New Cycle: la recensione del nuovo city builder post apocalittico
L'ennesimo city builder che si ripropone di farci salvare la razza umana dopo una catastrofe: New Cycle avrà qualcosa di nuovo da dire?
Cosa può offrirci il nuovo city builder?
Signori miei, chi vi scrive non è mica un tipo qualsiasi. Ebbene sì, il sottoscritto le sorti della razza umana le ha risollevate decine e decine di volte, sapete? Apocalissi zombie, invasioni aliene, olocausti nucleari, disastri naturali, crisi energetiche e conflitti su qualsiasi scala, dalla più piccola alla più grande. Certo, potreste ribattere che sto descrivendo la classica vita del gamer medio, ma non starei ad andare troppo per il sottile e mi limiterei a dare per acquisito che, digitalmente, ne ho viste di cotte e di crude.
Credevo non mi mancasse altro, quando mi sono imbattuto nella nuova produzione di Daedalic, sviluppata dal team Core Engage, dove ad aver messo in ginocchio la nostra beneamata razza umana è stata una enorme eruzione solare. Vi siete incuriositi? Bene, perché state per leggere la recensione di New Cycle!. Attualmente New Cycle è disponibile in early access e offre un primo impatto col titolo che, per quanto non sia completo, presenta già gran parte dei contenuti che dovrebbero rappresentare l'edizione definitiva. Come dicevamo, l'incipit narrativo è dato dal pianeta terra devastato dalle eruzioni solari, la cui forza devastante è riuscita ad alterare il clima e la vita degli esseri umani che, come da copione, si trovano davanti a un baratro che potrebbe portarli verso l'estinzione.
Il ruolo del giocatore è quello del "capo villaggio" che si ritrova a dover gestire un manipolo di uomini e una esigua quantità di risorse per provare a dare una nuova spinta alla scintilla della vita e della civilizzazione. Il gameplay di New Cyrcle è quello dei classici city builder dove proveremo a utilizzare quel che avremo a nostra disposizione per creare un insediamento e renderlo via a via sempre più confortevole per i nostri concittadini.
Sin dalle prime battute è abbastanza chiaro che i Core Engage siano grandi appassionati del genere e che abbiano un debole per i titoli che tendono alle tematiche di sopravvivenza, ma forse proprio tutta questa passione ha fatto si che il oro New Cycle sia un gioco che non solo prende spunto da una nutrita produzione, ma che faccia anche enormemente fatica a trovare una propria dimensione ludica e narrativa. Forse non abbiamo mai iniziato un'avventura con il pianeta Terra messo in ginocchio da una eruzione solare, ma questo non toglie che all'atto dei fatti il risultato è pressoché identico a quello dato da tutte le altre catastrofi che abbiamo "vissuto" in altri titoli.
Nel complicato ruolo di guida di quanto rimasto della civiltà dobbiamo iniziare a costruire edifici in modo da creare una nuova società fatta di gestione delle risorse, ricerca di nuove conoscenze, attenzione per le necessità basiche della popolazione, ma una volta raggiunta la soglia di sopravvivenza, cercare anche di venire incontro alle naturali necessità dell'uomo di sentirsi al sicuro e potersi svagare.
Il sole esplode, ma nulla di nuovo sotto di esso
Il Gmeplay di New Cycle è in tempo reale (per quanto sia possibile bloccare o variare lo scorrere del tempo) e senza dubbio prende a piene mani da precursori celebri come Age of Empires o Warcraft, chiedendoci di ricreare un circolo di produzione e costruzione fatta di materie prime, gestione della forza lavoro e creazione di nuovi edifici, il tutto in un loop che già dopo poche ore di gioco si delinea in quasi tutte le sue peculiarità. Se alcuni titoli hanno puntato su scelte morali o legate alla trama, New Cycle sposa questa inclinazione, ma lo fa in modo molto limitato, tanto che le proprie decisioni sembrano avere un impatto blando rispetto a quanto auspicabile.
La crescita tecnologica viene delineata dai "cicli" che segnano i livelli di conoscenza raggiunti dal nostro insediamento e danno un senso di progressione che permette di sbloccare nuovi elementi e edifici e portare avanti quella che possiamo considerare come la nostra nuova umanità. I lettori più attenti avranno già capito che tutto quello messo in campo da New Cycle lo abbiamo già visto in salse più o meno simili in tantissimi altri titoli del genere che purtroppo il gioco sviluppato dai Daedalic appare come un prodotto senza una propria anima e estremamente derivativo.
Gli stessi spunti originali tendono a mancare dopo le prime ore di gioco e tutto sembra essere stato creato da dei grandissimi fan dei city builder che però non sono stati in grado di dare alla loro creazione una personalità unica e specifica. Si, se siete fan del genere, tutto vi sembrerà un enorme "già visto" e "già giocato", portandovi in fretta alla noia, nonostante un ampio spazio lasciato alle statistiche e ai dati da tenere sotto controllo. Modalità sandbox o scenari (non ancora tutti disponibili) cambiano poco al risultato: la noia rischia sempre si essere dietro l'angolo.
Bisogna comunque dire che in casa Core Engage si è lavorato per bene e dal punto di vista tecnico è difficile trovare particolari appigli per lamentarsi. Certo, non mancano alcuni bug che possiamo comunque ritenere intrinsechi a una fase di early access, ma la resa grafica e le prestazioni in generale sono soddisfacenti. Giocando con un AMD Ryzen 7 5700X con 16 giga di ram e una GeForce 3060 da 12 GigaByte la qualità è ovviamente al massimo, lasciando intendere che anche sistemi meno performanti possono comunque godersi un buon livello di dettaglio e fluidità generale, anche se segnaliamo come la direzione artistica si sia mossa verso una scelta cromatica molto piatta che tende a rendere ogni situazione troppo anonima.
Possiamo zoomare sino a controllare ogni nostro cittadino e utilizzare una gradevole modalità fotografia, ma il comparto grafico non è sostenuto da un audio all'altezza, con tracce che si somigliano tutte tra l'oro e risultano quasi fastidiose. Anche il fatto che tutti i testi siano in inglese non aiuta, visto che spesso avremo a che fare con scritti da leggere di una complessità di livello più che scolastico.
Tutto questo concorre a delineare New Cycle come un titolo che ha davvero poco da dire in un mercato sommerso da titoli simili maggiormente curati, per quanto sarebbe scorretto non fare notare che il team Core Engage ha comunque fatto il proprio massimo per ricreare un'esperienza di gioco solida... ma purtroppo davvero troppo ispirata a tanti altri titoli del genere. New Cycle non è afflitto da chissà quali difetti, ma allo stesso tempo non ha alcun particolare elemento in grado di elevarlo o almeno farlo notare rispetto all'enorme concorrenza dei city builder. Early Access o no, New Cycle pecca principalmente nel non avere una connotazione originale capace di renderlo realmente riconoscibile. Purtroppo vi sembrerà di stare salvando la razza umana esattamente come lo avete fatto in tanti altri titoli simile.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
New Cycle
Per quanto figlio di tanto impegno, New Cycle risulta essere “uno dei tanti” city builder che affollano il mercato. L’early access permetterà sicuramente di ritoccare alcuni elementi, ma riuscire a migliorarne i limiti concettuali sarebbe un risultato ai limiti del miracoloso. Troppo simile a tanti altri concorrenti e già dopo poche ore troppo simile a se stesso, il gioco dei Core Engage non può sperare di spiccare rispetto alla concorrenza solo per un incipit diverso di trama, che comunque si perde rapidamente già dopo qualche ora. Si costruisce, si compiono ricerche, si allocano risorse e si fanno scelte cercando di fare quadrare le necessità dei singoli cittadini con quelle dell'insediamento, il tutto senza mai trovare particolari stimoli. Più che un nuovo ciclo, sembra di essere rinchiusi sempre dentro lo stesso in una spirale di anonimato, in cui non si possono comunque negare una certa solidità dei meccanismi che, però, abbiamo già visto un decine e decine di titoli simili.