Neverwinter Nights

di Tommaso Alisonno

IL DIARIO DI UN AVVENTURIERO

Città di Neverwinter, Costa della Spada Settentrionale (continente di Faerun, mondo di Toril)
La strana piaga che si è abbattuta in città sembra aver risparmiato l'accademia dove sto terminando il mio tirocinio, anche se le stanze attigue alla Sala della Giustizia (il Tempio di Tyr) sono oramai adibite a lazzaretto, nel vano tentativo di alleviare le sofferenze dei moribondi. È veramente un guaio che neppure i più potenti incantesimi clericali possano contrastare questo morbo, ma forse le quattro creature che Kelben Blackstaff ci ha mandato da Waterdeep serviranno veramente a fornire gli ingredienti per un potente antidoto. Ma sarà davvero un insolito vento malsano l'origine del male, o ci sarà qualcos'altro sotto?
Ci penserò più tardi: ora devo prepararmi al colloquio con Lady Aribeth!

ANCORA DUNGEONS & DRAGONS

Neverwinter Nights è il nuovo RPG (Role Playing Game = Gioco di Ruolo) realizzato su licenza della Wizard of the Coast e basato sul regolamento di Dungons & Dragons. Lo scopo è pertanto quello di assumere il controllo di un personaggio e condurlo attraverso le avventure previste dal gioco aumentando nel contempo le proprie abilità e i propri poteri mediante l'acquisizione di punti esperienza. Il gioco si svolge, come già citato, a partire dalla città di Neverwinter, che fa parte dell'ambientazione Forgotten Realms, forse la più famosa e giocata in versione "cartacea" dagli appassionati di tutto il mondo.



Permettetemi ora una doverosa digressione per citare gli altri giochi che hanno fatto conoscere D&D (o Advanced D&D) anche ai videogiocatori. Il più antico gioco su AD&D è nientemeno che del 1982 (BoZ, questo pezzo di Retrogaming ti manca!!! ;-) ), era intitolato semplicemente "Advanced Dungeons & Dragons" e girava nientemeno che per Mattel Intellivision; solo un anno dopo usciva, per la medesima consolle, "AD&D Treasure of Tarmin", primo RPG in 3D-caselle della storia, anche se all'epoca ancora non esistevano le textures. I due giochi avevano in comune solo il titolo sia tra di loro sia con il regolamento del gioco cartaceo, che assolutamente non era rispettato.

Il primo gioco che veramente si sia fatto carico di applicare il più possibile il regolamento è il mitico "Pool of Radiance" per C64, se non erro convertito in seguito per Amiga, che forniva già una doppia interfaccia: un finto 3D-caselle (in realtà era precalcolato) per l'esplorazione e mappe2D per i combattimenti. Mancavano moltissime cose, naturalmente, ma in linea di massima il regolamento era rispettato, anche nel fatto che i combattimenti fossero a turni; inoltre si pilotava già un Party e non un solo personaggio.

La svolta vera e propria si è avuta con l'uscita del celebre "Eye of the Beholder" e i suoi due seguiti, che spedivano un gruppo di avventurieri ad Undermountain, a Mith Drannor e così via, in un 3D-caselle munito stavolta di textures. In EotB vengono anche inseriti i combattimenti in "tempo reale", anche se comunque l'unità di misura del "round" viene comunque rispettata tra un attacco e l'altro.