Neva, un’emozionante avventura dagli autori di Gris – Recensione PS5
La recensione del platform di Nomada Studio, un atmosferico viaggio carico di sensazioni attraverso un mondo in rovina
Neva è la nuova opera di Nomada Studio, il team di sviluppo dietro l’acclamato Gris. Si tratta di un’avventura platform a scorrimento di struggente bellezza, scandita da scorci mozzafiato e una commovente storia tra una giovane donna e il suo lupo. Lo abbiamo giocato in anteprima su PlayStation 5; ecco la nostra recensione.
Neva racconta la vicenda di Alba e del lupo Neva, suo compagno di vita. I due trascorrono un’esistenza serena nella foresta, finché un male oscuro non invade la loro tranquillità, corrompendo animali e piante al suo passaggio. Alba e Neva riescono a fuggire, e intraprendono un viaggio per salvare quel che resta del loro mondo, durante il quale Neva passerà dall’essere un indifeso lupacchiotto ad un maestoso adulto.
Durante la sua intera (e breve) durata, in Neva non viene proferita una singola linea di dialogo (se escludiamo la protagonista che chiamerà il nome di Neva a profusione, ma è una meccanica di gioco, non conta), eppure è tutto estremamente limpido. Nomada Studio lascia che siano i suoi paesaggi a parlare, ora naturali, ora più surreali, con ripetuti campi lunghi in cui persino Alba e la sua mantella rossa si perdono, diventando parte dello sfondo. Telecamera e illuminazione lavorano a braccetto per creare inquadrature senza eguali, davvero splendide nel loro minimalismo; Neva è uno di quei giochi dove ogni cinque minuti compare una vista degna di diventare un wallpaper.
Ad accompagnare il tutto una magnifica colonna sonora, che segue l’azione con motivi di grande atmosfera, ma sa quando retrocedere a poco più di un sussurro. È davvero un piacere da ascoltare e ci ha rapito nei momenti salienti con melodie meravigliose, in grado di incapsulare ogni istante con maestria e sapienza.
Quanto alla storia in sé, il rapporto tra Alba e Neva si sviluppa impercettibilmente man mano che il lupo a sua volta cresce, sia di volume che a livello di poteri, stagione dopo stagione (il gioco parte in estate e si conclude in primavera), con la loro unione che culmina nella battaglia finale. A tal proposito però, senza fare spoiler, non abbiamo molto gradito l’epilogo “riciclato”, sia per quello che accade che per l’effettivo riutilizzo di materiale già visto in precedenza. Forse a indicare la ciclicità della natura e della vita? Neva non dà l’impressione di un'opera rimasta a secco di budget da dover tagliare corto sulle battute conclusive, a meno che non ci sia un finale segreto da sbloccare, magari raccogliendo tutti i collezionabili; tocca rimettersi a caccia...
Pad alla mano, il titolo si presenta come un’avventura 2D di stampo platform con un’infarinata di elementi action, limitati (si attacca e si schiva senza troppe cerimonie) ma sfruttati a dovere nei numerosi combattimenti che ci attendono. Per navigare il mondo di gioco prossimo al collasso, che rivela un level design semplice ma efficace, Alba potrà contare su un doppio salto e una scivolata laterale (che diventa uno scatto aereo a mezz’aria). La struttura dei livelli e le sue prove non sono mai particolarmente complesse, ma sono pensate per sfruttare appieno il parco mosse della protagonista. Discorso analogo per gli scontri con le creature da incubo che proveranno a metterci i bastoni tra le ruote, boss fight comprese. Il combat system è piuttosto elementare, ma grazie a una discreta varietà di nemici e contesti non ci si annoia mai tra una scazzottata e l’altra, aiutati tra l’altro da Neva.
Le fasi platform in tal senso sono sicuramente più ricercate, perché spesso integrate nel gioco di inquadrature messo in scena dalla regia, ma si vengono a creare spiacevoli circostanze in cui semplicemente si perde di vista Alba o la visuale è talmente zoomata da riuscire a malapena a distinguerla in lontananza. Va bene creare un certo “mood”, ma non dovrebbe a nostro avviso minare la leggibilità dell’azione. Vero, è tutto voluto, e mettere in risalto la protagonista o gli elementi con cui è possibile interagire rovinerebbe un quadro spesso così bello, rendendolo troppo “giocoso”, ma se di contro l’esperienza ludica risulta menomata ben venga un compromesso.
Presentazione e composizione sono da primi della classe, ma anche le prestazioni non sono da meno (almeno su PS5), con tempi di caricamento ridotti al minimo, zero rallentamenti, bug o altre problematiche di natura tecnica. Il gioco scorre liscio dall’inizio alla fine senza il benché minimo singhiozzo, tutto a guadagno dell’ottima resa visiva, i controlli sono puntuali e reattivi, controllare Alba è tanto intuitivo quanto semplice, e l’haptic feedback del Dualsense aggiunge quel tocco di immersione in più quando si monta a cavallo di Neva o lo si utilizza come proiettile per bloccare i nemici o interagire con l’ambiente circostante. La voce della protagonista che esce dal pad ogni qualvolta chiama a sé il lupo viene invece a noia dopo un po’.