Ninja Gaiden Sigma

di Bizio Cirillo
Otto anni: un battito d'ali per alcuni, un infinità di tempo per altri. In campo videoludico otto anni rappresentano per lo più la differenza che intercorre tra un gioco di nuova generazione ed uno definibile vetusto od obsoleto, eccezion fatta per alcune splendide eccezioni che altro non fanno che confermare la regola.
La versione più attuale di Ninja Gaiden (escludendo cioé il vecchissimo arcade degli anni 80/90) rappresenta in tal senso il classico esempio di quanto sopradescritto. Diventato un vero e proprio punto di riferimento del genere action nell'era della prima Xbox (correva l'anno 2004), il gioco sviluppato dal glorioso Team Ninja (non ancora orfano del suo creatore Tomonobu Itakagi) ha saputo oltrepassare la barriera della vecchia generazione, riuscendo a non sfigurare nemmeno su Playstation 3 tre anni più tardi, pur senza proporre alcuna novità sotto il profilo tecnico / concettuale.
Cinque anni dopo la storia si ripete. Ancora una volta, infatti, Tecmo e Sony hanno pensato che fosse giunto il momento di rispolverare per la seconda volta il “vecchio” Ninja Gaiden e di portare anche sulla neonata Playstation Vita uno degli action game più avvincenti della storia recente.



Nessuna buona nuova buona
Non concordiamo con quanti hanno criticato la scelta di proporre su Playstation Vita un gioco del calibro del primo Ninja Gaiden. Se é vero come é vero che in questo modo il team di sviluppo ha certamente badato ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo (se si eccettua il taglio verso il basso del framerate, Ninja Gaiden Sigma Plus é assolutamente identico al suo fratello maggiore visto su PS3, aggiunte incluse), é altrettanto innegabile che nonostante gli anni Ninja Gaiden continua ad essere uno dei più validi action game dell'era moderna, se non il primo della lista.
L'equilibrio raggiunto miscelando a dovere una trama densa di colpi di scena, una fase di esplorazione e ricerca obbiettivi ricca di alternative, un combat system tanto semplice quanto efficace e vario, un livello di difficoltà finalmente calibrato verso l'alto e capace di assicurare oltre trenta ore di gioco (merce rarissima per un genere come questo) ed un comparto grafico di primissimo ordine, é infatti un'alchimia che solo pochissimi titoli sono stati in grado di raggiungere, Ninja Gaiden II compreso.
Riteniamo pertanto che la scelta di riportare alla luce il primo capitolo della serie su Playstation Vita sia stata quasi un atto dovuto, un “premio” per quanti volessero reimmergersi in quelle splendide atmosfere che solo il primo Ninja Gaiden ha saputo offrire.
Detto questo, per chi non conoscesse la storia Ninja Gaiden Sigma Plus vi permetterà di seguire ancora una volta le gesta di Ryu Hayabusa, l'ultimo superstite del Clan del Drago costretto suo malgrado a contrastare il potere dell'imperatore di Vigoor Doku e della Spada del Dragon Nero. In un mondo anacronistico dichiaratamente Steampunk in cui il valore e l'onore dei Ninja può ancora avere la meglio sulla tecnologia più avanzata, spetterà, infatti, al legittimo possessore della Spada del Drago e custode di quella del Drago Nero il compito di porre fine al dominio dello stesso uomo responsabile della distruzione del clan, alfine di risigillare il pericoloso potere della Spada del Drago Nero all'interno del tempio in cui é stata custodita per secoli.



Armi bianche, armi da lancio ed il potere del Ki
Come ogni Ninja che si rispetti, oltre ad un'agilità ed una forza fuori dal comune ed alla già citata spada del Drago, anche Ryu Hayabusa può contare su un arsenale di tutto rispetto. Fermo restando che le capacità di offesa e difesa del protagonista potranno essere implementate o affinate in corso d'opera attraverso i negozi del maestro d'armi Muramasa disseminati lungo ciascun livello (maestro che dovrà essere pagato spendendo i Karma Point, ovvero le orbs di colore giallo accumulabili nel corso del gioco), in linea di principio Ryu Hayabusa potrà fare sempre affidamento su un'arma primaria (dalla spada del Drago agli immancabili Nunchaku passando per il giavellotto e la ben più ingombrante ascia da guerra), una secondaria deputata ai colpi -leggeri- dalla distanza (Shuriken, Arco, Kunai) e, soprattutto, sui poteri speciali derivanti dall'energia spirituale o Ki. Previa l'esecuzione di una semplice combinazione di due tasti di azione, nel corso del gioco sarà in sostanza possibile richiamare il potere segreto dei ninja -Ninpo- in grado di controllare forze della natura quali fuoco (arte dell'inferno), ghiaccio (arte della tempesta di ghiaccio) e fulmini (arte dell'Inazuma), potere questo che oltre a rappresentare una valida difesa nelle situazioni più complicate, provvederà anche a provocare ingenti danni a gran parte dei nemici presenti in quel momento sullo schermo.
Ovviamente, come qualsiasi altra risorsa anche il Ninpo necessiterà di essere ricaricato, operazione questa che al pari dell'accumulo dei Karma Points dovrà necessariamente passare per l'uccisione di uno o più nemici o per la rottura dei numerosi complementi d'arredo presenti nella locazione di gioco.



Controllo totale, anche a colpi di Touch!
Uno dei punti di forza di Ninja Gaiden é sempre stato la presenza di un sistema di controllo facile ed intuitivo, capace di esaltare al massimo la componente action offerta dal gioco. Sotto questo punto di vista Ninja Gaiden Sigma Plus non fa altro che ripercorrere la medesima strada battuta con successo dal fratello maggiore tanto sulla vecchia Xbox quanto sulla Playstation 3, seppur con i dovuti accorgimenti del caso legati in particolare alle doti tattili della nuova console made in Sony. In generale i movimenti del protagonista, la rotazione manuale dell'inquadratura e l'accesso rapido agli oggetti dell'inventario sono gestiti rispettivamente dallo stick analogico di sinistra, da quello di destra e dal D-Pad, mente ai restanti tasti di azione é affidato il compito di gestire sia la parata che le azioni interattive (apri, parla, analizza) e quelle di attacco.
Come anticipato, completamente nuova é, invece, la gestione interattiva della visuale in prima persona, particolarmente utile sia per guardasi intorno senza l'impedimento della figura del protagonista (sfruttando la funzione giroscopio della console) che per attivare l'uso delle armi da lancio in modalità "touch". In questo caso specifico, benché permanga la possibilità di affidarsi al sistema di controllo più classico (che resta anche il più consigliato vista l'assenza dei tempi morti necessari per padroneggiare al meglio la tecnica), al giocatore é offerta l'opportunità di attaccare i nemici sfruttando letteralmente il tocco delle dita, operazione questa che ad ogni buon conto sarà legata unicamente al solo uso dell'arco.
Allo stesso modo, in occasione dell'esecuzione del Ninpo sarà infine possibile sfruttare il touch posteriore per migliorare l'efficacia della tecnica appena richiamata, potenza che potrà essere incrementata agitando "semplicemente" le dita sulla parte posteriore della console sulla falsariga di quanto accadeva su Playstation 3 ed in particolare sulla funzione "shock" del suo Sixaxis.



Eccelso anche su Vita
Dal punto di vista tecnico Ninja Gaiden Sigma Plus si limita "semplicemente" a ribadire la propria leadership nel genere, presentando anche su Vita un comparto grafico di primissimo ordine in cui spiccano animazioni a dir poco perfette ed effetti speciali degni delle versioni già viste su Xbox e Playstation 3. Nonostante il dimezzamento del framerate (si é passati dai classici 60 ai ben più gestibili 30 FPS), l'opera firmata Team Ninja non mostra inoltre alcuna incertezza, confermando di fatto la qualità in senso assoluto di un motore grafico che nonostante gli anni pare avere ancora molto da dire. Ottima, ancora una volta, la mappatura e reattività del sistema di controllo, così come la scelta di colonne sonore orientaleggianti particolarmente evocative e mai fuori contesto. Volendo cercare il pelo nell'uovo, sono proprio le nuove features legate al touch della console a destare più di una perplessità, problema che ad ogni buon conto può essere facilmente bypassato affidandosi al sistema di controllo più tradizionale.