Ni no Kuni: la Minaccia della Strega Cinerea
Per quanto concerne i doppiaggi, potremo scegliere tra l'originale Giapponese o la controparte Americana: entrambi sono di ottima qualità, anche se forse i primi mantengono meglio l'atmosfera fiabesca dell'ambientazione. Il gioco é completamente sottotitolato in Italiano, con una traduzione decisamente ottima - abbiamo trovato persino, e non sono molti i giochi a farlo, gli oggetti dell'inventario nominati correttamente al singolare e al plurale. Menzione d'onore per i traduttori che hanno saputo ricreare scherzi e facezie nei nomi dei luoghi, dei personaggi, e dei mostri: non stupitevi quindi se la Muccaliffa di Muccakesh si chiama Lola e il suo gran visir Muustafà, o se il signore di Gatmangiù (le fogne di Gatmandù) si chiama Topolo Augustolo! Sono tutti nomi buffi in linea col concept originale.
Una breve, ma doverosa, nota su Lucciconio e in generale sulle Fate dell'Altro Mondo: come chi ha già provato la Demo ha avuto modo di notare, questi individui parlano in dialetto Romanesco. A molti questa scelta potrebbe far storcere il naso, ma a conti fatti risulta probabilmente la più corretta. Lucciconio e le Fate, infatti, anche in lingua originale parlano con una forte inflessione dialettale, qualcosa che nella storia contribuisce a renderle ancora più buffe ma che non compromette la comprensione - salvo forse qualche dialogo davvero veloce.
Tra i dialetti Italiani, il Romanesco é probabilmente quello che più si adatta al ruolo, visto che é stato reso famoso da molti attori (da Alberto Sordi in poi, diciamo) e viene tutt'ora utilizzato in cinema e TV per rappresentare i personaggi più “ruspanti” - ovviamente senza nessuna offesa per gli amici di Roma e dintorni. Non é d'altronde la prima volta che questo escamotage viene compiuto: basti pensare a “Gli Aristogatti” della Disney e al personaggio di Romeo (che in originale si chiamava Thomas O'Malley).
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CAPITOLO FINALE
Che altro dire in conclusione su Ni no Kuni? Abbiamo detto e ripetuto che é un gioco estremamente classico, che sfrutta meccaniche note e testate, proponendole in maniera discreta, per fornire un'avventura anch'essa di stampo classico e che mette insieme il tutto in uno stile grafico egregio. Niente di nuovo, ma tutto fatto bene? Sì, certamente sì, e già questo sarebbe molto, ma - perdonate il gioco di parole - anche no, non solo. Nonostante tutto, infatti, giocando a Ni no Kuni non si ha mai l'impressione di “star facendo qualcosa di già fatto” o di “star vedendo qualcosa di già visto”: é decisamente più appropriato dire che l'opera prende il giocatore e lo trasporta in un mondo di mostri, principi, fate e avventure, mettendolo a suo agio come... beh, come un bambino che ascolta una favola raccontata da un genitore, e che quindi é narrata con termini semplici, ma funzionali.
Ed in effetti il segreto di Ni no Kuni, che poi é il segreto delle opere di Studio Ghibli che Level-5 ha saputo cogliere e ricreare, é tutto qui: quello di essere una “Fiaba Moderna”, raccontata con passione e con amore per il mondo e per chi l'ascolta (o la gioca), strutturata in maniera semplice perché nessuno debba sentirsi incatenato in alcun modo ma possa approfondirle con la stessa semplicità con cui ci si é approcciato. Un ritorno al passato con le idee del futuro, se volete, ma prima di tutto un mondo da esplorare, vivere ed amare. Se amate i JRPG e possedete una PS3 non potete assolutamente lasciarvi sfuggire questo vero e proprio tesoro, e se non la possedete... forse dovreste valutarne l'acquisto!
Una breve, ma doverosa, nota su Lucciconio e in generale sulle Fate dell'Altro Mondo: come chi ha già provato la Demo ha avuto modo di notare, questi individui parlano in dialetto Romanesco. A molti questa scelta potrebbe far storcere il naso, ma a conti fatti risulta probabilmente la più corretta. Lucciconio e le Fate, infatti, anche in lingua originale parlano con una forte inflessione dialettale, qualcosa che nella storia contribuisce a renderle ancora più buffe ma che non compromette la comprensione - salvo forse qualche dialogo davvero veloce.
Tra i dialetti Italiani, il Romanesco é probabilmente quello che più si adatta al ruolo, visto che é stato reso famoso da molti attori (da Alberto Sordi in poi, diciamo) e viene tutt'ora utilizzato in cinema e TV per rappresentare i personaggi più “ruspanti” - ovviamente senza nessuna offesa per gli amici di Roma e dintorni. Non é d'altronde la prima volta che questo escamotage viene compiuto: basti pensare a “Gli Aristogatti” della Disney e al personaggio di Romeo (che in originale si chiamava Thomas O'Malley).
CAPITOLO FINALE
Che altro dire in conclusione su Ni no Kuni? Abbiamo detto e ripetuto che é un gioco estremamente classico, che sfrutta meccaniche note e testate, proponendole in maniera discreta, per fornire un'avventura anch'essa di stampo classico e che mette insieme il tutto in uno stile grafico egregio. Niente di nuovo, ma tutto fatto bene? Sì, certamente sì, e già questo sarebbe molto, ma - perdonate il gioco di parole - anche no, non solo. Nonostante tutto, infatti, giocando a Ni no Kuni non si ha mai l'impressione di “star facendo qualcosa di già fatto” o di “star vedendo qualcosa di già visto”: é decisamente più appropriato dire che l'opera prende il giocatore e lo trasporta in un mondo di mostri, principi, fate e avventure, mettendolo a suo agio come... beh, come un bambino che ascolta una favola raccontata da un genitore, e che quindi é narrata con termini semplici, ma funzionali.
Ed in effetti il segreto di Ni no Kuni, che poi é il segreto delle opere di Studio Ghibli che Level-5 ha saputo cogliere e ricreare, é tutto qui: quello di essere una “Fiaba Moderna”, raccontata con passione e con amore per il mondo e per chi l'ascolta (o la gioca), strutturata in maniera semplice perché nessuno debba sentirsi incatenato in alcun modo ma possa approfondirle con la stessa semplicità con cui ci si é approcciato. Un ritorno al passato con le idee del futuro, se volete, ma prima di tutto un mondo da esplorare, vivere ed amare. Se amate i JRPG e possedete una PS3 non potete assolutamente lasciarvi sfuggire questo vero e proprio tesoro, e se non la possedete... forse dovreste valutarne l'acquisto!
Ni no Kuni: la Minaccia della Strega Cinerea
9.5
Voto
Redazione
Ni no Kuni: la Minaccia della Strega Cinerea
Ni no Kuni é una favola moderna, concepita per affascinare grandi e piccini, destinata sia a giocatori esperti sia agli occasionali, realizzata applicando lo stile e la maestria di Studio Ghibli non solo all'aspetto grafico ma all'intero concept scaturito dai Level-5, i quali si dimostrano così parimenti maestri del loro genere - il JRPG. É un gioco “vecchia scuola” che presenta molte feature, nessuna nuova ma tutte ben sfruttate e mai invasive, in modo da mettere a suo agio il giocatore ed invogliarlo a approfondire solo ciò che gli piace. É, soprattutto, un vero e proprio capolavoro che non può mancare nella collezione, e nel cuore, di ogni vero appassionato.