Neverwinter

di Simone Rampazzi
Il panorama delle offerte videoludiche non smette mai di aggiornarsi e variegarsi, soprattutto in un campo (quello degli MMO) che vede nascere e crescere contestualmente universi paralleli molteplici, pronti ad accogliere l'approdo di un vasto bacino di utenti sempre disposti a mettersi in gioco e trovare quella terra “promessa” dove tentare un approdo definitivo.

In tal senso, non é passato molto tempo dall'ultima volta che siamo sbarcati sulle terre del Faerun, accompagnati sul nostro canotto da una sfilza di eroi motivati nel combattere draghi, schiere di non-morti e tutto il manuale dei mostri 4.0 al completo. Non potevamo quindi esimerci dall'essere presenti, pronti in postazione, al lancio ufficiale di Neverwinter, titolo della Cryptic Studios che abbiamo recensito in sede di anteprima (tra l'altro non molto tempo fa, dato l'accesso al Beta Client alla fine di maggio) che già sembra riuscire a tagliarsi una buona fetta di videogiocatori (italiani e non) pronti ad avventurarsi in questo fantastico mondo, vivi di quella lieve ma piacevole sensazione di malinconia nel ricordare le innumerevoli sessioni avvenute nel lontano 2009, quando grazie alla Atari potevamo giocare Neverwinter Nights 2 e relative espansioni.




L'offerta presa in esame segue il filone dei titoli videoludici free-to-play, moda che ormai sembra contagiare come un piacevole morbo tutte le produzioni che riguardano il mondo dei Massive Multiplayer Online e che ci permette di constatare, quest'oggi, l'impegno da parte dei ragazzi del team di produzione che sono riusciti a bilanciare la novità con le caratteristiche base di questo genere di titoli, creando abilmente una formula vincente, derivante da un mondo più o meno accattivante (ed utilizzando come scenografia il mondo delle Forgotten Realms), così da catturare la nostra attenzione piacevolmente, senza creare soprattutto estrema dipendenza.

Se vi é capitato di leggere quindi l'articolo di anteprima sappiate che il sistema di gioco, la configurazione dei tasti ed il processo iniziale di creazione sono rimasti praticamente invariati, quindi sotto questo punto di vista vi riassumiamo brevemente che vi sarà concessa la possibilità di scegliere tra una rosa di otto razze disponibili (umani, elfi, mezz'elfi, orchi, mezz'orchi, nani, tiefling, drow) ed una serie, anch'essa generosa, di classi pre-configurate che seguono la triade famosa guerriero-mago-ladro.

L'elemento top che ci é stato permesso di scegliere (e di questo dobbiamo ringraziare i codici pervenuti in redazione) é stato il Drow, icona di spicco per questo genere fantasy che avrà fatto avvicinare molti di noi in passato al mondo di Dungeons and Dragons, grazie ai romanzi -leggeteli é importante- di R.A.Salvatore (vi ricordate di Drizzt Do'Urden&Co?!) che noi, tecnicamente parlando, abbiamo deciso di accomunare per l'occasione alla classe del Ladro Ingannatore.



Dopo un'approfondita caratterizzazione del nostro personaggio, che da bravi nerd potrete completare in maniera relativamente profonda (oltre ai punti caratteristica, vi sarà possibile scribacchiare un piccolo background personale, aggiungendo città di nascita e divinità di culto) così da catapultarci nel mondo di Neverwinter con una scheda completa, riprendendo la battaglia precedentemente affrontata con il nostro nano super guerriero praticamente nello stesso modo, partendo da una spiaggia con solo un paio di calzoni addosso ed una serie di tips pronti a guidarci nel corso dell'avventura. Da questo punto, abbiamo potuto gioire della prima seria novità del titolo, ovvero la localizzazione. Il gioco si presenta completamente in lingua italiana, sia nei dialoghi (ma attenzione, in quel caso é un abbaglio perché dopo poco ritornerà inglese) che nei sottotitoli, scelta saggia da parte del team di produzione per rendere il titolo appetibile al pubblico, permettendo un più corretto coinvolgimento negli eventi citati nella storia.

L'avventura prosegue grazie a questo aspetto liscia come l'olio e la prima serie di livelli che siamo riusciti ad acquistare sono risultati piacevolmente snelli, visto l'interessante quanto particolare scelta di far seguire al videogiocatore un filone preciso della storia, inserendolo in un campo di battaglia armato inizialmente solo della propria volontà, difendendo una città invasa da forze malvagie imbattibili e contrastabili solo dalle nostre azioni. Per fare questo, il sistema predispone una corposa quanto ben allineata rosa di abilità, distribuite in modo da essere praticamente tutte implementate quasi alla stessa maniera, lasciandoci la possibilità (ad un livello più avanzato del nostro PG) di aggiungere punti definitivi a quelle skill più vicine al nostro stile di gioco.