. Qualche segnale lo abbiamo già avuto (pensiamo a Mario + Rabbids) ma il forte scossone arriverà grazie a due titoli sportivi. Oggi vi parliamo del primo, quell'NBA 2K che, da diversi anni, detta regole precise nell’ambito del gaming sportivo.
Un piccolo miracolo
Non staremo a soffermarci più di tanto sui contenuti del gioco, dato che, grazie all’enorme lavoro svolto da Visual Concepts, quello che troverete all’interno della versione Switch, è esattamente lo stesso contenuto delle versioni PS4, Xbox e PC (Il mio quartiere compreso!), eccezione fatta qualche modalità ed il riconoscimento facciale. Proprio per questo motivo vi rimandiamo alla nostra recensione sulla versione PS4 del titolo, per tutti i dettagli del caso.
Qui soffermiamoci invece su quelli che sono pregi e difetti di una versione che, diciamolo senza timore di smentita, dimostra quanto è alto il potenziale di un console che riesce a far girare con i giusti compromessi, un titolo tripla A in forma portatile.
Il compromesso maggiore è visibile sin dai primi momenti in cui si scende sul parquet: un frame rate dimezzato a 30fps. Una scelta necessaria, come è stato necessario ridimensionare alcuni modelli poligonali, effetti di luce e campo di profondità. Niente di drasticamente esagerato e vedere animazioni, cut scene e dettagli comunque gradevoli su uno schermo da poter portare ovunque, è una vera goduria per qualsiasi appassionato della palla a spicchi. In termini di risoluzione il risultato è gradevolissimo con 720p in versione portatile, e 1080p in modalità docked.
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, e chi si appresta a comprare la versione per la ibrida di Nintendo, è bene che tenga a mente un paio di considerazioni. La prima riguarda un input dei comandi che, a causa anche dei 30fps, non è reattivo come quello delle altre versioni. Niente di tragico, intendiamoci, ma comunque sufficiente per notarne la differenza. Niente che va comunque ad impattare con una mappatura di comandi che esalta tutte le possibilità offerte dalla serie e che viene solamente ridimensionata, per forza di cose, nel momento in cui si decide di giocare in due contemporaneamente con i joy-con sfilati da Switch.
A completare un panorama nel complesso estremamente godibile ci pensano due magagne (se così possiamo chiamarle) che è bene sottolineare. La prima riguarda la memoria; oltre alla cartuccia il gioco ci chiede 23 giga di spazio sulla console, mossa che ci obbligherà a comprare una SD esterna per implementare la capacità di storage di Switch. In secondo luogo è presente qualche piccolo bug che porta alla cancellazione dei dati di salvataggio; non si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso, ma è comunque una problematica di cui gli sviluppatori sono a conoscenza e che verrà sistemata nel breve futuro con una patch.