Never Alone

di Fabio Cozzi
La popolazione I upiaq si é trasferita nel 1000 A.C circa dalle isole del mare di Bering a quella che risulta essere l'attuale Alaska. Più di 3000 anni più tardi Upper One Games ha deciso di raccontarci le tradizioni e la radicata storia di questa millenaria popolazione. Never Alone (su console next gen e PC), ci porta in Alaska, dove questa civiltà ha conosciuto il suo periodo più florido e dove Nuna, in compagnia della sua volpe artica, sono pronte a prenderci per mano e raccontarci questa storia.



Kunuuksaayuka


vimager2, 3
Never Alone dimostra fin da subito una spiccata componente narrativo-descrittiva. Kunuuksaayuka é infatti il nome della leggenda che andremo a rivivere durante le ore di gioco, e come già anticipato, tratta le vicende di una bambina del popolo Inupiaq. Gli sviluppatori si sono dedicati in maniera minuziosa allo studio e alla redazione di tanti piccoli documentari, che sottoforma di collezionabili in-game, ci daranno un'idea più chiara riguardo questa millenaria popolazione, trattando argomenti come tradizioni, leggende, utensili e luoghi particolarmente cari agli Inupiaq.

Al fianco di Nuna avremo una costante presenza, una volpe artica che per tutta la durata del titolo ci aiuterà nel superamento di ostacoli e di conseguenza nell'avanzamento della storia. Il titolo si presenta come un'avventura a scorrimento con un alto tasso di “puzzle”, intesi come situazioni nel quale dovremo usare le nostre abilità di ragionamento per superare delle fasi di gioco.

Nel corso della narrazione la componente fondamentale sarà quindi la cooperazione, le interazioni tra Nuna e la volpe infatti saranno alla base del superamento di ogni fase di gioco, dall'abbattimento di alcune barriere alla fuga dai nemici passando per il raggiungimento di piattaforme non alla portata dei singoli personaggi. Avremo infatti la possibilità di sfruttare la ridotta taglia della volpe per passare al di sotto degli ostacoli, oppure potremo usufruire delle sua abilità nell'arrampicarsi per raggiungere alture proibitive, Nuna invece ci darà la possibilità di sfruttare le "Bolas", una tipica arma Inupiaq, che ci permetteranno di abbattere ostacoli ed allontanare nemici.



Un'Alaska a scorrimento



Nonostante la semplicità degli ambienti pensati per il gioco non possiamo che asserire che la resa grafica sia pregevole e degna di nota. Uno degli aspetti che renderà sicuramente più pregevole l'avventura sarà proprio l'aspetto grafico, che grazie al supporto pc e next gen, conferisce al titolo un comparto tecnico di tutto rispetto. Ci troveremo quindi di fronte a scenari che ci stupiranno in termini di definizione, luci, colori e dettagli, i quali ci aiuteranno ad evitare quella sensazione di ripetitività che spesso é propria dei titoli a scorrimento.

Problemi di coppia



Se il comparto tecnico fa la sua per evitare la ripetitività non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda il gameplay e la cooperazione dei personaggi. Per quanto possano risultare azzeccate le meccaniche di cooperazione che abbiamo elencato in precedenza, la loro continua ripetizione rende l'avventura piuttosto piatta, riducendola ad una reiterazione delle solite azioni. Spesso inoltre l'IA non riesce a seguire completamente le azioni del personaggio che stiamo utilizzando comportando la morte del nostro compagno, e di conseguenza il nostro ritorno al precedente checkpoint. Alla lunga questo problema potrebbe risultare frustrante e rischioso per il titolo, ma per fortuna gli sviluppatori hanno contribuito alla risoluzione parziale del problema introducendo la modalità cooperativa, grazie al quale potremo affrontare l'avventura insieme ad un amico che potrà sostituirsi ad un'intelligenza artificiale non del tutto efficiente.

Conclusioni



Never Alone si presenta sugli scaffali virtuali delle nostre console in concomitanza di titoli di grosso calibro, nonostante ciò il gioco sviluppato da Upper One Games si sforza di dire, anzi di urlare, la sua regalandoci una piccola perla del mondo Indie. Non privo di difetti, riesce infatti a compensarli grazie ad un corposo e curato comparto narrativo, che riesce in parte ad atrofizzare quel sentimento di ripetizione derivato dalla reiterazione delle stesse meccaniche di gioco. Il risultato finale é un gioco piacevole, in grado di proporci qualcosa di nuovo nonstante la sua brevità, per il completamento infatti saranno neccessarie al massimo 3/4 ore di gioco.