NBA 2K8

di Luca Luperini
Squadra che vince non si cambia
Il 2008 é stato un anno pieno di stravolgimenti nel campo delle simulazioni sportive.
Con FIFA 08, EA Sports, é infatti riuscita a destabilizzare il monopolio detenuto, ormai da tempo immemore, dalla serie calcistica più giocata al mondo: Pro Evolution Soccer.

Ma se gli appassionati di calcio virtuale, hanno qualche dubbio in più su dove investire i propri risparmi, questo non succede per quanto riguarda gli amanti del basket NBA.
Con NBA 2K8, infatti, i ragazzi della Visual Concept ripropongono quello che ormai é diventato un caposaldo del panorama videoludico, limandone oltremodo i pregi ed introducendo alcune gradite novità.

Uno dei punti di forza di NBA 2K8, come sempre d'altronde, é il vastissimo parco licenze, comprendente tutta l'attuale National Basketball Association, oltre ad un ingente numero di vecchie glorie. Il tutto supportato da puntuali aggiornamenti dei roster, con i quali avrete sempre il quadro preciso di come si evolve la situazione d'oltre oceano.



Nonostante il diretto rivale, NBA Live 2008, resti sempre un gradino più in alto, per quanto riguardi l'aspetto prettamente qualitativo delle textures, con questa release 2K Sports, migliora ulteriormente quello che era già un comparto tecnico di tutto rispetto nella passata edizione.

Ogni giocatore é riproposto fedelmente, non solo dal punto di vista anatomico ma, soprattutto, per quanto riguarda le movenze peculiari, riprodotte maniacalmente per ogni singolo giocatore del vostro roster. Non solo, quindi, il caratteristico tiro smorzato di Shawn “the matrix” Marion, ma anche le animazioni dei cestisti meno noti al grande pubblico, sono state curate con altrettanta attenzione.

Chi ha già familiarità con questa serie é al corrente di quanto questo non sia soltanto un vezzo estetico. Infatti il tempo di sospensione, la gestualità con cui si porta a compimento il terzo tempo, sono tutte variabili che influiscono direttamente sulla giocabilità, obbligandoci a conoscere a mena dito ogni singolo membro del nostro quintetto base, per sfruttarne a pieno le potenzialità.

Si é compiuto un passo in avanti anche per quanto riguarda le animazioni specifiche delle divise. Magliette e calzoncini sembrano finalmente aver raggiunto una propria autonomia, assecondando i movimenti dell'atleta ma senza mai dare quel brutto effetto body painting, che affligge ancora molti titoli sportivi.

Per quanto riguarda gli spalti é sempre piacevole buttare un occhio in platea, a scapito del vostro gioco, per osservare come il pubblico reagisce ed interagisce con quanto sta avvenendo in campo. Oltretutto sono aumentati i cori e i piccoli siparietti con i quali i fan accompagnano i propri beniamini, i quali si vanno a sommare al sempre eccellente campionamento dei tipici suoni da parquet. Lo squittio delle scarpe da ginnastica, l'ansimare di dieci bestioni da cento kg ciascuno ed il costante rimbalzare della palla a spicchi, contribuiscono ad immergerci nel match quanto e forse di più, del singolo particolare grafico.

Accedendo al caratteristico, e per certi versi antipatico, menù a scomparsa, ci renderemmo conto di come sono state riproposte tutte le modalità classiche della serie.
C'é la possibilità di avviare una partita rapida e quella di iniziare un cammino lungo un'intera stagione, per portare il proprio team ai play-off e forse, perfino all'anello.



I giocatori dal palato fine poi, si dedicheranno alla più impegnativa modalità “associazione”. All'interno della quale, i nostri virtuosismi sotto tabellone, dovranno essere accompagnati da una oculata gestione della società. Tra tetti salariali da rispettare e draft di inizio stagione per scoprire il nuovo Le Bron James, ci troviamo nuovamente di fronte alla migliore modalità manageriale disponibile per questo sport.

Inutile dire come, per chi si stufi presto del freddo confronto contro l'AI, é disponibile un ampio supporto on-line. E' possibile disputare singole partite, classificate o meno, oltre ad organizzare veri e propri mini campionati, sfidando giocatori di tutto il mondo.

Qualche innesto, ben mirato
Ma Visual Concepts non si é certo accontentata di svecchiare il data base o rendere l'impatto visivo di NBA 2k8 più fotorealistico ed al contempo fluido. La novità più lampante é rappresentata dal nuovo sistema di difesa, il quale ci consente di agganciare il nostro avversario tramite la pressione del grilletto dorsale sinistro. Questo piccolo accorgimento ha grandi ripercussioni su tutto il gameplay. Infatti, nonostante l'agganciamento non ci metta completamente al riparo da figure barbine, questa miglioria contribuisce a facilitare la manovra difensiva e, come ovvia conseguenza, rende più complicato passeggiare allegramente verso il canestro azione dopo azione.

Un altro accorgimento che contribuisce a rendere più profonda l'esperienza di gioco, é l'Offball Control. Si tratta di un piccolo menù ( inspiegabilmente assente nelle gare on-line), collocatosi in basso nel nostro HUD ed accessibile tramite la pressione del tasto dorsale sinistro, attraverso il quale sarà possibile chiamare blocchi, tagli ed altri schemi tattici utili ad eludere l'asfissiante marcatura alla quale sarete sottoposti.
Inutile dire come ambedue queste nuove implementazioni contribuiscano si a rendere l'esperienza di gioco più simulativa ma, al contempo, molto più ostica soprattutto per i neofiti.

Ma, NBA 2K8, offre anche tante nuove sfiziose feautures, capaci di rendere più accattivanti le lunghe sessioni di gioco.
Parliamo dei divertenti quiz aventi luogo durante i caricamenti, grazie ai quali metterete alla prova la vostra competenza riguardo al mondo dell'NBA, da soli o in gruppi, nel caso stiate aspettando il lancio di una partita multigiocatore. Altre volte i simpatici quesiti, saranno sostituiti da pillole di informazione riguardo alle star della pallacanestro.

Un'altra novità prettamente scenica, é rappresentato dalla divertente schermata di riepilogo di fine gara, attraverso la quale verrà attribuito il titolo di MVP del match, oltre alla rassegna delle tre migliori azioni viste in campo ( va detto che i parametri estetici in base ai quali la CPU stabilisce il podio, ci sono sembrati estremamente discutibili).

Dal campetto sotto casa, al Madison Square Garden
Un capitolo a se se lo merita la modalità Blacktop. 2K Sports ha infatti attinto dalla rivale NBA Live, mettendo in piedi un vero e proprio gioco nel gioco dedicato al playground.
Che si tratti di uno spazio a se stante si intuisce a partire dal sistema di comandi, studiato ad hoc per le mini modalità selezionabile nel menù Blacktop.

Nello specifico, le gare di schiacciate e di tiro da tre punti avranno come indiscussa protagonista la levetta analogica destra, non più relegata a mera scelta facoltativa, come invece accade nelle modalità professionali di NBA 2K8. In particolare, il sistema alla base dello slam-dunk contest si basa esclusivamente su l'uso dei due stick, unito alla tempistica con la quale si effettuano le manovre.

Infine, ci sarà la possibilità di organizzare sfide informali tra le stars NBA, suddividendole in micro team capaci di darsi battaglia, nei campetti ghetto-style, per raggiungere il famigerato ventunesimo punto.
Di fatto, questa nuova sezione, ha sostituito di sana pianta 24/7 ( per chi non lo ricordasse, si trattava di una sorta di modalità playground, con forti contaminazioni GdR, presente nella scorsa edizione). Non c'é infatti più la possibilità di intraprendere la scalata al successo, partendo dal basso fino ad arrivare al basket che conta, seguendo una story line che, a dirla tutta, lasciava il tempo che trovava.