NBA Live 07
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Dopo l'esperienza piuttosto deludente di NBA Live 06, primo titolo della serie concepito per console di nuova generazione ma riuscito solo sotto l'aspetto grafico, Electronic Arts, ci riprova con Live 07. Se la delusisione dell'anno scoro era parzialmente giustificata dai tempi di sviluppo ristretti per poter far fronte al lancio di Xbox360, ora dovrebbe essere lecito aspettarsi un prodotto migliorato sotto tutti i punti di vista. L'apparizione del primo titolo della serie NBA Live su Xbox360 è stata indubbiamente caratterizzata da un impianto grafico spettacolare e all'altezza di una console di nuova generazione. In Live 07, questo aspetto è stato ulteriormente migliorato: le magliette che ondeggiano seguendo i movimenti del corpo e il sudore che appare sui visi dei giocatori sembrano essere ancora più veri che nella scorsa edizione. Ciò che colpisce di più è la sensazione che ogni singolo giocatore sia stato riprodotto fedelmente, in effetti è raro vedere una tale quantità di dettagli per qualcosa che è normalmente riservato a un piccolo gruppo di giocatori. Le locazioni in cui si svolgono gli incontri prendono vita in un modo che si è visto raramente in altri titoli sportivi.
Se prendiamo in considerazione gli stadi di Madden, Fifa e NHL di quest'anno, appare chiaro come EA sappia ricostruire alla perfezione le arene sportive: ogni cosa, dai tabelloni dei risultati, alle luci, alle gradinate è una copia precisa di ogni specifico stadio reale. Peccato che altrettanta cura non sia stata riservata alle animazioni degli stessi giocatori che risultano poco fluide e che, unite a una generale lentezza del gioco e a una fisica non molto accurata, riducono il tasso di realismo in Live 07 una volta entrati nel vivo dell'azione. Anche il suono è eccellente: le musiche che accompagnano i caricamenti e la navigazione tra le opzioni sono un mix di generi rap e pop in linea con lo stile delle serie sportive di EA; gli effetti sonori in-game sono ricreati fedelmente, così come i cori del pubblico che sottolineano puntualmente le azioni con ovazioni o cori di disapprovazione. I commenti di Marv Albert e Steve Kerr scorrono in modo molto naturale e sono state inserite anche alcune battute sulle abilità del videogiocatore che si sentirà spesso criticare i propri errori o passaggi sbagliati. Da notare infine la buona integrazione dei servizi di ESPN che, se nel gioco off-line sono stati poco sfruttati, una volta collegati a Xbox Live forniranno notizie audio e video in tempo reale dei principali avvenimenti sportivi, contribuendo ad immergere il giocatore nelle atmosfere delle grandi sfide dell'NBA.
Una volta superato il primo ottimo impatto estetico con il gioco, ci si accorge tuttavia come il gameplay di Live 07 sia afflitto dagli stessi problemi che già erano presenti nella scorsa edizione. Il ritmo di gioco è lento, le azioni sono confuse a causa di una IA non sufficientemente sviluppata non solo negli avversari ma anche in seno al proprio team: i compagni di squadra sono poco reattivi nel contrastare l'avversario e ritardano il loro piazzamento in fase offensiva impedendo rapidi capovolgimenti di fronte. Senza il loro supporto, il gioco di squadra viene meno e l'ampia scelta di strategie a disposizione del giocatore diventa pressoché inutile. Nonostante ciò, in Live 07 arrivare a canestro è estremamente semplice, grazie alla facilità con la quale è possibile, per esempio, eludere agevolmente la marcatura degli avversari e insaccare senza problemi un canestro da tre punti o, ancora, eseguire alley-hoop da qualsiasi zona del campo con successiva schiacciata devastante senza il minimo problema.
Quindi, già dopo poche partite, appare chiaro come l'utilizzo di tattiche e schemi non rappresenti il modo più indicato di affrontare gli incontri, che richiedono invece un atteggiamento meno tecnico e più votato all'immediatezza dell'azione e alla ricerca di sensazionalità. I Freestyle Superstar Control costituiscono un'ulteriore elemento di spettacolarità. I giocatori che possono usufruire di queste azioni speciali, eseguibili agevolmente con lo stick destro, fanno la differenza durante un incontro e da questa edizione sono divisi in due categorie: star e superstar. Le abilità disponibili sono cinque: shooter, high flyer, playmaker, scorer e post, ognuna delle quali è composta da tre livelli di esecuzione. Alle superstar, a differenza degli altri giocatori, è concesso usufruire di più di una abilità, e una volta che si è riusciti a padroneggiare i comandi, è possibile ottenere azioni entusiasmanti concatenando più mosse.
Dunque, poche novità da segnalare in questa edizione a parte l'inserimento di due nuove modalità di gioco che l'anno scorso erano presenti solamente nelle versioni per PS2 e Xbox: Dinasty mode e NBA All-Star Week-end affiancheranno le classiche opzioni di gioco immediato e stagione. Nel primo caso è possibile gestire il proprio team, durante l'arco di un'intera stagione, con il ruolo di manager, mentre in All-Star Week-end si gareggia da protagonisti nella tradizionale sfida tra est e ovest, Rookies contro Sophomore e, ancora, è possibile affrontare alcune sfide con i campioni nella gara delle schiacciate e in quella dei tiri da tre punti. Per quanto riguarda le opzioni multiplayer, è possibile giocare online fino a un massimo di due giocatori, uno per team, anche se è bene precisare che i problemi di lag sono piuttosto frequenti, e in cooperativa off-line fino ad un massimo di quattro giocatori, due per ogni team.
Se prendiamo in considerazione gli stadi di Madden, Fifa e NHL di quest'anno, appare chiaro come EA sappia ricostruire alla perfezione le arene sportive: ogni cosa, dai tabelloni dei risultati, alle luci, alle gradinate è una copia precisa di ogni specifico stadio reale. Peccato che altrettanta cura non sia stata riservata alle animazioni degli stessi giocatori che risultano poco fluide e che, unite a una generale lentezza del gioco e a una fisica non molto accurata, riducono il tasso di realismo in Live 07 una volta entrati nel vivo dell'azione. Anche il suono è eccellente: le musiche che accompagnano i caricamenti e la navigazione tra le opzioni sono un mix di generi rap e pop in linea con lo stile delle serie sportive di EA; gli effetti sonori in-game sono ricreati fedelmente, così come i cori del pubblico che sottolineano puntualmente le azioni con ovazioni o cori di disapprovazione. I commenti di Marv Albert e Steve Kerr scorrono in modo molto naturale e sono state inserite anche alcune battute sulle abilità del videogiocatore che si sentirà spesso criticare i propri errori o passaggi sbagliati. Da notare infine la buona integrazione dei servizi di ESPN che, se nel gioco off-line sono stati poco sfruttati, una volta collegati a Xbox Live forniranno notizie audio e video in tempo reale dei principali avvenimenti sportivi, contribuendo ad immergere il giocatore nelle atmosfere delle grandi sfide dell'NBA.
Una volta superato il primo ottimo impatto estetico con il gioco, ci si accorge tuttavia come il gameplay di Live 07 sia afflitto dagli stessi problemi che già erano presenti nella scorsa edizione. Il ritmo di gioco è lento, le azioni sono confuse a causa di una IA non sufficientemente sviluppata non solo negli avversari ma anche in seno al proprio team: i compagni di squadra sono poco reattivi nel contrastare l'avversario e ritardano il loro piazzamento in fase offensiva impedendo rapidi capovolgimenti di fronte. Senza il loro supporto, il gioco di squadra viene meno e l'ampia scelta di strategie a disposizione del giocatore diventa pressoché inutile. Nonostante ciò, in Live 07 arrivare a canestro è estremamente semplice, grazie alla facilità con la quale è possibile, per esempio, eludere agevolmente la marcatura degli avversari e insaccare senza problemi un canestro da tre punti o, ancora, eseguire alley-hoop da qualsiasi zona del campo con successiva schiacciata devastante senza il minimo problema.
Quindi, già dopo poche partite, appare chiaro come l'utilizzo di tattiche e schemi non rappresenti il modo più indicato di affrontare gli incontri, che richiedono invece un atteggiamento meno tecnico e più votato all'immediatezza dell'azione e alla ricerca di sensazionalità. I Freestyle Superstar Control costituiscono un'ulteriore elemento di spettacolarità. I giocatori che possono usufruire di queste azioni speciali, eseguibili agevolmente con lo stick destro, fanno la differenza durante un incontro e da questa edizione sono divisi in due categorie: star e superstar. Le abilità disponibili sono cinque: shooter, high flyer, playmaker, scorer e post, ognuna delle quali è composta da tre livelli di esecuzione. Alle superstar, a differenza degli altri giocatori, è concesso usufruire di più di una abilità, e una volta che si è riusciti a padroneggiare i comandi, è possibile ottenere azioni entusiasmanti concatenando più mosse.
Dunque, poche novità da segnalare in questa edizione a parte l'inserimento di due nuove modalità di gioco che l'anno scorso erano presenti solamente nelle versioni per PS2 e Xbox: Dinasty mode e NBA All-Star Week-end affiancheranno le classiche opzioni di gioco immediato e stagione. Nel primo caso è possibile gestire il proprio team, durante l'arco di un'intera stagione, con il ruolo di manager, mentre in All-Star Week-end si gareggia da protagonisti nella tradizionale sfida tra est e ovest, Rookies contro Sophomore e, ancora, è possibile affrontare alcune sfide con i campioni nella gara delle schiacciate e in quella dei tiri da tre punti. Per quanto riguarda le opzioni multiplayer, è possibile giocare online fino a un massimo di due giocatori, uno per team, anche se è bene precisare che i problemi di lag sono piuttosto frequenti, e in cooperativa off-line fino ad un massimo di quattro giocatori, due per ogni team.