Ninja Gaiden 3: Razor's Edge
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Assieme a titoli del calibro di Resident Evil e del ben più recente Dead Space rappresenta uno degli esempi più eclatanti di cosa non fare quando si dispone di un brand di sicuro successo. Stiamo parlando di Ninja Gaiden, la serie creata dal celebre Team Ninja di Tecmo, capace di perdersi nel passaggio all'attuale generazione di console dopo un rientro alla grandissima sulla vecchia Xbox.
In questo processo involutivo non possiamo sapere quanto possa aver inciso l'uscita di scena dal Team Ninja del suo storico capo programmatore Tomonobu Itagaki, ma quel che é certo é che con il terzo capitolo della saga, Ninja Gaiden ha avuto il “merito” di toccare il punto più basso, con buona pace di chi ammirava il perfetto equilibrio fra fase esplorativa e ed action raggiunto eoni fa proprio sulla prima Xbox.
Un'involuzion tale da non passare inosservata nemmeno agli "attenti" sguardi della stessa Tecmo, al punto da convincerli a tornare sui propri passi ad un anno esatto di distanza, con una versione basata questa volta sulla versione riveduta e corretta del gioco utilizzata qualche tempo fa per il debutto della serie su Nintendo Wii U.
Eccezion fatta per la presenza di alcuni extra stage atti per lo più ad integrare Ayane, Kasumi e Momiji (le prime due provenienti Dead or Alive la terza direttamente dall'episodio di Ninja Gaiden per Nintendo DS) nel roster dei personaggi utilizzabili in single player, dal punto di vista puramente narrativo ci troviamo di fronte al medesimo plot del “vecchio” Ninja Gaiden 3, con il buon Ryu Hayabusa chiamato ancora una volta a sventare l'ennesima minaccia del pazzo criminale di turno, culminata questa volta con l'invasione di Londra e la presa in ostaggio del Primo Ministro inglese.
Anche in questo caso, ciò che pareva essere una “tranquilla” missione di routine si rivelerà ben presto una vera e propria trappola creata a regola d'arte dal capo degli attentatori noto come il Reggente della Maschera, un'alchimista mascherato dall'ego a dir poco smisurato, legato in qualche modo al legittimo custode della Dragon Sword . Sarà infatti lo stesso fantomatico personaggio a scagliare sul protagonista la Morsa dell'Assassino, la maledizione capace di trasmutare la Spada del Drago in un una sorta di virus, in grado a propria volta di divorare rapidamente il corpo e l'anima di Ryu sfruttando la sete di vendetta “contenuta” nel sangue degli uomini passati dal filo della sua spada.
Parola d'ordine: bilanciamento
Come ampiamente discusso in sede di recensione, il peggior difetto di Ninja Gaiden 3 era rappresentato dall'eccessiva linearità del prodotto. Nonostante la presenza di alcuni punti fermi della serie (primo fra tutti l'uso di ambientazioni ed armi in puro stile steampunk capaci di fondere alla perfezione concetti e situazioni tipicamente orientali ad altre di stampo moderno), abbandonata qualsiasi velleità esplorativa in favore di un sistema di gioco completamente votato all'azione, in Ninja Gaiden 3 affrontare l'avventura principale significava, di fatto, impiegare gran parte del tempo massacrando senza troppi patemi d'animo le numerosissime orde di nemici che si frapponevano fra il protagonista ed il suo obbiettivo, rappresentato il più delle volte dal classico boss di fine livello tanto maestoso quanto semplice da battere. La totale assenza di upgrade di qualsiasi sorta, l'uso di frequentissime quanto banali sequenze QTE ed un livello di difficoltà palesemente livellato verso il basso avevano tra l'altro il demerito di fiaccare ulteriormente l'azione, spezzando in più di un'occasione il ritmo del gioco e riducendo il tutto ad un "ammazza ed avanza" a dir poco deludente, specie considerando i trascorsi della saga.
Preso atto degli evidenti problemi sul fronte del gameplay, il Team Ninja ha pertanto cercato di lavorare su molteplici aspetti, intervenendo su alcuni dei punti più critici del gioco e soprattutto reintroducendo alcune delle features rimaste inspiegabilmente al palo.
La novità più marcata di Ninja Gaiden 3: Razor's Edge é rappresentata senz'ombra di dubbio dal rinnovato livello di difficoltà, finalmente più in linea con gli standard a cui la serie ci aveva abituato. Non ci riferiamo tanto alla presenza meno massiccia di sequenze in Quick Time Event, quanto piuttosto alla completa ricalibratura dell'IA dei nemici controllati dalla CPU, finalmente in grado di garantire un livello di sfida degno di questo nome grazie pattern di attacco all'altezza della situazione. La rivisitazione dei criteri di attribuzione dei danni ed il drastico incremento dei tempi di caricamento della "furia" (la carica demoniaca che potrà essere accumulata durante gli scontri attraverso il braccio demoniaco di Ryu e liberata in una combo dal risultato tanto letale quanto appagante per la vista) consentono infine un approccio al combattimento meno sincopato di quanto viceversa non fosse, per quanto la componente "Hack and slash" alla base di questo terzo capitolo e mezzo abbia -purtroppo- ancora il sopravvento su quella più tipicamente "Action".
Rispetto a quanto già visto, all'atto pratico affrontare Ninja Gaiden 3: Razor's Edge significherà ad ogni buon conto cimentarsi con sistema di gioco decisamente più equilibrato e ragionato, in cui occorrerà usare la testa tanto nella fase di combattimento vera e propria quanto nella scelta delle armi e dei Ninpo che potranno essere usati di volta in volta. Si, avete capito bene, visto che sulla falsariga di quanto già visto sia nel primo Ninja Gaiden che nel secondo capitolo, anche in Razor's Edge sarà finalmente possibile selezionare sia l'arma principale (ed in cui si segnaliamo alcuni must have come gli Artigli del Drago ed il Bastone Lunare) che il Ninpo (leggasi potere speciale), così come aumentarne il potere distruttivo utilizzando i Karma Point accumulabili nel corso dell'avventura.
Gli stessi Karma Point che potranno essere sfruttati anche per aumentare il set di azioni a disposizione del protagonista, interagendo con la versione riveduta e corretta dello shop di Muramasa (ovvero uno shop senza l'evocativa figura di Muramasa...) deputato alla gestione delle armi e dei poteri Ninpo, richiamabile in qualunque momento tramite l'apposito menu di pausa.
Il tutto senza dimenticare, ovviamente, la presenza di alcuni interessanti extra ed il reintegro di alcune chicche tipiche della serie, fra le quali ci pare doveroso segnalare le sfide segrete aggiuntive (dieci), affrontabili previo il recupero dei corrispondenti teschi di cristallo ed il ritorno dei "classici" Scarabei d'Oro fondamentali per sbloccare extra di particolare impatto, nascosti al pari dei già citati teschi lungo i diversi livelli di gioco.
Tecnicamente apprezzabile
Dal punto di vista tecnico Ninja Gaiden 3: Razor's Edge conferma le medesime buone sensazione del fratello gemello, proponendo un titolo dall'impatto visivo praticamente ineccepibile. A cominciare dalle splendide location ispirate agli angoli più remoti e conosciuti del pianeta e proseguendo per una cura dei dettagli a dir poco maniacale, Razor's Edge ha il merito di raggiungere i medesimi standard qualitativi del suo predecessore, con buona pace di quanti temevano un deciso passo all'indietro della serie -sotto questo punto di vista- dopo l'arcinoto abbandono dell'esuberante Itagaki.
Ottima ancora una volta la scelta di una inserire una storyline articolata infarcita di frequenti cut-scene realizzate con lo stesso motore del gioco, capace sia di garantire i canonici 60FPS anche nelle situazioni più concitate che di gestire alla perfezione i numerosi effetti speciali "alla John Woo" utilizzati nel corso del gioco.
Nonostante il deciso passo in avanti in termini di gameplay, il problema più grosso di Ninja Gaiden 3: Razor's Edge resta tuttavia l'anima spiccatamente "Hack and slash" fortemente voluta dal team di sviluppo, troppo distante sotto molti punti di vista dai classici canoni a cui il primo Ninja Gaiden ci aveva purtroppo (o per fortuna) abituati. Anche in questo caso, a poco o nulla serve l'introduzione di una modalità multiplayer assolutamente accessoria, utile per lo più a sbloccare qualche obbiettivo extra a tempo perso, in compagnia di uno o più amici.
In ultimo ci pare doveroso concludere con un brevissimo accenno al prezzo di lancio con cui sarà commercializzato il gioco. Proporre a prezzo pienissimo una revisioning di un titolo datato di fatto Marzo 2012 ci pare, infatti, francamente un po' troppo. Se é vero che Razor's Edge propone sicuramente interessanti varianti al tema, é altrettanto vero che i giocatori già in possesso del “vecchio” Ninja Gaiden 3 difficilmente spenderanno la medesima somma per un titolo che seppur riveduto e corretto non offrirà molto di più di quanto già visto un anno orsono. In un periodo di crisi generale come questo, usare un minimo di buonsenso in tal senso sarebbe stato quanto meno gradito.
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In questo processo involutivo non possiamo sapere quanto possa aver inciso l'uscita di scena dal Team Ninja del suo storico capo programmatore Tomonobu Itagaki, ma quel che é certo é che con il terzo capitolo della saga, Ninja Gaiden ha avuto il “merito” di toccare il punto più basso, con buona pace di chi ammirava il perfetto equilibrio fra fase esplorativa e ed action raggiunto eoni fa proprio sulla prima Xbox.
Un'involuzion tale da non passare inosservata nemmeno agli "attenti" sguardi della stessa Tecmo, al punto da convincerli a tornare sui propri passi ad un anno esatto di distanza, con una versione basata questa volta sulla versione riveduta e corretta del gioco utilizzata qualche tempo fa per il debutto della serie su Nintendo Wii U.
Eccezion fatta per la presenza di alcuni extra stage atti per lo più ad integrare Ayane, Kasumi e Momiji (le prime due provenienti Dead or Alive la terza direttamente dall'episodio di Ninja Gaiden per Nintendo DS) nel roster dei personaggi utilizzabili in single player, dal punto di vista puramente narrativo ci troviamo di fronte al medesimo plot del “vecchio” Ninja Gaiden 3, con il buon Ryu Hayabusa chiamato ancora una volta a sventare l'ennesima minaccia del pazzo criminale di turno, culminata questa volta con l'invasione di Londra e la presa in ostaggio del Primo Ministro inglese.
Anche in questo caso, ciò che pareva essere una “tranquilla” missione di routine si rivelerà ben presto una vera e propria trappola creata a regola d'arte dal capo degli attentatori noto come il Reggente della Maschera, un'alchimista mascherato dall'ego a dir poco smisurato, legato in qualche modo al legittimo custode della Dragon Sword . Sarà infatti lo stesso fantomatico personaggio a scagliare sul protagonista la Morsa dell'Assassino, la maledizione capace di trasmutare la Spada del Drago in un una sorta di virus, in grado a propria volta di divorare rapidamente il corpo e l'anima di Ryu sfruttando la sete di vendetta “contenuta” nel sangue degli uomini passati dal filo della sua spada.
Parola d'ordine: bilanciamento
Come ampiamente discusso in sede di recensione, il peggior difetto di Ninja Gaiden 3 era rappresentato dall'eccessiva linearità del prodotto. Nonostante la presenza di alcuni punti fermi della serie (primo fra tutti l'uso di ambientazioni ed armi in puro stile steampunk capaci di fondere alla perfezione concetti e situazioni tipicamente orientali ad altre di stampo moderno), abbandonata qualsiasi velleità esplorativa in favore di un sistema di gioco completamente votato all'azione, in Ninja Gaiden 3 affrontare l'avventura principale significava, di fatto, impiegare gran parte del tempo massacrando senza troppi patemi d'animo le numerosissime orde di nemici che si frapponevano fra il protagonista ed il suo obbiettivo, rappresentato il più delle volte dal classico boss di fine livello tanto maestoso quanto semplice da battere. La totale assenza di upgrade di qualsiasi sorta, l'uso di frequentissime quanto banali sequenze QTE ed un livello di difficoltà palesemente livellato verso il basso avevano tra l'altro il demerito di fiaccare ulteriormente l'azione, spezzando in più di un'occasione il ritmo del gioco e riducendo il tutto ad un "ammazza ed avanza" a dir poco deludente, specie considerando i trascorsi della saga.
Preso atto degli evidenti problemi sul fronte del gameplay, il Team Ninja ha pertanto cercato di lavorare su molteplici aspetti, intervenendo su alcuni dei punti più critici del gioco e soprattutto reintroducendo alcune delle features rimaste inspiegabilmente al palo.
La novità più marcata di Ninja Gaiden 3: Razor's Edge é rappresentata senz'ombra di dubbio dal rinnovato livello di difficoltà, finalmente più in linea con gli standard a cui la serie ci aveva abituato. Non ci riferiamo tanto alla presenza meno massiccia di sequenze in Quick Time Event, quanto piuttosto alla completa ricalibratura dell'IA dei nemici controllati dalla CPU, finalmente in grado di garantire un livello di sfida degno di questo nome grazie pattern di attacco all'altezza della situazione. La rivisitazione dei criteri di attribuzione dei danni ed il drastico incremento dei tempi di caricamento della "furia" (la carica demoniaca che potrà essere accumulata durante gli scontri attraverso il braccio demoniaco di Ryu e liberata in una combo dal risultato tanto letale quanto appagante per la vista) consentono infine un approccio al combattimento meno sincopato di quanto viceversa non fosse, per quanto la componente "Hack and slash" alla base di questo terzo capitolo e mezzo abbia -purtroppo- ancora il sopravvento su quella più tipicamente "Action".
Rispetto a quanto già visto, all'atto pratico affrontare Ninja Gaiden 3: Razor's Edge significherà ad ogni buon conto cimentarsi con sistema di gioco decisamente più equilibrato e ragionato, in cui occorrerà usare la testa tanto nella fase di combattimento vera e propria quanto nella scelta delle armi e dei Ninpo che potranno essere usati di volta in volta. Si, avete capito bene, visto che sulla falsariga di quanto già visto sia nel primo Ninja Gaiden che nel secondo capitolo, anche in Razor's Edge sarà finalmente possibile selezionare sia l'arma principale (ed in cui si segnaliamo alcuni must have come gli Artigli del Drago ed il Bastone Lunare) che il Ninpo (leggasi potere speciale), così come aumentarne il potere distruttivo utilizzando i Karma Point accumulabili nel corso dell'avventura.
Gli stessi Karma Point che potranno essere sfruttati anche per aumentare il set di azioni a disposizione del protagonista, interagendo con la versione riveduta e corretta dello shop di Muramasa (ovvero uno shop senza l'evocativa figura di Muramasa...) deputato alla gestione delle armi e dei poteri Ninpo, richiamabile in qualunque momento tramite l'apposito menu di pausa.
Il tutto senza dimenticare, ovviamente, la presenza di alcuni interessanti extra ed il reintegro di alcune chicche tipiche della serie, fra le quali ci pare doveroso segnalare le sfide segrete aggiuntive (dieci), affrontabili previo il recupero dei corrispondenti teschi di cristallo ed il ritorno dei "classici" Scarabei d'Oro fondamentali per sbloccare extra di particolare impatto, nascosti al pari dei già citati teschi lungo i diversi livelli di gioco.
Tecnicamente apprezzabile
Dal punto di vista tecnico Ninja Gaiden 3: Razor's Edge conferma le medesime buone sensazione del fratello gemello, proponendo un titolo dall'impatto visivo praticamente ineccepibile. A cominciare dalle splendide location ispirate agli angoli più remoti e conosciuti del pianeta e proseguendo per una cura dei dettagli a dir poco maniacale, Razor's Edge ha il merito di raggiungere i medesimi standard qualitativi del suo predecessore, con buona pace di quanti temevano un deciso passo all'indietro della serie -sotto questo punto di vista- dopo l'arcinoto abbandono dell'esuberante Itagaki.
Ottima ancora una volta la scelta di una inserire una storyline articolata infarcita di frequenti cut-scene realizzate con lo stesso motore del gioco, capace sia di garantire i canonici 60FPS anche nelle situazioni più concitate che di gestire alla perfezione i numerosi effetti speciali "alla John Woo" utilizzati nel corso del gioco.
Nonostante il deciso passo in avanti in termini di gameplay, il problema più grosso di Ninja Gaiden 3: Razor's Edge resta tuttavia l'anima spiccatamente "Hack and slash" fortemente voluta dal team di sviluppo, troppo distante sotto molti punti di vista dai classici canoni a cui il primo Ninja Gaiden ci aveva purtroppo (o per fortuna) abituati. Anche in questo caso, a poco o nulla serve l'introduzione di una modalità multiplayer assolutamente accessoria, utile per lo più a sbloccare qualche obbiettivo extra a tempo perso, in compagnia di uno o più amici.
In ultimo ci pare doveroso concludere con un brevissimo accenno al prezzo di lancio con cui sarà commercializzato il gioco. Proporre a prezzo pienissimo una revisioning di un titolo datato di fatto Marzo 2012 ci pare, infatti, francamente un po' troppo. Se é vero che Razor's Edge propone sicuramente interessanti varianti al tema, é altrettanto vero che i giocatori già in possesso del “vecchio” Ninja Gaiden 3 difficilmente spenderanno la medesima somma per un titolo che seppur riveduto e corretto non offrirà molto di più di quanto già visto un anno orsono. In un periodo di crisi generale come questo, usare un minimo di buonsenso in tal senso sarebbe stato quanto meno gradito.