NHL 2002

di Vincenzo Giagheddu

Di anno in anno le modifiche introdotte sono molte ad un occhio esperto ed assai poche alla vista del normale giocatore: in realtà non sono mai così evidenti e di norma racchiudono la soluzione a tutti gli errori o i bug che si sono presentati l'anno prima. Unico che sembra rimanere sempre identico è Fifa, ma forse il 2002 sarà l'anno buono.
Per chiarire una volta su tutte come funziona il pianeta hockey in Italia, anche per evitare scontri con chi crede di sapere, ma in realtà non sa nulla (un riferimento a diversi nostri concorrenti online e non), vediamo di spiegare che l'Italia non è un paese del Terzo Mondo in questo sport.
Innanzitutto siamo da diversi anni, con brevi periodi, inseriti nel gruppo di merito A, che racchiude l'elite hockeystica mondiale, dal Canada agli Usa, dalla Svezia alla Repubblica Ceca e via elencando. Non siamo in primo piano, dato che non siamo estremamente competitivi, ma passiamo senza troppi patemi i turni iniziali, che creano la griglia per la retrocessione o il passaggio agli scontri diretti, arenandoci di fronte ai marziani.
Di più onestamente non si potrà avere, ma per ora basta, in attesa dell'esplosione di qualche grande talento del nostro vivaio nazionale. Certo, non è facile, ma pensate che oggi la nostra serie A ha fatto dei passi avanti diminuendo in maniera drastica il numero di giocatori stranieri: quindi non più vittoria a chi poteva permettersi grandi nomi, più spazio per i nostri giovani e meno oriundi in Nazionale. Meno spettacolo, certamente, ma un futuro assicurato, anche grazie ad una serie B e ad una C molto più frequentate.
Completamente di senso opposto l'andamento della lega professionistica, che di spettacolo vive! Ci sono stati dei ritorni (Mario Lemieux), dei trasferimenti clamorosi (Jagr ha lasciato Pittsburgh) e l'esplosione di alcuni talenti naturali che hanno anche in questa stagione rinverdito i fasti NHL.
E di seguito anche questo prodotto, targato EA Sports, vuole fare lo stesso, confermando ed aumentando le vendite che si attestano anche in Europa su posizioni di grandissimo rispetto. La Germania è uno dei maggiori supporter dell'hockey NHL nel Vecchio Continente e la sua Lega, la DHL, comprende una folta schiera di ex giocatori di scuola Usa e non di rado, nel periodo delle finali, a NHL terminata, qualcuno di loro si fa qualche partita offrendo i propri servigi al miglior offerente...
Quindi il carico di adrenalina che si fa man mano strada non attende altro che di esplodere al primo ingaggio, alternando un controllo magistrale ad una sezione grafica pulsante e spettacolare, mantenendo anche un buon equilibrio tra giocabilità e difficoltà. Certo sarà ostico per molti, le regole si devono conoscere alla perfezione, ma quello che offre resta sempre una vera esperienza emotiva.