Need For Speed Payback

di Andrea Casetti

Siamo in una fantasiosa località della costa ovest degli Stati Uniti, dove tre piloti più o meno professionisti sfidano regolarmente tutti gli altri piloti in circolazione a suon di gare clandestine tra le vie di Fortune Valley, una città molto simile a Las Vegas per conformazione paesaggistica e presenza di casinò. Tali piloti rispondono al nome di Tyler Morgan (quello dei tre più avvezzo alle gare di velocità), Sean McaAister (il pilota dei tre che si sente maggiormente a suo agio su sterrati e fondi stradali irregolari) e Jess Miller (una ragazza che fa della fuga dalla polizia e dei takedown una prassi quotidiana).

Tutto sembra andare per il verso giusto, almeno fino a quando l'intromissione di una vecchia conoscenza dei tre farà saltare il piano per un colpo che porterà il gruppo a scontrarsi con la Loggia, un'organizzazione criminale talmente potente da riuscire a controllare casinò, polizia e persino gare clandestine.

Narrativa

Quanto raccontato è la storia che fa da sfondo a Need For Speed Payback, l’ultima creazione degli sviluppatori di Ghost Games che recentemente hanno rilevato una delle serie più longeve della storia videoludica, iniziata nel lontano 1994 e che è resistita fino ad oggi non senza profonde mutazioni per riuscire nell'intento di restare al passo coi tempi e per soddisfare le evidentemente diverse esigenze dell’ultima generazione di utenti. La storia non si distingue certo per profondità, ma è poco più che un pretesto per imporvi di impugnare il volante e sfidare l’AI nella campagna single player. Sono evidenti i richiami alle serie televisive intitolate Fast & Furious, con la quale il parallelismo è particolarmente accentuato.

Dettaglio tutt'altro che scontato, il gioco è interamente tradotto in italiano, anche se il doppiaggio è eccessivamente enfatizzato, tanto da risultare quasi imbarazzante. Per fortuna la storia è solamente un dettaglio che fa da contorno al piatto principale, ovvero il gameplay.

Scesi in pista, anzi in strada, dovrete districarvi in tutta una serie di gare che vi porteranno a battere un gruppo di nemici. Una volta sgominato tale gruppo avrete modo di poter affrontare il loro boss in un testa a testa, che una volta battuto vi consentirà di procedere con il gruppo successivo avanzando nella progressione del gioco. La struttura di base del gioco, quindi, non spicca di sicuro per originalità, né tanto meno per efficacia in termini di coinvolgimento.

Diversificazione delle gare

Le tipologie di gare presenti nel gioco sono cinque: Corsa, Derapata, Fuoristrada, Accelerazione e Fuga. A ciascuna tipologia di gara è assegnata una classe di veicolo, ovviamente adattato specificatamente, per quel tipo di competizione. Non esiste, infatti, la vettura definitiva capace di primeggiare in tutte le classi, ma dovrete dividervi tra più modelli opportunamente messi a punto.

Da qui nasce l’esigenza di possedere più vetture, che dovranno essere potenziate tramite opportuni ricambi. Purtroppo il meccanismo che porta a farvi ottenere i ricambi che vi occorrono è alquanto controverso: vincendo una gara avrete modo di selezionare una delle tre Speed Cards, le quali vi assegneranno una parte che potrebbe essere un potenziamento effettivo oppure potenzialmente inutile. Nel secondo caso vi toccherà ripetere altre gare fino all'ottenimento dei potenziamenti di cui avevate veramente bisogno, necessari per fare ottenere il livello di competitività sufficiente per competere in quella determinata gara.

Se a tutto ciò aggiungiamo un sistema di microtransazioni che vi consentirà di ottenere gettoni utili a pescare altre carte, si capisce come questo meccanismo sia poco efficace nel soddisfare il giocatore, costringendolo al grinding selvaggio quasi fino alla noia.

 

Gameplay

Per fortuna le note positive vengono dal gameplay: il modello di guida, come da sempre per la saga NFS, è votato allo stile arcade e fa dell'immediatezza e della velocità le caratteristiche distintive, tali da renderlo davvero godibile anche a chi si avvicina alla serie per la prima volta. Il comportamento delle vetture cambia in modo pesante in funzione della categoria di appartenenza, mentre il fondo stradale influisce davvero poco sulla maneggevolezza e tenuta di strada.

In particolare va menzionata la bontà realizzativa delle sfide di Accelerazione (rigorosamente con cambio manuale, dove diventa di fondamentale importanza sbattere la marcia successiva con il tempismo perfetto), delle gare di Derapata, delle Corse semplici e le adrenaliniche gare Fuoristrada, dove i protagonisti faranno salti quanto meno pazzeschi, anche se queste ultime metteranno alla prova la vostra precisione di guida in quanto gli ostacoli si nascondono letteralmente dietro ogni angolo.

Un gradino sotto si posizionano gli eventi di Fuga a causa di alcuni dettagli che avrebbero potuto essere gestiti meglio: per sfuggire alla polizia sarà ora sufficiente passare in tempo l’ultimo checkpoint, indipendentemente se le volanti sono davvero state seminate oppure se sono attaccate al vostro retrotreno.

Personalizzato

Non manca il sistema di tuning, ripreso dall'ultimo capitolo e ulteriormente affinato, il quale vi permetterà di personalizzare all'inverosimile il vostro bolide a partire dalle appendici aerodinamiche, cerchioni, dettagli di assetto come camber e altezza da terra, senza contare le parti del motore e la verniciatura della carrozzeria, con praticamente infinite combinazioni disponibili.

Anche la mappa totalmente esplorabile non mancherà di fornire obiettivi secondari utili ad estendere la longevità del titolo ben oltre alle 15 ore necessarie a portare a termine la storia principale. Tra gli obiettivi secondari menzioniamo i cartelloni da distruggere, passare di fronte agli autovelox alla velocità massima possibile, trovare i rottami di auto vintage che potrete riportare alla loro antica bellezza, partecipare agli scontri con i piloti nomadi e così via.

Tecnica e Affini

Graficamente il gioco si suddivide in due: da un lato i modelli poligonali delle vetture fanno egregiamente il loro lavoro, in quanto ben popolate di poligoni e riflessi sulla carrozzeria. Dall'altro lato la rappresentazione delle ambientazioni lascia talvolta l’amaro in bocca per una mancanza di personalità: spesso e volentieri i paesaggi si rivelano quasi anonimi, con textures troppo ripetute, anche se la mappa è correttamente suddivisa in macro aree (tra cui la zona desertica, le strade di montagna, il Silver Canyon e la zona cittadina con le sue autostrade e le intricate stradine di città).

Ottima l’implementazione di effetti luminosi (tra cui il graditissimo ritorno dell’alternanza giorno/notte) e particellari, che specialmente sull egare in fuoristrada vi impediranno di vedere chi vi sta davanti.

Peccato solo per un pop up piuttosto evidente e per qualche sporadico calo di frame rate, che tuttavia non sarà tale da minare l’esperienza di gioco.

Concludiamo con la parte multiplayer, che si compone di gruppi di cinque gare da affrontare con un paio di vostre vetture (un’ottima opportunità per sfoggiare i vostri bolidi ipertamarrati), ma va detto che non è questa la parte principale del gioco.