Need For Speed Most Wanted (2005)

di Francesco Romagnoli
Ogni anno, verso fine ottobre, si allestiscono zucche e costumi per festeggiare halloween, così come ogni anno, dall'8 dicembre, si comincia a decorare l'alberello di Natale. Tra queste due date Electronic Arts ha stabilito un altro evento: l'annuale uscita del nuovo capitolo della saga Need For Speed. Vediamo se questa volta si tratta di dolcetto o scherzetto, di un pacco regalo azzeccato o di un "pacco"...e basta.
Le prime sensazioni riguardo questo Most Wanted sono di grande impatto. Sicuramente la potenza grafica del 360 si fa sentire, al punto da rendere più apprezzabili le scene d'introduzione delle gare in-game che non i filmati realizzati in computer grafica (e se avete la possibilità di giocarci in alta definizione possiamo assicurarvi che risulta ancora più impressionante).
Il comparto tecnico è davvero di buona fattura, il sonoro galvanizzante come al solito (anche se non molto differenziato da vettura a vettura) e la grafica in grado di impressionare: i riflessi, la profondità grafica, i modelli poligonali delle vetture, per non parlare degli effetti di luce. Molto realistico il modo in cui si rimane accecati al tramonto quando si guarda dritti il sole, al punto di annaspare davanti al televisore alla ricerca dell'aletta parasole. Così accade anche all'uscita dalle gallerie: l'effetto bagliore è restituito da un azzurro vivo che cambia a seconda della velocità con la quale si passa dal buio alla luce. Il tutto è difficilmente rappresentabile a parole, le immagini rendono molto meglio, soprattutto in movimento, anche se...


Anche se, in effetti, tutto questo fulgore grafico comporta qualche mancanza quando si presenta a rapporto il capitolo fluidità. Per carità, non è certo la sensazione di velocità a mancare, quanto piuttosto una certa stabilità del frame rate, che presenta un buon numero di fps ma che non è altrettanto efficiente nel celare qualche scatto, anche se di lieve entità.
Comunque in generale non ci si può lamentare anzi, come dicevamo, l'impatto grafico è più che positivo, complice il fatto che finalmente si è tornati alla luce.
Infatti, come avrete intuito, quest'ultimo capitolo di Need For Speed abbandona lo stile Underground (e la relativa monotematicità oscura dello scenario) per appagare la vista con uno scenario cittadino dove il sole la fa da padrone.
Ma non si tratta di un "ritorno al passato" solo per quanto concerne il fuso orario. Come suggerisce il titolo, ricompaiono sulla scena le forze dell'ordine e si torna, in quanto partecipanti alle corse clandestine, ad impersonare i fuorilegge in fuga dalle sirene della polizia.
La trama che sottintende lo sviluppo del gioco nella modalità carriera questa volta è caratterizzata in modo più affascinante, grazie a filmati in computer grafica di buona fattura, sui quali sono state girate delle scene in stile cinematografico, con attori in carne ossa dalla discreta bravura interpretativa e con un buono stile della regia.
Si viene introdotti alla carriera in modo più coinvolgente, con tanto di flashback, intrecci della trama e una caratterizzazione dei personaggi interessante.
Il gioco ci cala nei panni di un appassionato delle corse clandestine, possessore di una BMW M3 ultra-modificata che si appresta a sfidare i campioni della "blacklist", una sorta di classifica aggiornata volta a stabilire i piloti migliori di questa "disciplina". Mentre scorrazziamo per le strade della città ci si presenta una bella ragazza che ci introdurrà nel giro e ci organizzerà l'incontro contro il numero 15 della lista (il gradino più basso di questa speciale classifica). Mentre lo stiamo sfidando lei ci avvisa col cellulare che qualcosa non va nella nostra auto: alla partenza abbiamo lasciato una bella macchia d'olio. Siamo stati sabotati, perderemo la gara e di conseguenza la macchina, probabilmente una tra le migliori, visto che Razor (questo il nome di colui che si configurerà come nostro acerrimo rivale), una volta a bordo del nostro bolide riuscirà a sconfiggere uno ad uno gli altri 14 piloti della blacklist e schizzare così in vetta alla classifica.


Lo scorrere della trama (in effetti non molto originale) prevede quindi il solito canovaccio: comprare un'auto di basso profilo con gli spiccioli rimasti, cominciare a vincere qualche gara e farsi una reputazione per poter sfidare i ragazzi della lista nera e poter quindi render pan per focaccia al cattivone che ci ha soffiato il gingillo a quattroruote.
La storia comprende anche qualche risvolto collaterale: la bella modella che sembra volerci dare una mano è davvero dalla nostra parte? Si butta sulle scommesse clandestine puntando alto su di noi, sarà in buona fede? E noi, saremo davvero degli appassionati delle corse clandestine, o all'ultimo tireremo fuori un lampeggiante sul tettuccio a nostra volta?
Quest'ultima ipotesi potrebbe rivelarsi un colpo di scena niente male. Certo è che le forze dell'ordine, in tal caso, non sono di certo informate del nostro ruolo di "intrusi" vista la determinazione con la quale cercheranno di fermare il nostro cammino a tutti i costi.
Il reinserimento della polizia implica ovviamente qualche novità a livello di gameplay, che risulta così strutturato: ogni pilota presente sulla blacklist, per essere sfidato, pretenderà che voi raggiungiate una certa "fama", sia in quanto a successi sotto la bandiera a scacchi, sia in quanto a rapporti nello schedario del commissariato locale.
Per quanto riguarda le competizioni, l'offerta è così composta:
  • gare su circuito: in cui bisogna arrivare primi dopo una serie di giri su una pista prestabilita (costituita naturalmente dalle strade cittadine)
  • gare sprint: simili a quelle su circuito, con la differenza che si tratta di un tracciato con un inizio ed una fine che non coincidono
  • gare ad eliminazione: uguali a quelle su circuito con la variante che ad ogni giro l'ultimo viene eliminato
  • sfide al casello: si tratta di tracciati perlopiù autostradali (o comunque abbastanza ampi) in cui l'avversario è il tempo (più banalmente una gara con i check-point)
  • gare di "sparo": nient'altro che le gare di accelerazione. Queste a nostro parere sono leggermente peggiorate: ora a far la differenza non è più la bravura nel gestire le cambiate e nell'intuito sull'utilizzo del NOS (il tutto nettamente semplificato), quanto piuttosto l'aleatorietà del traffico sul percorso e la capacità (più o meno fortuita) di scorgere gli ostacoli sul tracciato (non più così rettilineo), pena l'incidente ed il ritiro dalla competizione
  • gare autovelox: questa invece si presenta come una discreta variazione sul tema, dove a contare non è tanto l'ordine di arrivo sul traguardo, quanto la velocità fatta segnare in determinati punti presidiati da autovelox.
La somma di tutte queste velocità (unita in parte al distacco tra i tempi ottenuti) decreterà il vincitore.
Come anticipato, vincere tutte queste gare non basterà. Dobbiamo farci anche una reputazione in quanto a sfide contro la polizia.
Infatti ogni avversario pretende che noi portiamo a termine un certo numero di sfide che vanno dallo sfuggire ad un inseguimento entro un tempo determinato, al farsi rincorrere per un numero di giri della lancetta sull'orologio non inferiore a quanto prestabilito: dal raggiungere un certo numero di infrazioni, al distruggere un buon numero di vetture della polizia o una certa quantità di proprietà demaniali; dal forzare tot posti di blocco, allo staccare ancora una determinata velocità in certe postazioni autovelox.