NBA Inside Drive 2004
di
Simone 'C.D.' Bianchini
Ergo, scordatevi la difesa. Anzi la di-fe-sa. Le penetrazioni in area vanno a buon fine con una facilità disarmante, spesso senza la necessità di effettuare un fraseggio troppo arzigogolato con i compagni, sbilanciando di fatto la composizione del roster in favore di giocatori che prediligono il gioco in post basso, mortificando gli intimidatori d'area come Shawn Bradley o Shaq e rendendo di fatto indifendibile il più semplice dei pick e roll effettuato da due bambini delle elementari, senza dover scomodare (Mike) Bibby e (Chris)Webber. E gli schemi vanno a farsi benedire, alla pari delle molteplici opzioni offerte dal sistema di controllo. Davvero un peccato, viste le infrastrutture per una gaudioso approfondimento della gestione tattica messe in piedi dai ragazzi di High Voltage. I modelli poligonali dei dieci in canottiere sgargianti non raggiungono mai livelli di eccelenza per quanto concerne l'opera di modellazione, la verosimiglianza anatomica e l'analogia fisionomica con le controparti reali. Le arene di gioco rendono giustizia agli storici templi della pallacanestro oltreoceanica, con ampio sfoggio di sponsorizzazioni ufficiali e notevoli dettagli architettonici, supportati anche dal taglio televisivo della regia virtuale. Le texture sono di buona qualità, ma senza dubbio denunciano una certa mancanza di varietà messa in risalto nella realizzazione un po' precaria delle divise da gioco e dalla risibile rappresentazione del pubblico pagante, tridimensionale, tuttavia così oscenamente animato e cromaticamente povero da far rimpiangere le care vecchie sagome di cartone. Il vero lato debole della cosmesi del titolo Microsoft sono però le animazioni, decisamente frammentate, dinamicamente incongruenti, troppo legnose per non appartenere a delle marionette e soprattutto pessimamente amalgamate fra loro.
Il motore del gioco non prevede alcun frame utile a garantire la naturale successione fra una sequenza e l'altra e addirittura non contempla una animazione dedicata al cambio di direzione repentino effettuato a bassa velocità, che non permette in alcun modo di intuire la direzione del movimento di un avversario in fase di approccio. L'adattamento della postura del giocatore alle diverse posizioni della palla nello spazio e poi assai limitato, e spesso elide automaticamente alcuni frame generando (come nel caso dei salti senza carica degli arti inferiori) movimenti a dir poco inverosimili oltre che involontariamente ridicoli. Il soundtrack propone una deliziosa rassegna di hip hop da massmarket, che riesce ad essere orecchiabile senza annoverare nomi famosi sul retro del compact, gli scricchiolii delle scarpe sul parquet non mancano all'appello, mentre la telecronaca è quanto di meglio si abbia avuto modo di udire in un titolo del genere sul versante xboxiano. Varia, logorroica fino alla nausea, e dannatamente divertente per il carisma dei tre telecronisti + inviata a bordo campo offerti dal servizio. Chapeau. Per il resto si va sul classico. Tutte e 29 le compagini del campionato professionistico nordamericano, aggiornate alla stagione in corso (anche se il database non v'è traccia delle transazioni effettuate da novembre in poi), la solita regular season da affrontare in singolo con tanto di draft ultrasemplificato da poter ripetere ed una sezione dedicata al trade che tiene conto anche del salary cap e del reale valore dei giocatori nel caso in cui si decida di rivoluzionare la squadra precipitata in fondo alla classifica della division o rinforzarsi in attesa dei playoffs.
NBA ID 2004 e' un progetto sviluppato con grande competenza, diverse buone idee sull'approccio simulativo alla disciplina e si dimostra anche capace di proporre qualche innovazione rispetto agli episodi precedenti, portandosi appresso tutto lo stuolo di opzioni ed elementi di contorno che hanno delineato il genere, da NBA LIVE 96 in poi. Purtroppo però non riesce a d esprimere appieno tutto il suo potenziale a causa di alcune leggerezze a livello di gameplay che detronizzano la fase difensiva riducendo le partite a dei tiri al bersaglio e mortificano la costruzione ponderata dell'azione in favore di una esaltazione delle qualità del singolo da 50 punti a partita. Così com'è non è altro che un buon arcade, nemmeno particolarmente spettacolare, e più vicino ad NBA JAM di quanto non si possa sospettare. Gli appassionati di pallacanestro lo prendano in considerazione solo se cercano disperatamente qualcosa da giocare online, che gli ricordi vagamente lo spettacolo mediatico offerto dal loro sport preferito. Se proprio non possono farne a meno eh.
NBA Inside Drive 2004
6.5
Voto
Redazione
NBA Inside Drive 2004
NBA ID 2004 e' un progetto sviluppato con grande competenza, lascia intravedere diverse buone idee sull'approccio simulativo alla disciplina e si dimostra anche capace di proporre qualche innovazione rispetto agli episodi precedenti, portandosi appresso tutto lo stuolo di opzioni ed elementi di contorno che hanno delineato il genere, da NBA LIVE 96 in poi. Purtroppo però non riesce a d esprimere appieno tutto il suo potenziale a causa di alcune leggerezze a livello di gameplay che detronizzano la fase difensiva riducendo le partite a dei tiri al bersaglio e mortificano la costruzione ponderata dell'azione in favore di una esaltazione delle qualità del singolo da 50 punti a partita. Così com'è non è altro che un buon arcade, nemmeno particolarmente spettacolare, e più vicino ad NBA JAM di quanto non si possa sospettare. Gli appassionati di pallacanestro lo prendano in considerazione solo se cercano disperatamente qualcosa da giocare online, che gli ricordi vagamente lo spettacolo mediatico offerto dal loro sport preferito. Se proprio non possono farne a meno eh.