NBA Street Vol. 2

di Andrea 'NeOAndY' Cani

Il sistema di controllo si basa principalmente sui tasti A e B. Il primo serve per passare la palla e per cambiare giocatore se siamo in difesa, mentre il secondo serve per effettuare i tiri a canestro. Con X ed Y si eseguono le varie evoluzioni (i tricks), mentre con L, R e Z i turbo. Con la croce direzionale si possono gestire i gamebreakers (ne parleremo tra un po') e si possono chiamare i blocchi. Infine, con lo stick giallo si può fare uso del dai e vai: si lascia alla CPU il controllo del giocatore con la palla, lasciando a noi l'impostazione dello schema col giocatore privo di palla e dettando i tempi e le modalità del passaggio. All'atto pratico tutti i tasti del joypad vengono utilizzati, ma il tutto non risulta mai essere scomodo e noioso, ed anzi sono necessarie poche partite per avere la situazione perfettamente sotto controllo. Complice l'ottimo tutorial, che ci guiderà con un corso interattivo semplicemente perfetto, attraverso i passi principali per diventare un giocatore con i fiocchi.
Poco fa abbiamo introdotto una parola densa di mistero, i gamebreakers.In sostanza si tratta di una barra di energia che si riempie mano a mano che eseguiamo azioni con combinazioni più o meno spettacolari. Una schiacciata darà più punti rispetto ad un tiro sotto canestro, per esempio.

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I punti aggiunti alla barra, saranno tanti di più quante più combinazioni riusciremo a sfoderare prima di effettuare il tiro. Una volta piena, sarà possibile utilizzare la sua energia per effettuare un'azione "definitiva" che non solo ci da punti ma ne toglie all'avversario. Geniale per scardinare una partita altrimenti in equilibrio. La gestione dei gamebreakers è arte da apprendere velocemente se si vogliono vincere le partite ai livelli di difficoltà più avanzati, ed inoltre aggiunge tanto pepe alle partite giocate con avversari umani. Quando viene raggiunto il livello massimo, la barra comincerà a lampeggiare accompagnata da una musichetta incalzante. A questo punto rimane poco tempo per fare una scelta: si può andare a canestro utilizzando l'energia di livello uno, oppure si può conservare l'energia (premendo in su la croce direzionale) per arrivare al livello due, e qui saranno dolori per chi subirà il canestro. Ma c'è un'altra possibilità da considerare: mentre la barra lampeggia, potremo premere la croce direzionale verso il basso, prosciugando contemporaneamente la nostra energia e quella conservata dell'avversario. Frustrante assai per chi subisce ma divertentissimo per chi infligge il colpo. Tutto ciò, oltre a trasformare le partite di gruppo in battaglie divertentissime e tiratissime, pone una profondità tattica non indifferente.

Graficamente siamo su buonissimi livelli con un plauso particolare ai giocatori in campo. Essi godono di un dettaglio elevatissimo e dispongono di una quantità incredibile di mosse, ognuna delle quali è animata in modo splendido. Le collisioni tra i giocatori sono ugualmente curate così come gli elementi di contorno. Il pubblico è composto da modelli poligonali animati a loro volta (anche se per forza di cose, in maniera inferiore rispetto ai giocatori) e le strade che fanno da cornice ai vari campi sono vive, con le foglie mosse dal vento che finiscono in campo e con il traffico che scorre.
E' altrettanto ottimo il risultato raggiunto dal punto di vista audio. Le partite sono accompagnate da una serie di tracce hip-hop che potremo far riprodurre in modo casuale o in base ad una track list facilmente editabile. Gli effetti d'ambiente sono quelli che ci si aspetterebbe di udire in un campetto di strada, col suono del traffico, il vociare della gente e qualche telefonino che squilla. Gli effetti in campo sono curati nel minimo dettaglio con i mugugni dei giocatori, il rumore dei contrasti ed il suono devastante prodotto da una schiacciata effettuata dopo un salto di due metri. La ciliegina sulla torta è data dallo spassosissimo commento effettuato dalla voce del mitico Bobbito, che tende a sottolineare i momenti topici della partita con uno slang particolare che mischia inglese, spagnolo e italiano, a tratti incomprensibile per chi non conosce l'inglese, ma godibilissimo e divertente in quanto musicale nella sua stessa essenza.

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