NBA Live 2000
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Le modalità di gioco più "tradizionali" ci permettono di disputare un'amichevole, una stagione o di accedere direttamente ai Playoff; in aggiunta a queste si può scendere in campo con un solo giocatore a fare un po' di pratica, cimentarsi nella gara del tiro da tre punti (se non sbaglio introdotta lo scorso anno: molto divertente nella sua apparente banalità) o disputare delle sfide uno contro uno
Come potete notare c'é un'altra grossa novità: il "testa a testa". Non é una partita di pallacanestro: in una partita ci sono delle componenti tattiche e strategiche che fanno della circolazione di palla e del movimento il cuore del gioco; nel testa a testa é tutto lasciato all'abilità tecnica del singolo giocatore. Non é un caso se i comandi si dimostrano molto versatili: dopo pochi minuti di allenamento si cominciano a padroneggiare le finte, gli scatti, i palleggi dietro la schiena o sotto le gambe, una volta tanto non fini a sé stessi ma miranti a liberarci per un attimo della marcatura del nostro unico avversario
Quando si arriva a mettere la palla nel cesto si può utilizzare il classico "tiro in sospensione" oppure, se la posizione del giocatore ce lo consente, tentare particolari combinazioni sul pad che, se riuscite, ci garantirebbero una schiacciata, un gancio o un sottomano a scelta; il tutto ci dà proprio la sensazione di avere in mano il corpo del nostro alter ego. Certo: la profondità di gioco in questo caso é quella che é, ma lo é anche nella realtà e va bene così. Tra parentesi, battere Jordan nell'one-o-one é proprio l'impresa necessaria a sbloccarlo per il gioco. A proposito di Michael Jordan... si chiama proprio così: dite addio al "Roster Player" degli scorsi anni proprio adesso che, purtroppo, il mitico "Air" ha attaccato le classiche "scarpette al chiodo"
Naturalmente la parte più importante del gioco é costituita dalle normali sfide "cinque contro cinque"... ed é proprio in questo che NBA Live 2000 mostra grossi miglioramenti. L'impressione generale che si ricava é che siano state rimesse a posto le difese, sia la nostra che quella dell'avversario computerizzato. La conseguenza di tutto ciò é che, finalmente, si riesce a difendersi con successo proprio perché i giocatori gestiti dalla CPU (cioé tutti gli altri tranne il nostro) sono più attenti in difesa. Il rovescio (si fa per dire) della medaglia é che adesso anche noi siamo in difficoltà in attacco: gli avversari non mollano di un millimetro e non é possibile saltare tutta la difesa schierata per andare beatamente a schiacciare come si riusciva a fare anche lo scorso anno. Adesso il segreto é quello di far circolare palla e cercare l'attuazione degli schemi predefiniti, anche questi facilmente chiamabili da una rapida pressione sul pad. Finalmente si riescono a vedere punteggi un pochino più bassi: non é per niente raro essere costretti a forzare il tiro alla scadenza dei 24 secondi..
Come potete notare c'é un'altra grossa novità: il "testa a testa". Non é una partita di pallacanestro: in una partita ci sono delle componenti tattiche e strategiche che fanno della circolazione di palla e del movimento il cuore del gioco; nel testa a testa é tutto lasciato all'abilità tecnica del singolo giocatore. Non é un caso se i comandi si dimostrano molto versatili: dopo pochi minuti di allenamento si cominciano a padroneggiare le finte, gli scatti, i palleggi dietro la schiena o sotto le gambe, una volta tanto non fini a sé stessi ma miranti a liberarci per un attimo della marcatura del nostro unico avversario
Quando si arriva a mettere la palla nel cesto si può utilizzare il classico "tiro in sospensione" oppure, se la posizione del giocatore ce lo consente, tentare particolari combinazioni sul pad che, se riuscite, ci garantirebbero una schiacciata, un gancio o un sottomano a scelta; il tutto ci dà proprio la sensazione di avere in mano il corpo del nostro alter ego. Certo: la profondità di gioco in questo caso é quella che é, ma lo é anche nella realtà e va bene così. Tra parentesi, battere Jordan nell'one-o-one é proprio l'impresa necessaria a sbloccarlo per il gioco. A proposito di Michael Jordan... si chiama proprio così: dite addio al "Roster Player" degli scorsi anni proprio adesso che, purtroppo, il mitico "Air" ha attaccato le classiche "scarpette al chiodo"
Naturalmente la parte più importante del gioco é costituita dalle normali sfide "cinque contro cinque"... ed é proprio in questo che NBA Live 2000 mostra grossi miglioramenti. L'impressione generale che si ricava é che siano state rimesse a posto le difese, sia la nostra che quella dell'avversario computerizzato. La conseguenza di tutto ciò é che, finalmente, si riesce a difendersi con successo proprio perché i giocatori gestiti dalla CPU (cioé tutti gli altri tranne il nostro) sono più attenti in difesa. Il rovescio (si fa per dire) della medaglia é che adesso anche noi siamo in difficoltà in attacco: gli avversari non mollano di un millimetro e non é possibile saltare tutta la difesa schierata per andare beatamente a schiacciare come si riusciva a fare anche lo scorso anno. Adesso il segreto é quello di far circolare palla e cercare l'attuazione degli schemi predefiniti, anche questi facilmente chiamabili da una rapida pressione sul pad. Finalmente si riescono a vedere punteggi un pochino più bassi: non é per niente raro essere costretti a forzare il tiro alla scadenza dei 24 secondi..