Need for Speed Carbon

di Francesco Romagnoli
Via, via la polizia!
Lungi dal rischiare una formula ben collaudata, Electronic Arts si limita a riproporre sempre la stessa, spostando giusto qualche candito qua e là e, nel tentativo di ricreare la summa perfetta di questo tipo di videogiochi, cercando di miscelare insieme la ricetta del panettone con quella del pandoro, ovvero tentando di prendere quanto di buono visto in Most Wanted e cercando di mischiarlo alle caratteristiche tipiche della serie Underground.
Dal penultimo episodio si attinge per quel che riguarda la presentazione coreografica, per la trama in grado di "legare" assieme le varie gare che dovremo disputare, senza la quale risulterebbe più difficile affrontare tutte le sfide senza notare una certa ripetitività.
Anche la polizia è stata ripresa da Most Wanted, ma questa volta il suo intervento è più contenuto. Non mancheranno le occasioni in cui interverrà ma, per fortuna, si tratterà di eventi più rari rispetto al passato. Il "per fortuna" sta a sottolineare che non ci riteniamo per nulla soddisfatti delle fasi in cui si viene inseguiti dalla polizia ed in cui bisogna fuggire. I beniamini della giustizia in questo caso sembrano infatti godere del dono dell'ubiquità, di una capacità ineguagliabile nel non commettere errori alla guida e di accelerare da 0 a 100 in tempi misurabili in centesimi di secondo piuttosto che in secondi (caratteristica presente anche in altre parti del gioco di cui parleremo più avanti).


In questo modo non viene premiata l'abilità di guida o la capacità di sfruttare tutte le potenzialità della nostra vettura, dato che per quanto ci sforzeremo non riusciremo quasi mai a seminarli tutti ed a lasciarceli alle spalle (anche perché compaiono nuove unità davanti a noi in continuazione). L'unica cosa che riesce a porre fine a queste folli sezioni di gioco è quella di colpire parti di edifici o impalcature per bloccare i nostri inseguitori (ma anche in questo caso ci ritroveremo spesso, ed inspiegabilmente, un'altra vettura della polizia di fronte a noi, come se fosse sbucata dal nulla) e poterci così nascondere nei soliti luoghi protetti indicati sulla mappa.
Se questa componente doveva aggiungere un qualche frangente che donasse varietà al gioco, forse era meglio non implementarla; così com'è crea più frustrazione che altro, per non parlare degli obiettivi che il gioco propone. Già perché per concludere la carriera (ovvero la modalità principale del gioco) gli incontri con la polizia saranno contenuti, ma se decidiamo di metterci a sbloccare tutte le sfide "secondarie" proposte dal gioco, ce ne saranno alcune che ci faranno ricordare gli obiettivi "polizieschi" che si dovevano sbloccare in Most Wanted, alcuni dei quali davvero sovraumani, dove bisogna far durare un inseguimento decine di minuti oppure distruggere un numero impressionante di auto dei tutori dell'ordine.

Conquistare la città
Posto che fortunatamente la polizia è qui una caratteristica di contorno, possiamo passare a descrivere la modalità carriera, quella su cui gira attorno la trama di questo nuovo episodio.
Anche se la storia è leggermente più elaborata rispetto a quella appena trascorsa, le novità sono ben poche. Il solito pretesto banale per farci partire senza auto, con poca grana in tasca e con davanti a noi l'obiettivo di vincere tutti gli avversari e diventare di nuovo il campione incontrastato, dominatore della città. In questo caso il "titolo nobiliare" risulta parecchio azzeccato, dato che l'obbiettivo primario sarà proprio quello di "conquistare" le varie zone della città vincendo le gare che compaiono su di queste. Una volta conquistate tutte le zone che facevano a capo ad una particolare gang rivale, sarà l'ora di sfidare il rispettivo boss, dimostrando così la nostra superiorità.
Ci sarà anche un mistero da dipanare nel frattempo, ma si tratta solo di un pretesto per far parlare la bella pupa sullo schermo e dare un tocco maggiormente cinematografico al gioco.
La mappa di gioco è esplorabile liberamente in free-roaming ma, data la sua tipica somiglianza a quelle viste negli episodi precedenti, non si hanno molti stimoli nel gironzolare per le strade dell'urbe, solamente per il gusto di farlo.


Vuoi far parte della mia banda?
Al posto della varietà di luoghi, troviamo molto più stimolante la varietà della tipologia di gare.
Nulla di nuovo, ben inteso, ma comunque è presente una certa differenziazione tra una competizione e l'altra che fa in modo di non ricreare troppo in fretta il senso di ripetizione.
Ci sono le classiche competizioni "circuito" e "sprint", in cui bisogna semplicemente arrivare primi in gare rispettivamente con più giri di uno stesso percorso o in competizioni punto-a-punto.
Ricompaiono le gare a check-point (contro il tempo) e quelle con gli autovelox, in cui vince chi passa davanti a questi ultimi con la maggiore velocità segnalata sul tachimetro.
Tornano anche le gare di drifting, in cui vince il giocatore con il punteggio più alto, accumulato inanellando le sbandate più spettacolari, cercando di mantenere la velocità sostenuta e di passare sopra alle zone più pericolose, quelle vicine ai bordi della strada.
Ci sono poi le "guerre su strada" (una per ognuno dei 4 territori principali della città), altre gare a circuito in cui si gareggia contro ben 19 avversari contemporaneamente (contro gli 8 tipici delle gare normali), ma la prima vera novità di questo Carbon sono le gare nei canyon.
Sembrava si dovesse gareggiare su questi percorsi fatti di tornanti continui solamente gareggiando contro i boss, uno contro uno, nella nuova modalità che prevede due stage che si susseguono, il primo in cui si insegue l'avversario cercando di stargli il più vicino possibile (se non addirittura di superarlo, in tal caso la gara si dichiara conclusa dopo 10 secondi in cui si mantiene la testa della corsa) ed il secondo che vede le due parti contrapposte, dobbiamo perciò distanziarlo il più possibile. Invece non è così, si gareggerà nei canyon anche contro altri 3 opponenti, in delle semplici gare in cui bisogna arrivare primi, ma ci saranno anche le gare di drifting, che nei canyon raggiungono un livello di sfida particolare, dato che la peculiarità di questi percorsi è data dalle strade strette (tutte curve e pochi rettilinei) di montagna: ciò significa che da una parte avremo la roccia ma dall'altra ci sarà il burrone, dovessimo finire oltre le barriere la gara sarà automaticamente persa.
La seconda novità che NFS Carbon introduce è quella dei membri della crew. Trattandosi di sfide tra "gang", ci saranno più squadre a dividersi l'asfalto e anche noi, come gli altri, potremo contare sull'aiuto di un compagno (uno solo, mentre gli avversari ne avranno a disposizione anche più di uno). Potremo scegliere tra diversi piloti, ognuno con i suoi pregi e difetti in termini di bonus a gara conclusa (più soldi, più pezzi sbloccati) ma soprattutto contraddistinti da un ruolo ben definito. Infatti, un po' come nel calcio ci sono l'attaccante, il centrocampista ed il difensore, qui avremo il drifter, lo scout ed il blocker.
Il primo ci si piazzerà davanti, creando così l'effetto scia, in grado di farci raggiungere in fretta velocità stratosferiche in breve tempo (a nostro parere si tratta del compagno più utile); il secondo invece sarà quello che ci indicherà tutte le possibili scorciatoie mentre il terzo bloccherà l'avversario che gli indicheremo noi.