Ninja Gaiden 3: Razor's Edge
di
Roberto Vicario
Con Ninja Gaiden 3 Tecmo era riuscita nel non facile compito di rovinare una delle serie più amate dai core gamer del genere action e non solo. Scelte a dir poco scellerate e una piattezza di fondo difficilmente riscontrabile in altri giochi che vantano un nome cosi importante, hanno portato al fallimento di un titolo attesissimo da milioni di fan, aizzandone di conseguenza l'ira.
Dopo essersi cosparsi il capo di cenere gli sviluppatori del Team Ninja, esattamente come avvenuto anche per i due capitoli precedenti, hanno deciso di rimboccarsi le maniche proponendo al pubblico una versione riveduta e corretta per WiiU, che dobbiamo dire, ci ha decisamente sorpreso. Curiosi di sapere perché? scopritelo in questa nostra recensione.
Il bel Ninja dei vecchi tempi
Se avete letto la nostra passata recensione sulla versione xbox360 e PS3 del titolo, sarete sicuramente al corrente di tutti i limiti, narrativi e di gameplay, che la precedente incarnazione portava in seno. Bene. Scordatevi (quasi) tutto perché, trama a parte, gli sviluppatori hanno dato voce ai fan ascoltandone lamentele e consigli, e proponendo un prodotto che pur non trasformandosi in capolavoro acclamato, riesce a ritagliarsi un dignitosissimo spazio nell'universo degli action game.
A fare da sfondo alle gesta di Ryu Hayabusa c'é una trama che farebbe impallidire persino il peggior sceneggiatore di Hollywood. Ryu si troverà ad aiutare il ministero per gli affari esteri dopo che una setta chiamato “Lord of Alchemy” ha deciso di prendere d'assalto la città di Londra, richiedendo la presenza del ninja come unica condizione per fermare l'attacco. Da qui partiranno una serie di eventi tra il serio ed il faceto che mischieranno genetica, alchimia e addirittura maledizioni. Si, perché il nostro Ryu vedrà la sua lama del drago fusa in maniera indissolubile al suo braccio, questo gli provocherà nel corso dell'avventura dolori lancinanti e assurdi momenti metafisici legati al dolore che provoca uccidendo le sue vittime.
A poco serve l'avventura aggiuntiva di Ayane che ci porterà in location inedite rispetto all'avventura principale - anche se palesemente ispirate a luoghi in parte conosciuti - per raddrizzare un comparto narrativo piatto, girato con una regia pessima e che il più delle volte vi farà optare per lo skip della cut scene.
Discorso del tutto diverso per quel che riguarda la componente ludica del prodotto che ha fatto un notevole balzo qualitativo. La monotonia e i pochi stimoli che il giocatore captava in passato sono stati sostituiti da una serie di combattimenti decisamente più audaci sotto ogni aspetto e finalmente capaci, quanto meno, di poter essere accostati a quelli dei precedenti capitoli. Tra le tante novità quelle che a nostro modo di vedere hanno contribuito maggiormente a questo cambiamento sono la possibilità di scegliere armi differenti: alcune già conosciute come il bastone e gli artigli ed altre totalmente inedite. Senza dimenticare la possibilità di cambiare il ninpo in base a quello che ci é più congeniale. Queste opzioni allungano a dismisura le combo che ci si possono eseguire rendendo lo scontro decisamente più tecnico ed incentrato sulla sacra danza dell'attacco e difesa. Il tutto condito da un fattore estetico che acquista una dimensione tutta nuova con il ritorno di sangue e smembramenti d'arti a profusione. Anche le finisher automatiche, presenti già nel capitolo originale, grazie a questa caratteristica acquistano decisamente più valore e nonostante continuino ad appesantire e "strappare" lo scontro, sono qualcosa di decisamente più cinematografico.
Inoltre bisogna ammettere che questa versione di Ninja Gaiden 3 é finalmente difficile. Quel difficile tipico della serie, con quel pizzico di frustrazione che ti spinge a dover calcolare ogni singola azione per arrivare il più sano possibile allo scontro successivo, magari determinante per il completamento del livello. Non sarà però solo la gloria e la voglia di migliorarci a spingerci verso nuovi scontri, ma anche delle ricompense sotto forma di karma che ci permetteranno di sbloccare degli upgrade per il nostro personaggio che andranno a migliorare vita, abilità, efficacia delle armi e persino nuove mosse del tutto inedite. Oltre ai combattimenti all'interno della storia, potremo trovare anche strade secondarie per aumentare i nostri punti karma, come cercare gli scarabei d'oro sparsi per i livelli (una sorta di collezionabile) e delle sfide extra, dieci in totale, che pur essendo decisamente impegnative, se portate a termine, elargiscono un più che discreto quantitativo di punti. Insomma, sotto questo aspetto si può tranquillamente affermare che gli sviluppatori hanno fatto un lavoro di revisione e correzione assolutamente ineccepibile che farà finalmente brillare, quel tanto che basta, gli occhi di tutti i fan.
Cicatrici del passato
Se quindi sotto l'aspetto del gameplay non possiamo decisamente lamentarci del lavoro svolto, diverso é il discorso riguardante il comparto audio visivo. La presenza di un numero maggiore di nemici su schermo ha portato ad un'instabilità del frame rate fin troppo marcata. In più di un'occasione abbiamo notato infatti del cali vistosi nella velocità di gioco in concomitanza con un nutrito numero di nemici su schermo. A questo bisogna aggiungere una qualità delle texture che non si discosta più di tanto da quanto visto sulle altre console qualche mese fa, e sopratutto un level design che a distanza di tempo ritroviamo ancora troppo asciutto e con l'interazione ridotta all'osso.
Insomma il passaggio del gioco sulla nuova ammiraglia Nintendo, sotto l'aspetto tecnico, non ha portato grosse novità. Lo stesso schermo del gamepad viene utilizzato unicamente come hub in cui poter controllare le mosse che si possono eseguire, selezionare ed attivare ninpo, vedere la crescita del proprio personaggio e selezionare l'arma. Una sorta di “diario di bordo” tanto estetico quanto poco interattivo.
Sotto l'aspetto audio invece ci troviamo di fronte ad un doppiaggio inglese abbastanza monocorde che non contribuisce a regalare carisma ai personaggi su schermo, e ad una serie di melodie copiate, o se preferite ispirate, ad altre già orecchiate in titoli passati.
Tirando le somme quindi possiamo tranquillamente sostenere che Ninja Gaiden 3: Razor's Edge é un titolo che migliora in tutto e per tutto la versione originale e pur mantenendo diversi elementi negativi del progetto originale può essere una validissima alternativa d'acquisto nella fin qui risicata line up di Nintendo. Ovviamente in attesa di Bayonetta 2.
Dopo essersi cosparsi il capo di cenere gli sviluppatori del Team Ninja, esattamente come avvenuto anche per i due capitoli precedenti, hanno deciso di rimboccarsi le maniche proponendo al pubblico una versione riveduta e corretta per WiiU, che dobbiamo dire, ci ha decisamente sorpreso. Curiosi di sapere perché? scopritelo in questa nostra recensione.
Il bel Ninja dei vecchi tempi
Se avete letto la nostra passata recensione sulla versione xbox360 e PS3 del titolo, sarete sicuramente al corrente di tutti i limiti, narrativi e di gameplay, che la precedente incarnazione portava in seno. Bene. Scordatevi (quasi) tutto perché, trama a parte, gli sviluppatori hanno dato voce ai fan ascoltandone lamentele e consigli, e proponendo un prodotto che pur non trasformandosi in capolavoro acclamato, riesce a ritagliarsi un dignitosissimo spazio nell'universo degli action game.
A fare da sfondo alle gesta di Ryu Hayabusa c'é una trama che farebbe impallidire persino il peggior sceneggiatore di Hollywood. Ryu si troverà ad aiutare il ministero per gli affari esteri dopo che una setta chiamato “Lord of Alchemy” ha deciso di prendere d'assalto la città di Londra, richiedendo la presenza del ninja come unica condizione per fermare l'attacco. Da qui partiranno una serie di eventi tra il serio ed il faceto che mischieranno genetica, alchimia e addirittura maledizioni. Si, perché il nostro Ryu vedrà la sua lama del drago fusa in maniera indissolubile al suo braccio, questo gli provocherà nel corso dell'avventura dolori lancinanti e assurdi momenti metafisici legati al dolore che provoca uccidendo le sue vittime.
A poco serve l'avventura aggiuntiva di Ayane che ci porterà in location inedite rispetto all'avventura principale - anche se palesemente ispirate a luoghi in parte conosciuti - per raddrizzare un comparto narrativo piatto, girato con una regia pessima e che il più delle volte vi farà optare per lo skip della cut scene.
Discorso del tutto diverso per quel che riguarda la componente ludica del prodotto che ha fatto un notevole balzo qualitativo. La monotonia e i pochi stimoli che il giocatore captava in passato sono stati sostituiti da una serie di combattimenti decisamente più audaci sotto ogni aspetto e finalmente capaci, quanto meno, di poter essere accostati a quelli dei precedenti capitoli. Tra le tante novità quelle che a nostro modo di vedere hanno contribuito maggiormente a questo cambiamento sono la possibilità di scegliere armi differenti: alcune già conosciute come il bastone e gli artigli ed altre totalmente inedite. Senza dimenticare la possibilità di cambiare il ninpo in base a quello che ci é più congeniale. Queste opzioni allungano a dismisura le combo che ci si possono eseguire rendendo lo scontro decisamente più tecnico ed incentrato sulla sacra danza dell'attacco e difesa. Il tutto condito da un fattore estetico che acquista una dimensione tutta nuova con il ritorno di sangue e smembramenti d'arti a profusione. Anche le finisher automatiche, presenti già nel capitolo originale, grazie a questa caratteristica acquistano decisamente più valore e nonostante continuino ad appesantire e "strappare" lo scontro, sono qualcosa di decisamente più cinematografico.
Inoltre bisogna ammettere che questa versione di Ninja Gaiden 3 é finalmente difficile. Quel difficile tipico della serie, con quel pizzico di frustrazione che ti spinge a dover calcolare ogni singola azione per arrivare il più sano possibile allo scontro successivo, magari determinante per il completamento del livello. Non sarà però solo la gloria e la voglia di migliorarci a spingerci verso nuovi scontri, ma anche delle ricompense sotto forma di karma che ci permetteranno di sbloccare degli upgrade per il nostro personaggio che andranno a migliorare vita, abilità, efficacia delle armi e persino nuove mosse del tutto inedite. Oltre ai combattimenti all'interno della storia, potremo trovare anche strade secondarie per aumentare i nostri punti karma, come cercare gli scarabei d'oro sparsi per i livelli (una sorta di collezionabile) e delle sfide extra, dieci in totale, che pur essendo decisamente impegnative, se portate a termine, elargiscono un più che discreto quantitativo di punti. Insomma, sotto questo aspetto si può tranquillamente affermare che gli sviluppatori hanno fatto un lavoro di revisione e correzione assolutamente ineccepibile che farà finalmente brillare, quel tanto che basta, gli occhi di tutti i fan.
Cicatrici del passato
Se quindi sotto l'aspetto del gameplay non possiamo decisamente lamentarci del lavoro svolto, diverso é il discorso riguardante il comparto audio visivo. La presenza di un numero maggiore di nemici su schermo ha portato ad un'instabilità del frame rate fin troppo marcata. In più di un'occasione abbiamo notato infatti del cali vistosi nella velocità di gioco in concomitanza con un nutrito numero di nemici su schermo. A questo bisogna aggiungere una qualità delle texture che non si discosta più di tanto da quanto visto sulle altre console qualche mese fa, e sopratutto un level design che a distanza di tempo ritroviamo ancora troppo asciutto e con l'interazione ridotta all'osso.
Insomma il passaggio del gioco sulla nuova ammiraglia Nintendo, sotto l'aspetto tecnico, non ha portato grosse novità. Lo stesso schermo del gamepad viene utilizzato unicamente come hub in cui poter controllare le mosse che si possono eseguire, selezionare ed attivare ninpo, vedere la crescita del proprio personaggio e selezionare l'arma. Una sorta di “diario di bordo” tanto estetico quanto poco interattivo.
Sotto l'aspetto audio invece ci troviamo di fronte ad un doppiaggio inglese abbastanza monocorde che non contribuisce a regalare carisma ai personaggi su schermo, e ad una serie di melodie copiate, o se preferite ispirate, ad altre già orecchiate in titoli passati.
Tirando le somme quindi possiamo tranquillamente sostenere che Ninja Gaiden 3: Razor's Edge é un titolo che migliora in tutto e per tutto la versione originale e pur mantenendo diversi elementi negativi del progetto originale può essere una validissima alternativa d'acquisto nella fin qui risicata line up di Nintendo. Ovviamente in attesa di Bayonetta 2.
Ninja Gaiden 3: Razor's Edge
7.5
Voto
Redazione
Ninja Gaiden 3: Razor's Edge
Ninja Gaiden 3: Razor's Edge é sicuramente la miglior versione in circolazione se si vuole giocare questo terzo capitolo. Se siete fan della serie infatti, troverete finalmente pane per i vostri denti non solo per quanto riguarda la qualità degli scontri ma sopratutto per la varietà di oggetti presenti all'interno del gioco. Insomma, un titolo che consigliamo a tutti i possessori di WiiU a patto di avere molta, moltissima pazienza.