NBA Live 2002
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Il campionato americano dell'NBA, oltre ad essere seguitissimo oltreoceano, è anche il più popolare, bello e spettacolare del mondo ed è per questo che rappresenta il soggetto di tutti i titoli del settore. D'altronde, sarebbe ingiusto realizzare un gioco ispirato ai mondiali di basket, o alla competizione olimpica, dato che nella realtà i cestisti americani passeggiano irriverenti sulle teste di tutti gli altri cestisti del mondo. Lasciamo perdere un discorso che stava rasentando l'ovvietà e parliamo del gioco in se. Innanzi tutto bisogna parlare dei grandi passi in avanti dovuti al connubio tra il buon lavoro dei programmatori e alle potenzialità della macchina in campo grafico. Partiamo col dire che questa versione è sicuramente diversi gradini superiore tecnicamente rispetto alla versione PS2.
I modelli tridimensionali sono pregevoli e lo possiamo notare ammirando la realizzazione dei giocatori, molto simili alle controparti reali; le dimensioni e le proporzioni sono ben rispettate e i poligoni che costituiscono i suddetti giocatori sono ricoperti da ottime texture. I particolari sono curati in ogni dettaglio, con ricostruzioni fedeli della muscolatura, delle espressioni facciali e con la presenza degli elementi particolari distintivi dei vari giocatori, come fasce per i capelli, occhialini e gli splendidi tatuaggi, quali ad esempio quelli di Shaqueille O'Neal. Per quanto riguarda le animazioni abbiamo davanti sicuramente una perla.
Tutti i vari movimenti, partendo dal più banale dei palleggi alla finta più incredibile, alla schiacciata più spettacolare, sono resi a meraviglia e si avvicinano alla realtà in maniera sorprendente. I campi di gioco sono anch'essi ben realizzati, anche se il pubblico sugli spalti, troppo finto e poco credibile, poteva sicuramente essere reso in maniera migliore. Le varie interazioni tra giocatori e pallone, tra i giocatori e tra giocatori e il canestro sono anch'esse ottimamente curate. Il pallone è reso a dovere, ben particolareggiato e attua moti verosimili. Buoni anche gli aspetti secondari, come i replay e le scenette di intermezzo.
Nota di demerito va fatta per alcune telecamere, davvero poco convenienti e per i salti d'inquadratura che avvengono dopo un recupero di palla o una stoppata: infatti, quando ci capiterà di rubar palla a centrocampo, il repentino cambio di inquadratura ci disorienterà non poco causando molte volte una perdita di orientamento.
Se dal punto di vista grafico, si sono fatti parecchi passi avanti, non è così per quanto riguarda il gameplay, che peraltro fa il suo dovere. La grandissima quantità di comandi da impartire premendo tutti i tasti del pad genererà una varietà ottima di azioni che il giocatore potrà compiere. Le azioni risultano, il più delle volte fluide, anche troppo, rendendo le manovre di gioco alla lunga troppo ripetitive e poco verosimili. La sensazione che si percepisce è che non si ha bisogno di particolare pratica o disciplina per arrivare a canestro e che le azioni elaborate cederanno presto il posto alle classiche verticalizzazioni che portano alla schiacciata.
In effetti il gioco genera situazioni divertenti e spettacolari, ma che sono ben lontane dalla definizione di simulazione definitiva di basket. In una vera simulazione di basket non dovrebbe risultare così semplice arrivare sotto canestro, come non dovrebbe essere troppo difficile rubare la palla all'avversario. Il sistema di intervento e contrasto, pur essendo abbastanza vario, non rende altrettanto per quanto riguarda la precisione: vi sono ben quattro comandi di questo tipo, e rispettivamente per mettersi in posizione di difesa (tasto nero), per cercare di rubare il pallone in maniera pulita (tasto X), per entrare in contrasto più duramente (tasto B) e infine per stoppare e prendere il rimbalzo (tasto Y). Dietro questa apparente varietà si nasconde però una generale difficoltà nel rubare palla, e il gioco tattico spezzettato sarà prepotentemente soppiantato dalle discese a canestro, il più delle volte lisce come l'olio.