Necropolis: A Diabolical Dungeon Delve
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Annunciato quasi due anni fa, Necropolis é finalmente sbarcato sul mercato videoludico proponendoci un'avventura comica ed irriverente, condita con elementi ruolistici insieme ad una buona dose di soulslike.
Vestendo i panni di un'eroe/ina improvvisato, ci troviamo al cospetto di un'entità divina pronta a chiederci –senza mezzi termini e con toni decisamente buffi- di esplorare e disinfestare la necropoli presente sotto i nostri piedi, fino ad arrivare sostanzialmente all'ultimo dei dieci livelli disponibili in questa avventura.
Inizialmente tale divinità risulterà simpatica e divertente da ascoltare, grazie alle sue battute di spirito, ma dopo aver effettuato diverse esplorazioni ed essere morti altrettante volte, ci siamo accorti di come i suoni gutturali prodotti siano oltremodo ripetitivi, svalutando una produzione che sembrava invece essere in grado di regalare qualche piccola attrattiva originale.
La stessa ripetitività viene purtroppo rilevata anche sul lato del gameplayche appare fin troppo semplificato e privo di qualsivoglia spinta originale che avrebbe garantito un'anima unica al titolo.
La configurazione dei comandi, tanto per cominciare, appare essenziale e ridotta all'osso, visto che sarà possibile effettuare due tipi di attacchi (leggero e potente), mentre con il tasto destro sarà possibile parare qualora siate in possesso di uno scudo. Lo scatto, la schivata ed ogni azione effettuata nel gioco riprende fedelmente il genere soulslike, dettando il ritmo a seconda del consumo della barra del vigore. Tutto questo viene accompagnato da un sistema di loot scadente, che prevede un drop dedicato che può cambiare banalmente a seconda del mostro sconfitto per l'occasione, dando quindi al giocatore solamente la possibilità di cambiare arma ricevendo un possibile boost alla velocità o alla potenza dell'attacco. Niente di trascendentale, purtroppo, ed é un vero peccato se prendiamo in considerazione le innumerevoli disponibilità possibili derivanti dal genere scelto.
Scendendo di livello in livello incontreremo mostri sempre più sfidanti, ma la loro intelligenza saprà essere facilmente aggirabile una volta imparato il giusto timing d'attacco. Anche una volta morti ci si renderà conto di come il gioco manchi di quel qualcosa in più necessario a far entusiasmare il giocatore, dato che una volta ricominciata la partita non dovremo fare altro che scegliere nuovamente la divinità di appartenenza del nostro alter ego (ma non aspettatevi bonus o altro, cambia solo il colore del vestiario) e ricominciare a scendere nel profondo di questo dungeon collezionando gemme preziose, unica valuta utile per accedere a vie secondarie o acquistare potenziamenti presso alcune fontane divinatorie per aumentare vita e vigore.
Il meglio di Necropolis viene fuori sotto il punto di vista artistico, il quale riesce a trasmettere un tocco di originalità grazie ad uno stile molto variopinto e cartonato. I particolari compaiono sotto forma di effetti visivi chiaramente frutto del contesto, ed anche gli scenari di gioco sembrano rispettare una formula ricca di stile.
Quantomeno, é giusto sottolinearlo, il gioco offre una modalità multigiocatore divertente che permette a quattro giocatori di esplorare contemporaneamente la necropoli creata dagli sviluppatori. In questo modo, almeno dai test effettuati, abbiamo risentito molto meno i difetti sopra indicati, scambiando quattro chiacchiere in compagnia facendo anche attenzione al friendly-fire, motivo che potrà accendere sicuramente qualche dibattito oltre che qualche battuta. Non preoccupatevi, comunque, perché i vostri compagni potranno essere rianimati fino a quando non morirà l'intero party.
Anche in questi ultimi casi citati compare pericoloso un grosso problema all'orizzonte, sempre figlio dell'immancabile ripetitività che sembra essere il più grande difetto di questo Necropolis.
Uccidi fino alla morte
Vestendo i panni di un'eroe/ina improvvisato, ci troviamo al cospetto di un'entità divina pronta a chiederci –senza mezzi termini e con toni decisamente buffi- di esplorare e disinfestare la necropoli presente sotto i nostri piedi, fino ad arrivare sostanzialmente all'ultimo dei dieci livelli disponibili in questa avventura.
Inizialmente tale divinità risulterà simpatica e divertente da ascoltare, grazie alle sue battute di spirito, ma dopo aver effettuato diverse esplorazioni ed essere morti altrettante volte, ci siamo accorti di come i suoni gutturali prodotti siano oltremodo ripetitivi, svalutando una produzione che sembrava invece essere in grado di regalare qualche piccola attrattiva originale.
La stessa ripetitività viene purtroppo rilevata anche sul lato del gameplayche appare fin troppo semplificato e privo di qualsivoglia spinta originale che avrebbe garantito un'anima unica al titolo.
La configurazione dei comandi, tanto per cominciare, appare essenziale e ridotta all'osso, visto che sarà possibile effettuare due tipi di attacchi (leggero e potente), mentre con il tasto destro sarà possibile parare qualora siate in possesso di uno scudo. Lo scatto, la schivata ed ogni azione effettuata nel gioco riprende fedelmente il genere soulslike, dettando il ritmo a seconda del consumo della barra del vigore. Tutto questo viene accompagnato da un sistema di loot scadente, che prevede un drop dedicato che può cambiare banalmente a seconda del mostro sconfitto per l'occasione, dando quindi al giocatore solamente la possibilità di cambiare arma ricevendo un possibile boost alla velocità o alla potenza dell'attacco. Niente di trascendentale, purtroppo, ed é un vero peccato se prendiamo in considerazione le innumerevoli disponibilità possibili derivanti dal genere scelto.
Scendendo di livello in livello incontreremo mostri sempre più sfidanti, ma la loro intelligenza saprà essere facilmente aggirabile una volta imparato il giusto timing d'attacco. Anche una volta morti ci si renderà conto di come il gioco manchi di quel qualcosa in più necessario a far entusiasmare il giocatore, dato che una volta ricominciata la partita non dovremo fare altro che scegliere nuovamente la divinità di appartenenza del nostro alter ego (ma non aspettatevi bonus o altro, cambia solo il colore del vestiario) e ricominciare a scendere nel profondo di questo dungeon collezionando gemme preziose, unica valuta utile per accedere a vie secondarie o acquistare potenziamenti presso alcune fontane divinatorie per aumentare vita e vigore.
Ma qualcosa di buono dovrà pure esserci..
Il meglio di Necropolis viene fuori sotto il punto di vista artistico, il quale riesce a trasmettere un tocco di originalità grazie ad uno stile molto variopinto e cartonato. I particolari compaiono sotto forma di effetti visivi chiaramente frutto del contesto, ed anche gli scenari di gioco sembrano rispettare una formula ricca di stile.
Quantomeno, é giusto sottolinearlo, il gioco offre una modalità multigiocatore divertente che permette a quattro giocatori di esplorare contemporaneamente la necropoli creata dagli sviluppatori. In questo modo, almeno dai test effettuati, abbiamo risentito molto meno i difetti sopra indicati, scambiando quattro chiacchiere in compagnia facendo anche attenzione al friendly-fire, motivo che potrà accendere sicuramente qualche dibattito oltre che qualche battuta. Non preoccupatevi, comunque, perché i vostri compagni potranno essere rianimati fino a quando non morirà l'intero party.
Anche in questi ultimi casi citati compare pericoloso un grosso problema all'orizzonte, sempre figlio dell'immancabile ripetitività che sembra essere il più grande difetto di questo Necropolis.