Need for Speed Pro Street
di
Marco Del Bianco
Non sarà dotata ufficialmente della cadenza annuale delle produzioni sportive Electronic Arts ma la saga di Need for speed, prodotta dalla medesima software house, rasenta la stessa svizzera precisione.
Se però i vari Fifa e Nhl subiscono di anno in anno solo pochi ritocchi, qui i programmatori sono chiamati a inventarsi ogni volta qualcosa di nuovo per stuzzicare l'interesse dei giocatori.
Questo fenomeno ha portato in Pro Street a una svolta epocale, che non si limita certo alla sola apparenza: le corse sono state tolte dalle strade e portate in pista. Rigurgito legalista o esigenze di copione, fatto sta che impersonerete Ryan Cooper nella sua scalata nel mondo delle corse, attraverso una serie di eventi di crescente complessità e difficoltà. L'ambiente in cui il tutto si svolge é comunque sempre fedele allo spirito della saga: auto pesantemente modificate, tuning estetico estremo, comportamenti in pista senza troppi complimenti.
Come accennato poco sopra, la parte da padrone fra le modalità di gioco disponibili la fa ovviamente quella carriera. La storia prende il via con il vostro giovane campione delle corse clandestine che si affaccia sul mondo delle corse legali per auto modificate. Ogni evento al quale parteciperete sarà suddiviso in una serie di competizioni, raggruppabili in quattro classi: aderenza, velocità, derapata e accelerazione. Le prime due sono molto simili e rappresentano le corse nel senso più classico del termine. Le gare drift vi vedranno cercare di eseguire il maggior numero di sgommate spettacolari sul tracciato offerto e le ultime vi impegeranno nel tentativo di completare un breve rettilinio nel minor tempo possibile, spremendo al massimo l'accelerazione del vostro veicolo. Quest'ultima specialità é quella che maggiormente si differenzia dalle altre in termini di controlli: visto che praticamente non userete lo sterzo, sarete chiamati a usare il cambio manuale e ad avere un uso più preciso del pedale dell'acceleratore.
Ovviamente per affrontare le competizioni dovrete avere un parco auto adeguato, con almeno una vettura per ogni particolare tipo di competizione. Nello spirito della saga di Need for speed, le auto saranno tutte pesantemente modificabili, sia per renderle più potenti ma anche per renderle quelle esteticamente più accattivanti del circuito. Il resto delle modalità offerte é completato esclusivamente dalle gare libere. Potrete affrontarle sia in singolo, per affinare le vostre qualità di pilota, sia in split screen contro un amico.
Allo scattare del semaforo verde si capisce subito che non solo l'ambientazione é cambiata. Pur mantenendo ancora marcata la vocazione arcade, oggi Pro Street presenta un'azione più ragionata rispetto al passato. Non basta più premere a tavoletta e fare a sportellate con gli avversari. Scordatevi i gregari che nell'ultimo Need for Speed rispondevano ai vostri ordini mandando fuori strada gli avversari. Ora dovrete concentrarvi sulle staccate al limite, sfruttare la scia e tante altre piccole cose che allontanano Pro Street dai precedenti titoli della saga, avvicinandolo di qualche passo a giochi come Gran Turismo.
Altro sintomo rilevante di questa svolta in fatto di giocabilità é l'incidenza che i danni subiti dalle vostre vetture avranno sulle prestazioni delle medesime. Non solo dovrete sempre ripararle tra una gara e l'altra, per avere intatte le possibilità di vittoria, ma in caso di impatti particolarmente violenti sarete addirittura costretti ad abbandonare le gare in corso.
L'aspetto maggiormente positivo di Pro Street é la realizzazione tecnica. Ormai alla Electronic Arts sanno veramente come spremere la Ps2. L'azione di gioco é fluida e veloce. E' vero che gli elementi su schermo non sono mai tali da poter parlare di congestione ma il motore grafico dà l'impressione di riuscire a gestire sempre tutto con facilità. Meritevole di segnalazione anche l'effetto nitro, che una volta attivato vede sfumarsi tutto il paesaggio, rendendo molto bene il senso di accelerazione. Anche la definizione delle vetture é ottimale e le ogni vostro impatto contro oggetti o avversari lascerà il segno sulla carrozzeria. Unica pecca evidente l'interazione con gli elementi dell'ambiente, come per esempio i pneumatici. Le animazioni qui risultano grossolane e poco realistiche.
Tutto bene quindi? Non esattamente poiché il vero problema di Need for speed: Pro Street é qualcosa che va al di là della mera realizzazione tecnica: é poco divertente.
Le gare si susseguono un po' stancamente, molto simili fra loro, in una clima generale che non riesce a coinvolgere fino in fondo il giocatore. Forse il tentativo di dare a questa serie una connotazione più simulativa potrà piacere a chi storceva il naso davanti all'azione arcade dei precedenti capitoli. C'é però da essere certi che l'aver imbrigliato le scorribande urbane e le corse a tavoletta in uno schema di rigide corse in pista, in una sorta di ibrido, farà storcere il naso ai numerosi fan di Need for speed.
Se però i vari Fifa e Nhl subiscono di anno in anno solo pochi ritocchi, qui i programmatori sono chiamati a inventarsi ogni volta qualcosa di nuovo per stuzzicare l'interesse dei giocatori.
Questo fenomeno ha portato in Pro Street a una svolta epocale, che non si limita certo alla sola apparenza: le corse sono state tolte dalle strade e portate in pista. Rigurgito legalista o esigenze di copione, fatto sta che impersonerete Ryan Cooper nella sua scalata nel mondo delle corse, attraverso una serie di eventi di crescente complessità e difficoltà. L'ambiente in cui il tutto si svolge é comunque sempre fedele allo spirito della saga: auto pesantemente modificate, tuning estetico estremo, comportamenti in pista senza troppi complimenti.
Come accennato poco sopra, la parte da padrone fra le modalità di gioco disponibili la fa ovviamente quella carriera. La storia prende il via con il vostro giovane campione delle corse clandestine che si affaccia sul mondo delle corse legali per auto modificate. Ogni evento al quale parteciperete sarà suddiviso in una serie di competizioni, raggruppabili in quattro classi: aderenza, velocità, derapata e accelerazione. Le prime due sono molto simili e rappresentano le corse nel senso più classico del termine. Le gare drift vi vedranno cercare di eseguire il maggior numero di sgommate spettacolari sul tracciato offerto e le ultime vi impegeranno nel tentativo di completare un breve rettilinio nel minor tempo possibile, spremendo al massimo l'accelerazione del vostro veicolo. Quest'ultima specialità é quella che maggiormente si differenzia dalle altre in termini di controlli: visto che praticamente non userete lo sterzo, sarete chiamati a usare il cambio manuale e ad avere un uso più preciso del pedale dell'acceleratore.
Ovviamente per affrontare le competizioni dovrete avere un parco auto adeguato, con almeno una vettura per ogni particolare tipo di competizione. Nello spirito della saga di Need for speed, le auto saranno tutte pesantemente modificabili, sia per renderle più potenti ma anche per renderle quelle esteticamente più accattivanti del circuito. Il resto delle modalità offerte é completato esclusivamente dalle gare libere. Potrete affrontarle sia in singolo, per affinare le vostre qualità di pilota, sia in split screen contro un amico.
Allo scattare del semaforo verde si capisce subito che non solo l'ambientazione é cambiata. Pur mantenendo ancora marcata la vocazione arcade, oggi Pro Street presenta un'azione più ragionata rispetto al passato. Non basta più premere a tavoletta e fare a sportellate con gli avversari. Scordatevi i gregari che nell'ultimo Need for Speed rispondevano ai vostri ordini mandando fuori strada gli avversari. Ora dovrete concentrarvi sulle staccate al limite, sfruttare la scia e tante altre piccole cose che allontanano Pro Street dai precedenti titoli della saga, avvicinandolo di qualche passo a giochi come Gran Turismo.
Altro sintomo rilevante di questa svolta in fatto di giocabilità é l'incidenza che i danni subiti dalle vostre vetture avranno sulle prestazioni delle medesime. Non solo dovrete sempre ripararle tra una gara e l'altra, per avere intatte le possibilità di vittoria, ma in caso di impatti particolarmente violenti sarete addirittura costretti ad abbandonare le gare in corso.
L'aspetto maggiormente positivo di Pro Street é la realizzazione tecnica. Ormai alla Electronic Arts sanno veramente come spremere la Ps2. L'azione di gioco é fluida e veloce. E' vero che gli elementi su schermo non sono mai tali da poter parlare di congestione ma il motore grafico dà l'impressione di riuscire a gestire sempre tutto con facilità. Meritevole di segnalazione anche l'effetto nitro, che una volta attivato vede sfumarsi tutto il paesaggio, rendendo molto bene il senso di accelerazione. Anche la definizione delle vetture é ottimale e le ogni vostro impatto contro oggetti o avversari lascerà il segno sulla carrozzeria. Unica pecca evidente l'interazione con gli elementi dell'ambiente, come per esempio i pneumatici. Le animazioni qui risultano grossolane e poco realistiche.
Tutto bene quindi? Non esattamente poiché il vero problema di Need for speed: Pro Street é qualcosa che va al di là della mera realizzazione tecnica: é poco divertente.
Le gare si susseguono un po' stancamente, molto simili fra loro, in una clima generale che non riesce a coinvolgere fino in fondo il giocatore. Forse il tentativo di dare a questa serie una connotazione più simulativa potrà piacere a chi storceva il naso davanti all'azione arcade dei precedenti capitoli. C'é però da essere certi che l'aver imbrigliato le scorribande urbane e le corse a tavoletta in uno schema di rigide corse in pista, in una sorta di ibrido, farà storcere il naso ai numerosi fan di Need for speed.
Need for Speed Pro Street
6.5
Voto
Redazione
Need for Speed Pro Street
Mi avevano detto che avrei dovuto recensire l'ultimo Need for speed per Playstation 2 ma cos'è questo Pro Street? Che fine hanno fatto le corse clandestine e lo sfrecciare liberi per le vie della città? Fossero solo questi i problemi sarebbe poca cosa, poco più che apparenza. Il fatto è che il concept è cambiato piuttosto radicalmente anche per quanto riguarda la sostanza. Le corse spiccatamente arcade a rotta di collo sono state mutate in un'azione più ragionata, fatta di staccate e di attenzione per i danni alla vettura. Il risultato finale è un ibrido che no convince fino in fondo. Troppo diverso dallo spirito originale ma neppure una simulazione vera e propria. Pro Street non è un titolo da bocciare in toto e si basa su una dicreta realizzazione tecnica. Semplicemente rappresenta un mix di elementi diversi che messi assieme non riescono a convincere fino in fondo. Un titolo che da traino per tutto un genere è diventato un gioco come tanti altri.