Shift 2 Unleashed
di
Francesco Romagnoli
Il che é un peccato, anche visto il numero e l'ottima qualità della selezione dei tracciati proposti (35 più le varianti): oltre all'immancabile Nurburgring, ci sono circuiti internazionali dal grande fascino e dalla tradizione motoristica indiscutibile, come Spa, Monza, Hockenheim, Donington, cui si aggiungono piste più esclusive come Pergusa o Bathurst e gli immancabili cittadini di fantasia, con location suggestive come Miami e Londra. Anche il parco auto é interessante con più di un centinaio di auto, con un target prestazionale medio alto. Partendo dalle Renault Megane Coupéo dalla Mini, per arrivare alle auto delle classi GT3 e GT1 per cui sono stati acquisiti i diritti (da cui anche l'inclusione di alcuni tracciati di questo campionato nel carnet), passando per le classiche sportive come Porsche, Bmw, Lamborghini. Con la clamorosa esclusione delle Ferrari, ma che più di un indizio ci fa sospettare verranno proposte a parte attraverso un apposito DLC.
Un ulteriore indizio che fa inquadrare la vision del gioco come un qualcosarivolto ad un'esperienza in escalation, cadenzata dal ritmo delle competizioni che si succedono sbloccandosi man mano a suon di vittorie e trofei, é l'impossibilità di attingere al parco auto del gioco liberamente.
Ovviamente questo aspetto di progressione é ben accetto nella modalità carriera, ma diventa una scomodità all'esterno di essa, qualora ci si volesse cimentare in libertà in singoli eventi o prove di auto specifiche sui vari circuiti. E come sempre, va ricordato che Electronic Arts offre l'alternativa speculativa di acquisto delle vetture mediante pagamento attraverso Microsoft points (che ricordiamo si tratta pur sempre di una valuta come altre, per quanto “virtuale”). Una scorciatoia che offre maggiore libertà d'azione a chi vuole approfittarsene, e che reputavamo ammissibile in un contesto di “accelerazione artefatta della carriera”, ma che ci lascia interdetti di fronte alle limitazioni esterne a questa descritte pocanzi.
Queste limitazioni diventano poi clamorose quando ci si trasferisce On-line: ebbene sì, anche qui potranno essere utilizzate solo le vetture acquistate o conseguite attraverso la carriera.
Osserviamo quindi la struttura delle feature on-line offerte dal gioco, ed ecco che emerge una componente “social” molto marcata. Tempi sui giri sui quali sfidarsi, materiale come foto e messaggi da scambiarsi e condividere. Ecco che tutta la natura “facebook-esca” e “farmvilly-driven” di questa impostazione si palesa come un dictat che sicuramente favorisce questo tipo di interazione tra videogiocatori (minuziosamente studiate dal marketing) ma che trascura le componenti di maggior interesse per chi vuole un'esperienza on-line altamente configurabile e liberamente fruibile.
Questa non vuole essere un'accusa verso il sistema progettato da Electronic Arts, ma un monito d'avvertimento per riuscire a far capire quale tipo di esperienza attende il pubblico, e di conseguenza quale tipo di pubblico possa essere maggiormente coinvolto ed interessato.
Nelle gare intraprese sino ad oggi abbiamo trovato quasi sempre stanze senza la minima cura nel perfezionare la scelta di auto (chi ce l'ha più grossa vince), e quando abbiamo provato noi a dirigere le danze con un minimo di criterio l'interesse é stato sempre piuttosto scarso, e gli utenti schierati in griglia non hanno mai mostrato un minimo di sportività (ma nonostante le ripetute spinte, vi ho brasato sempre e comunque, fetenti niubbi che non siete altro!!...ahem...). Sicuramente la nostra esperienza non può rappresentare lo spettro completo delle possibilità, ma di certo é sintomatica sul fatto che come strumento di gioco on-line viene fruito in modo piuttosto arcade. Del resto, chi vuole un'esperienza profonda sotto questo punto di vista, sa già di doversi rivolgere altrove.
La stessa cosa, come dicevamo, vale per l'off-line, ma non per questo vogliamo parlare di Shift 2 come di un cattivo prodotto. Fruito come racing a metà tra simulazione ed arcade, a metà tra controlli che richiedono massima sensibilità ed un feeling al volante meno intransigente, ha tutte le carte in regola per divertire una larga fascia di utenti, anche per lungo tempo, in particolare grazie ad un'intelligenza artificiale davvero raffinata, tra le migliori in assoluto osservate nei racing game: gli avversari ci percepiscono in maniera netta, e quando stiamo per fare un lungo, eseguono manovre d'emergenza loro stessi pur di non finire centrati dalla nostra incoscienza.
Un ulteriore indizio che fa inquadrare la vision del gioco come un qualcosarivolto ad un'esperienza in escalation, cadenzata dal ritmo delle competizioni che si succedono sbloccandosi man mano a suon di vittorie e trofei, é l'impossibilità di attingere al parco auto del gioco liberamente.
Ovviamente questo aspetto di progressione é ben accetto nella modalità carriera, ma diventa una scomodità all'esterno di essa, qualora ci si volesse cimentare in libertà in singoli eventi o prove di auto specifiche sui vari circuiti. E come sempre, va ricordato che Electronic Arts offre l'alternativa speculativa di acquisto delle vetture mediante pagamento attraverso Microsoft points (che ricordiamo si tratta pur sempre di una valuta come altre, per quanto “virtuale”). Una scorciatoia che offre maggiore libertà d'azione a chi vuole approfittarsene, e che reputavamo ammissibile in un contesto di “accelerazione artefatta della carriera”, ma che ci lascia interdetti di fronte alle limitazioni esterne a questa descritte pocanzi.
Queste limitazioni diventano poi clamorose quando ci si trasferisce On-line: ebbene sì, anche qui potranno essere utilizzate solo le vetture acquistate o conseguite attraverso la carriera.
Osserviamo quindi la struttura delle feature on-line offerte dal gioco, ed ecco che emerge una componente “social” molto marcata. Tempi sui giri sui quali sfidarsi, materiale come foto e messaggi da scambiarsi e condividere. Ecco che tutta la natura “facebook-esca” e “farmvilly-driven” di questa impostazione si palesa come un dictat che sicuramente favorisce questo tipo di interazione tra videogiocatori (minuziosamente studiate dal marketing) ma che trascura le componenti di maggior interesse per chi vuole un'esperienza on-line altamente configurabile e liberamente fruibile.
Questa non vuole essere un'accusa verso il sistema progettato da Electronic Arts, ma un monito d'avvertimento per riuscire a far capire quale tipo di esperienza attende il pubblico, e di conseguenza quale tipo di pubblico possa essere maggiormente coinvolto ed interessato.
Nelle gare intraprese sino ad oggi abbiamo trovato quasi sempre stanze senza la minima cura nel perfezionare la scelta di auto (chi ce l'ha più grossa vince), e quando abbiamo provato noi a dirigere le danze con un minimo di criterio l'interesse é stato sempre piuttosto scarso, e gli utenti schierati in griglia non hanno mai mostrato un minimo di sportività (ma nonostante le ripetute spinte, vi ho brasato sempre e comunque, fetenti niubbi che non siete altro!!...ahem...). Sicuramente la nostra esperienza non può rappresentare lo spettro completo delle possibilità, ma di certo é sintomatica sul fatto che come strumento di gioco on-line viene fruito in modo piuttosto arcade. Del resto, chi vuole un'esperienza profonda sotto questo punto di vista, sa già di doversi rivolgere altrove.
La stessa cosa, come dicevamo, vale per l'off-line, ma non per questo vogliamo parlare di Shift 2 come di un cattivo prodotto. Fruito come racing a metà tra simulazione ed arcade, a metà tra controlli che richiedono massima sensibilità ed un feeling al volante meno intransigente, ha tutte le carte in regola per divertire una larga fascia di utenti, anche per lungo tempo, in particolare grazie ad un'intelligenza artificiale davvero raffinata, tra le migliori in assoluto osservate nei racing game: gli avversari ci percepiscono in maniera netta, e quando stiamo per fare un lungo, eseguono manovre d'emergenza loro stessi pur di non finire centrati dalla nostra incoscienza.
Shift 2 Unleashed
8.5
Voto
Redazione
Shift 2 Unleashed
Shift é un gioco di qualità. Offre tanto e riesce a farlo divertendo. E' un'esperienza gratificante, ma un pò autoconclusiva, nel senso che una volta portato a termine non possiede le caratteristiche per trattenere il videogiocatore, specialmente quello appassionato di simulazioni, che tornerà sulle enciclopedie automobilistiche di turno quali Forza Motorsport e Gran turismo. Bello, vario ed immersivo, é un'esperienza "surround", ma senza quella profondità capace di colpire a fondo. Chissà che la stoccata decisivanon arrivi al prossimo cambio di marcia.