Need for Speed: The Run

di Roberto Vicario
Mai come quest'anno avrete notato come sui nostri lidi siano comparsi una sacco di hands-on e anteprime riguardanti la serie Racing di EA. Dopo averlo visto e rivisto in giro per l'Europa, abbiamo fianalmente ricevuto la copia finale, di quella che a tutti gli effetti é la prova del riscatto per Black Box dopo il disastroso Undercover.

OVER THE TOP
La storia ve l'abbiamo già raccontata in più di una nostra anteprima. Ci troviamo nei panni di Jack, un ottimo pilota ma con dei grossi problemi con la mafia. Scampato alla morte - prologo del gioco - si troverà immischiato in una corsa con altri duecento concorrenti da costa a costa americana, per conto di alcuni clienti privati trovati da Sam, una sua vecchia amica. La posta in palio é altissima, dato che il vincitore si beccherà la bellezza di 25 milioni di dollari. Cifra che risolverebbe tutti i problemi del nostro protagonista.



Sfruttando questo pretesto, la modalità principale chiamata per l'appunto “la corsa” ci vedrà sfrecciare su una serie di statali,interstatali, strade sterrate o autostrade sparse sul suolo americano.
La meccanica di gioco prevede una serie di tappe che ci porteranno a visitare diversi luoghi e città del continente in una serie di sfide che seppur abbastanza varie alla lunga si sono dimostrate troppo ripetitive nelle modalità in cui ci venivano proposte. Superare un determinato numero di avversari, raggiungere dei checkpoint entro un tempo limite, sfidare dei rivali in particolari situazioni di gioco sono solo alcune delle sfide che ci verrano proposte, senza ovviamente dimenticare le famose sfide ambientali mostrate in più di un trailer, che ci obbligheranno a fuggire dalla valanga di neve di turno. A inframmezzare la linearità di queste sfide ci saranno sia delle semplici quanto insipide cut scene, ed altre che ci verranno proposte sotto forma di Quick Time Event. Oltre ad essere molto spettacolari, quest'ultime si sono rivelate molto meno ingombranti di quello che si era paventato ai tempi della presentazione del titolo, riducendo il tutto a mere scene di intermezzo che non intaccano minimamente la predominante parte racing.
I problemi nella carriera tuttavia ci sono, e non sono pochi. Prima di tutto nonostante la parte narrata sia piuttosto consistente, in questo capitolo gli sviluppatori non hanno valorizzato minimamente ne il protagonista ne tanto meno i personaggi secondari, minimizzandoli dal punto di vista caratteriale e trasformandoli in mere comparse con un carisma da elettrocardiogramma piatto.
Gli altri due problemi riguardano, invece, l'intelligenza artificiale, capace di ricorrere fin troppe volte ad accelerazioni e frenate brusche e rendere così il tutto meno reale del previsto.


Il problema maggiore é tuttavia da ricercare nella pessima gestione dei ritorni in gara (leggasi anche funzione Rewind), che vi permetterà a seguito di un incidente o di un'uscita di pista di tornare al checkpoint precedente per un numero limitato di volte in funzone del livello di difficoltà selezionato. Il problema é che a volte basterà uscire anche solo per pochissimo tempo dalla strada delineata che il gioco automaticamente ci rimanderà al checkpoint precedente, facendo risultate questo sistema più invasivo che di supporto al giocatore.
Al di là di questo la modalità rimane comunque divertente da giocare grazie ad un discreto track design e un sistema di guida votato completamente alla causa dell'arcade ma che riesce a donare un minimo di carattere ed unicità ad ogni macchina su cui decideremo di sederci. Inoltre, la presenza di NOS e alcuni stratagemmi come una sorta di velocità aggiuntiva che ci verrà concessa stando in scia all'avversario di turno, aggiungono quel pizzico di strategia che seppur minima non guasta mai. Rimarranno invece delusi i fan che si aspettavano un ritorno del tuning, dato che sarà presente solo la possibilità di cambiare il colore dell'auto ed impostazione generale (estetica da gara, da strada, o classica) senza poter intervenire sulle parti estetiche e meccaniche.
Colore e scelta della macchina potrà avvenire in qualsiasi momento vorremo della corsa a patto di trovare dei benzinai sul ciglio della strada che serviranno da vero e proprio menu di scelta. Il tutto comunque ha l'aria di occasione mancata, soprattuto per come era stato presentato il progetto alla stampa di settore.



AHHH! TI HO BATTUTO!
Una volta completata la, breve, modalità singolo giocatore ci si potrà dilettare nelle sfide. Questa variante di gioco altri non é che una sequenza di eventi che dovremo portare a termine su porzioni di strade già corse in precedenza nella modalità principale. Oltre a obiettivi specifici, verremo ricompensati con delle medaglie di diversa importanza in base alla posizione che avremo conquistato o al tempo che avremo impiegato per completare la gara. Non manca nemmeno la possibilità di sfidare i piloti di tutto il mondo grazie alla consueta modalità multiplayer anch'essa arricchita delle classiche modalità di gioco del genere come corsa singola o time attack e che può contare su un net code più che discreto anche se saltuariamente si rischia di perdere la connessione. Le cose interessanti arrivano però dal pieno supporto all'ormai conosciuto Autolog, una sorta di social network integrato nel gioco che ci permetterà di rimanere in contatto e lanciare sfide ai nostri avversari della lista amici. Oltre alla modalità sfida e al multiplayer, questa funzione sarà implementata anche nella carriera e traccerà il tempo effettivo che realizzeremo per completare ogni singola sessione e la gara nella sua completezza. Inoltre é comunque presente un sistema di ranking interno che potremo far salire fino a più di 30 livelli. Con l'esperienza raccimolata alla fine di ogni gara, potremo sbloccare sia nuovi bolidi - più di 40 in totale - che sfondi o loghi per la casella che verrà visualizzata del nostro profilo, in maniera molto similare a quanto avviene per le kill di Call of Duty.

UN MOTORE IMPONENTE
Sotto l'aspetto puramente estetico il titolo come già sottolineato più volte utilizza il potentissimo motore grafico di DICE, quel Frostbite 2.0 che su PC ha saputo regalare vere e proprie meraviglie visive. Nelle esperte mani di Black Box il risultato anche su console e con The run é da giudicare in maniera più che buona. In particolare le ambientazione sono risultate estremamente varie e ricche di dettagli con i cambi di vegetazione e climatici dati dai diversi stati in cui correremo che restituiscono una veridicità mai raggiunta dalla serie. Anche i modelli delle automobili hanno giovato della qualità del motore grafico, con ottime riproduzioni delle controparti reali e dei discreti effetti di luce sulla carrozzeria. Ben realizzati anche i danni alle auto con gli incidenti realizzati in maniera impeccabile e molto belli da guardare. Abbiamo inoltre notato con piacere che i problemi di frame rate sono stati finalmente sistemati rispetto alle precedenti build, riuscendo così a donare un senso di velocità più che mai buono. Qualche disappunto ha lasciato invece il fatto che non vi sia alcuna influenza dei danni al modello di guida, ma trattandosi in fondo di un gioco arcade é un problema su cui si può tranquillamente sorvolare, soprattutto a fronte dell'ottimo parco macchine a disposizione ricco di vere e proprie dream car delle migliori marche al mondo e chicche come: la Pagani huayra e la Lamborghini Sesto Senso.



Discreto il comparto audio, arricchito da temi che pur ripetendosi forse un po troppo spesso riescono a restituire quel senso di adrenalina e di fiato sul collo costante di cui il titolo é pervaso. Buona anche la localizzazione anche se a conti fatti non aiuta a rendere più carismatico il nostro protagonista.