Ninja Gaiden Sigma 2 Plus

di Davide Ottagono
Bando ai preamboli e arriviamo subito al punto. Ninja Gaiden Sigma Plus 2 non é né l'esempio perfetto di quello che può fare PSVita, né quello che i concorrenti dovrebbero seguire. Anche quest'ultimo prodotto, così come la software house ci ha abituato negli ultimi anni, entra a far parte di quella lunga schiera di prodotti a basso tasso di impegno e costo, ma che in un modo o in un altro ci si aspetta possa fruttare più di quanto si é speso. Di certo la saga di Ninja Gaiden si é costruita un nome solido nell'ultimo decennio, complice anche la primissima apparizione di un rinnovato capostipite su Xbox. Apparizione che, fin da subito, lo fece entrare nell'Olimpo dei giochi d'azione. Chiacchierata e apprezzatissima dai puristi, la serie ha macinato i necessari consensi da pettermerle di oltrepassare le barriere Microsoft, apparendo in veste rivisitata anche su PS3 con il sottotitolo di "Sigma". Con l'arrivo della nuova portatile Sony, per Tecmo l'occasione fu troppo ghiotta per permettersi di non apparire. Ed ecco che così prende vita una terza serie parallela, quel "Plus" che nient'altro é che remake di un remake. Una mossa furba e senza troppe pretese, praticamente, ma che permette anche a PSVita di vantare tra le sue schiere uno dei migliori action della storia.



Dopo la nostra recensione del prequel, ci troviamo quindi nuovamente di fronte ad una versione ritoccata di quel Ninja Gaiden 2 che vide originariamente la luce su Xbox360. A parte qualche piccola novità, la versione portatile che abbiamo avuto modo di testare in tutto e per tutto non si discosta assolutamente da quanto visto su console maggiori. E con pregi e difetti del caso, é già una prima vittoria. L'offerta del pacchetto é completa e sotto alcuni aspetti addirittura estesa, trasfomando questo Sigma Plus 2 per certi versi nel Ninja Gaiden 2 definitivo. Nuove modalità vanno ad affiancarsi alla canonica campagna in singolo, incrementando ulteriormente la già ottima longevità del prodotto che noi tutti conosciamo. Il problema é: chi l'ha già giocato in tutte le altre salse, sarà spinto in qualche modo a fare il grande passo anche su PSVita, considerato soprattutto che parliamo di un titolo a prezzo pieno? Probabilmente no e tra poco vi spiegheremo il perché.

Partiamo col dire che la trama di Sigma Plus 2, eccezion fatta per qualche gradita aggiunta, segue fedelmente quanto già visto nel secondo capitolo. Ryu Hayabusa, ultimo rimasto della stirpe dei Ninja Dragon's, si ritrova a fare i conti con degli antagonisti che minacciano di distruggere il mondo intero tramite una vecchia profezia. Una mefistofelica donna, infatti, ha stretto alleanza con un misterioso culto per riportare in vita un arcidemone che dall'alba dei tempi riposa sotto il Monte Fuji. Il nostro amato ninja dovrà quindi incrociare le armi con guerrieri e demoni di ogni tipologia, fino a giungere all'epilogo di una delle trame più scontate di sempre. In effetti, non é di certo nell'anonima ed insipida sceneggiatura che Ninja Gaiden fa il suo punto di forza, e questo non fa di certo eccezione. La verità é che le varie cut-scenes (comunque girate egregiamente) non sono nient'altro che un mero collante per tenere assieme i numerosissimi livelli di gioco e le annesse arene da ripulire.


Ninja Gaiden é un gioco d'azione puro, senza contaminazioni da generi esterni, quindi non aspettatevi di vedere filmati spettacolari, sequenze scriptate mozzafiato o anche semplicemente sezioni dal basso ritmo. In Ninja Gaiden si uccide più che in qualunque altro gioco abbiate mai visto, e da questa regola basilare non si scappa. Ma lo si fa con stile. Nonostante con l'avvento di Sigma le cose siano state leggermente "addolcite", anche questo rifacimento fa della difficoltà il suo punto di forza. Ogni scontro é una terna al lotto da cui, senza la massima concentrazione, non potremmo mai uscire indenni. Dimenticate il selvaggio button-smashing a cui produzioni odierne come God of War vi hanno abituato, perché qui anche la più inutile delle creature nemiche potrà mandarvi al creatore con pochi, rapidissimi colpi. Osservare i movimenti degli avversari, accompagnandoli con sagge parate e fulminee schivate, diventerà fin da subito l'unico modo per proseguire in questa tostissima avventura.

Tra le tecniche di Ryu, segnaliamo l'attacco leggero, quello pesante (utile anche per finire i nemici già indeboliti), la possibilità di lanciare kunai dalla distanza e - ultimi ma non ultimi - i Ninpo, distruttivi colpi magici da rilasciare nelle situazioni più concitate. Inoltre, con il susseguirsi dei livelli, entreremo in possesso di un nugolo di nuovissimi strumenti di morte, tutti diversissimi tra loro. Oltre alla fida katana, Ryu potrà impugnare delle spade gemelle, una gigantesca alabarda, un arco, un fucile, dei tirapugni artigliati e tantissimo altro ancora. Tramite i globi gialli ottenuti dallo smembramento dei nemici, tra l'altro, potremo potenziare ogni arma in nostro possesso fino a tre ulteriori livelli, andando così a sbloccare un corposo set di combo che non ha nulla da invidiare a quello dei picchiaduro più profondi.

Alla fine la sua bellezza risiede in questo. É impegnativo, é tattico, é veloce e - una volta tanto - mette nelle mani del giocatore le abilità di un ninja nella loro totalità, senza che siano filmatini o Quick Time Events a creare lo spettacolo al posto loro. Se per i neofiti la sfida potrà risultare interessante anche già solo a livello Normale, segnaliamo ai giocatori più tosti la presenza di altre due diaboliche difficoltà. Tra l'altro, rispetto all'originale, potremo cimentarci in tre capitoli addizionali che andranno ad intersecarsi perfettamente nel percorso di Ryu, vestendo i panni rispettivamente di Rachel, Ayane e Momiji. Avatar non profondi quanto il primo, ma che comunque funzionano egregiamente nel loro tentativo di spezzare la monotonia di fondo.



Un vero peccato che, a questo secondo giro, si sia deciso di dare ancor più enfasi alle sezioni di combattimento, dimenticando quasi del tutto come Ninja Gaiden non significasse solo sangue e teste mozzate. Ryu, oltre alla maestria nelle armi bianche, vanta infatti anche un set di tecniche prettamente esplorative, ma che però non vengono mai sfruttate a dovere. La camminata sulle pareti stile Prince of Persia e la corsa a pelo dell'acqua sono solo due delle tantissime possibilità a malapena esplorate. Un vero peccato, dicevamo, perché quelle poche volte che si salta o si fa una scalata (memorabile quella nella torre dell'orologio, in Russia) si sente davvero una boccata d'aria fresca. Cosa che, in un titolo così sfacciatamente lineare come questo, male di certo non é. Da sottolineare come anche il povero design dei livelli non aiuti ad innalzare granché l'aspetto adventure del prodotto. Ogni ambientazione, infatti, é composta quasi sempre esclusivamente da corridoi da seguire senza alcuna eccezione alla regola, con sentieri secondari che mentiremmo a definirli segreti.

Altro difetto, che il team proprio non riesce a mettere apposto, é la telecamera. Nonostante la sua gestione ci venga affidata tramite la consona levetta destra, tende spesso a riprendere automaticamente l'azione da un'eccessiva distanza, andandosi invece ad incastrare negli spigoli quando si tratta delle stanze più anguste.

Come dicevamo prima, é proprio la longevità a farla da padrone. L'avventura, oltre che lunga più di 10 ore, é anche rigiocabilissima. Oltre ai vari livelli di difficoltà sopraccitati (che già da soli potrebbero portarvi via mesi interi), segnaliamo la presenza di simpatiche modalità raggiungibili direttamente dal menù principale. Aprite bene le orecchie, perché parliamo delle uniche, vere novità di questo Plus. Tra le introduzioni, una modalità a tempo in cui farsi strada tra le varie sezioni del gioco a tempi di record, guadagnando preziosi secondi ad ogni uccisione. Seconda ed ultima new-entry, la "Tag Team", una serie di mini-avventure in cui potremo combattere in compagnia di un partner controllato dalla CPU (e con cui potremo interscambiarci in ogni momento).



Sul lato tecnico, non si notano molte differenze dalle versioni casalinghe. I filmati con l'engine del gioco sono grandiosi e mostrano un'effettistica ed una modellazione poligonale davvero invidiabile. Purtroppo, tutto diventa più "pulito" e scialbo una volta in-game, ma niente di troppo grave. La triste verità é che la vera vittima di questo porting é il frame-rate, depotenziato per l'occasione a 30 fotogrammi al secondo, a volte neanche stabili. Ottimo invece il doppiaggio e le colonne sonore, che riescono egregiamente ad accompagnare il ritmo dell'azione a schermo. Poco sfruttate le capacità uniche della console, come ad esempio il touch-screen, deputato al semplice utilizzo delle azioni da sopra la spalla (come ad esempio il tiro con l'arco).