Ninja Blade

di Luca Gambino
Povera Tokio
Devastata dai Godzilla dei B-Movies anni '50, rasa al suolo dai robottoni anni 80 e 90 e ora invasa dalla più terribile epidemia che mente umana ricordi. Fortuna vuole che un team di Ninja iper-addestrati si lanci alla difesa della città più rappresentativa del Sol Levante, nella disperata ricerca di salvare gli ignari cittadini (ma anche Sony e Nintendo). Ma come potersi difendere da un virus capace di trasformare normali uomini in mostri deformi ma anche in grado di prendere semplicemente possesso delle loro menti mantenendone immutato l'aspetto? Non si può. Ecco così che proprio all'interno di questo team scelto, due dei personaggi più validi perdono la brocca, uccidono il resto del team (tranne uno) e si schierano con l'esercito degli “untori” (mai nome fu più azzeccato). Ecco, voi siete quel “tranne uno” e vi tocca salvare la città da un'invasione che sembra ormai inarrestabile. Con il solo aiuto delle sue amate lame, di un allenamento pressoché perfetto e di un sangue non esattamente umano, il nostro protagonista si dovrà lanciare contro un nemico spietato e superiore in numero e in forze, potendo solo contare sul più classico degli aiuti “da remoto”, con un suggeritore in cuffia che vi aggiornerà in tempo reale sull'andamento dell'infezione della vostra amata Tokio.



Ninja Techno
Ennesima esclusiva From Software per la console Microsoft (Otogi e Otogi 2, per esempio), Ninja Blade si presenta al pubblico come un action game capace di miscelare buone dosi di gameplay prese a prestito da titoli del calibro di Ninja Gaiden, God of War e Devil May Cry. Un titolo votato interamente all'azione, incapace di conoscere soste e con generose dosi di Quick Time Events, specialmente in prossimità dei boss di fine livello o comunque di quegli avversari particolarmente rognosi da mandare giù. Un'impostazione lineare, dritta come una freccia e tutto sommato piuttosto facile da metabolizzare, specialmente se siete anche minimante avvezzi al genere, dal momento che gli ostacoli che cercheranno di rallentare il nostro eroe sono decisamente tarati verso il basso. Anche spostando di un gradino il livello di difficoltà, Ninja Blade sembra fare di tutto per ripagare i bassi sforzi del giocatore con generose dosi di uccisioni a sforzo (quasi) zero.

Un titolo facile facile, da giocare con il pilota automatico e il cervello in OFF che, come già accennato, accusa pesanti debiti nei confronti dei mostri sacri del genere di riferimento. I punti di contatto tra Ninja Blade e Ninja Gaiden (a partire proprio dal titolo), sono davvero molteplici e coinvolgono tanto gli elementi di design puro e semplice, a partire dal protagonista, quanto in diverse caratteristiche del gameplay. In Ninja Blade infatti l'azione del giocatore é fondata principalmente sull'uccisione sistematica degli avversari, concatenando mosse e combo sempre più elaborate che permetteranno di avere ragione tanto nei confronti dei più abbordabili avversari dei primissimi stage, quanto dei boss di fine livello, sicuramente più complessi ma, come detto in precedenza, decisamente abbordabili.

Ad aiutare il nostro Techno (non Tecmo, sia chiaro) Ninja, ci saranno spade dalla forgia sempre più particolare e potenziabili attraverso il recupero delle classiche “orbs” da assorbire dopo l'uccisione dei nemici e dal Ninjutsu una particolare arma “rotante” che unisce alla potenza mortale delle lame, componenti elementali quali fuoco e vento e altre come invece caratteristiche elettriche , potrà essere utilizzata per eliminare gli avversari di turno, oppure per risolvere alcune situazioni (chiamarli puzzle é veramente troppo), di natura “ambientale”. Un espediente che aggiunge un minimo di profondità ad un gameplay che rischia altrimenti di diventare un continuo button smashing nei confronti di avversari dallo scarso intelletto e messi quindi a bell'apposta a fare gli agnelli sacrificali di turno. Oltre a questo, il nostro protagonista possiede anche una particolare “vista Ninja” che lo aiuterà a trovare passaggi segreti, appigli per la sua lama-rampino e altri particolari altrimenti invisibili a normali occhi umani. Come da prassi le sessioni di mattanza sono intervallate da boss la cui grandezza é inversamente proporzionale alla loro accessibilità.



X,Y,B - Riavvolgi.
Ed é qui che entra il gioco il Quick Time Events. God of War é stato forse il primo (ovviamente non il primo in assoluto) a farne largo uso all'interno del suo gameplay. Un elemento di rischio, quello del Quick Time, perché se la sessione “filoguidata” aiuta il giocatore nel momento del bisogno riesce ad essere gratificante e a garantire un passaggio “morbido” al livello successivo. Un altro conto é se il Quick Time prevarica ogni possibile sforzo da parte del giocatore, piallando completamente ogni qualsivoglia abilità, prendendo il sopravvento anche sulla volontà di chi, pad alla mano, vorrebbe poter essere LUI il protagonista del gioco, e non il mero esecutore del volere dei programmatori-dei. Ecco il problema.

Un po' come al cuoco a cui scappa la mano nel “pepare” la pietanza, a From Software é scappata una generosa manciata di eventi in Quick Time. Il risultato é un continuo saccagnare zombie stupidi/inermi e ammorbidire a colpi di spada il boss di fine livello in attesa che sopraggiunga la fase di quick time. Troppo poco. Anche andando ad analizzare la natura dell'elemento “Quick Time” é impossibile non evidenziare la sua natura fin troppo semplicista, che si consuma nella pressione di pochi tasti e poco altro. A questo si deve aggiungere anche il riavvolgimento rapido dell'azione di gioco in caso di pressione del tasto errato o del mancato tempismo per ricominciare dall'inizio la sequenza d'attacco fino al conclusivo Todomé (ovvero il colpo di grazia). Un sistema che strizza forse troppo l'occhio al giocatore occasionale ma che tende troppo ad appiattire l'esperienza di gioco, senza nulla aggiungere agli stilemi classici del genere.

Ninja Blade non si sottrae infatti dal concedere al giocatore le canoniche digressioni nella ricerca di elementi più o meno collezionabili, bonus salute e abiti con cui poter cambiare le fattezze del proprio personaggio, senza però intaccarne le abilità. Queste vengono invece upgradate ogni qualvolta andremo a potenziare armi e Ninjutsu (ovvero la lama “elementale” di cui abbiamo parlato qualche riga più su.). Non si riscontrano però germinali accenni ad un qualcosa di veramente innovativo, relegando quindi il prodotto From Software nella vasta pletora di titoli che si mirano al trono dei mostri sacri ma che non possiedono sufficienti doti e carisma per eguagliarne le gesta.

Ciò nonostante, preso da gioco “ignorante” quale é, Ninja Blade può assicurarvi qualche ora di piacevole passatempo e un giro di Valzer potrebbe tutto sommato meritarselo, specialmente dopo averne saggiato le potenzialità con la demo a disposizione su Xbox Live. L'avanzare fendente dopo fendente ha sempre il suo innegabile fascino e i combattimenti spettacolari e frenetici risultano comunque essere un buon passatempo, a patto però che scendiate a patti con un basso livello di difficoltà almeno fino agli ultimissimi stage dove, complici gli ultimi boss, ci si dovrà impegnare un pelino di più.

Il sistema di controllo si é dimostrato efficace in tutte le situazioni, affiancando ad una buona precisione nella risposta ai comandi, una reattività immediata ai voleri del giocatori, facendo quindi in modo che i combattimenti sul campo risultino al contempo spettacolari e dannatamente efficaci. L'utilizzo dei bonus raccolti come il ripristino della salute o l'utilizzo di una sorta di “boost”delle prestazioni fisiche sarà gestito attraverso i classici safe menu. Una volta attivato, il giocatore potrà scegliere quale oggetto utilizzare, upgradare le spade in possesso o potenziare le caratteristiche del Ninjutsu.

Techno Ninja
Anche tecnicamente, Ninja Blade non lascia troppo spazio all'innovazione. Il character design del protagonista si attesta su livelli di sufficienza sul versante puramente artistico e stilistico, mentre é decisamente poco ispirato e tecnicamente povero il trattamento riservato ai modelli degli avversari. Se si escludono i boss di fine livello, imponenti nelle dimensioni e tutto sommato ben modellati, gli avversari che incontreremo lungo tutto il nostro cammino sono falcidiati da un polygon count davvero misero e da una modellazione “a roncolate” che non rende il quadro estetico di Ninja Blade di particolare interesse. Anche il sonoro si accompagna a braccetto con il comparto visivo. Poco incisivo ma nemmeno invadente o penalizzante nei confronti del gioco in sé. A compensare il mix anglo-nipponico del linguaggio ci sono fortunatamente i sottotitoli in italiano che rendono parzialmente giustizia ai non anglofoni.