Shift 2 Unleashed

di Francesco Romagnoli
La carriera é costellata di eventi (circa 250), in un'escalation di quantità, prestazioni, ma anche varietà. Alle gare classiche si aggiungono infatti le prove contro il cronometro, gli eventi ad eliminazione, i trofei monomarca o caratterizzati da categorie di auto specifiche, le gare endurance.
E poi c'é il Drifting, una disciplina che ha subito un netto passo avanti rispetto al primo capitolo.
Pur mantenendo un'impostazione fisica non rigorosa, permette ora un controllo della vettura molto più preciso, e tutta la sensibilità concentrata nella prestazione riesce a distillare risultati di pregio che elargiscono una discreta soddisfazione, in particolare attraverso alcune chicche come l'esplosione degli pneumatici quando si porta all'estremo l'usura degli stessi.



Attorno a tutto questo circolano l'immancabile tuning, sia prestazionale che estetico, entrambe discretamente approfonditi, ed un sistema di punti esperienza, ora però svincolato da aspetti di matrice reputazionale: non c'é più una differenza tra azioni virtuose o azioni da pilota aggressivo. Il tutto si restringe ad una buona condotta sul circuito, capace di prendere curve in modo perfetto, mantenere la traiettoria ideale, mantenere la testa della corsa per un giro intero od eseguirne uno senza sbavature. Non c'é più l'articolato sistema di badge, ma un contatore unico di punti esperienza che ci farà passar di livello e sbloccare i bonus conseguenti.

A livello tecnico il gioco mantiene standard elevati, sia per la modellazione delle vetture che per la riproduzione dei circuiti, discretamente dettagliati, e con una palette di colori tenue piacevole.
Anche negli scenari notturni l'effetto é di una rappresentazione di qualità, pur non raggiungendo vette di realismo fotografico assoluto. Di certo rimane un'ottima sensazione di immersione nell'abitacolo in quella che é una delle migliori visuali interne disponibili, resa viva e contornata dai dettagli descritti in precedenza.




Nota di merito per il sonoro, sia per le musiche di contorno, ma soprattutto per il sound delle vetture, reso particolarmente vivido ed intrigante. Ottimi quindi i campionamenti, ma va segnalata una nota negativa per quanto riguarda il bilanciamento ed il posizionamento delle vetture avversarie, che ci ha creato un po' di confusione ed incapacità di percepire la distanza dalle altre vetture, in varie configurazioni del nostro sistema audio.

Concludendo, Shift 2 riesce a smussare i difetti più clamorosi del primo capitolo che già alla sua prima apparizione aveva saputo stupirci, ma che richiedeva notevole pazienza perfar apprezzare le proprie note positive in quanto a gameplay. Ora invece il gioco é stato reso pienamente godibile ed adatto ad una larga fascia di pubblico: tanto all'appassionato che vuole concedersi una sfida più leggera, ma varia e divertente, quanto all'utente meno skillato, che si dimostrapiù interessato all'immersione nelle componenti più adrenaliniche di una gara automobilistica piuttosto che alla precisione chirurgica ed alla concentrazione richiesta dalle simulazioni più rigorose.