Ninja Gaiden Sigma II
di
Giuseppe Schirru
La prima cosa che salta all'occhio in NGS2 e farà storcere il naso a chi ha amato Ninja Gaiden 2 alla follia é sicuramente l'abbassamento dell'esagerato tasso di violenza, il che si traduce in assenza di sangue, sostituito da un liquido bluastro di dubbia origine. Un elemento decorativo che non inficia minimamente il gameplay e può essere considerata l'unica minusvalenza di questa produzione rispetto a Ninja Gaiden 2, perché il resto é una plusvalenza data da nuovi boss da pestare, nuove armi, nuove donzelle con bombe gonfiate con cui menar schiaffi e fendenti e per finire una leggera incerata al reparto grafico. Che questo sia abbastanza o meno per giustificare l'esborso economico da parte di chi ha già portato a termine il seguito delle avventure di Ryu su Xbox 360 é un dubbio che lasciamo al lettore, gli altri si troveranno dinnanzi a un action adventure che, in attesa delle prodezze di Kratos, si propone come un più che valido antipasto.
Sigma 2 é a tutti gli effetti un remake di Ninja Gaiden 2 con l'aggiunta di nuovi contenuti, questo dev'essere chiaro. Quando parliamo di nuovi contenuti ci riferiamo ovviamente alla sfilata di donzelle reduci da reiterate visite dal chirurgo per gonfiare gli airbag, nello specifico Ayane, Momiji e Rachel, quest'ultima che non necessita di grosse presentazioni poiché già presente nel primo Sigma. Il novero dei personaggi utilizzabili sale quindi a quattro, e ognuno di essi sarà disponibile in determinate sezioni di gioco, avrà un suo stile di combattimento, specifiche armi e specifici upgrade. La viola di capelli Ayane risulterà familiare a chiunque abbia preso in mano un episodio di Dead or Alive (scegliete a caso dall'uno al quattro): fisico mozzafiato (come tutte), velocità disarmante, viene qui proposta col suo intero pacchetto di mosse, armi e attacchi magici. Momiji ritorna agli onori della cronaca dopo il suo recente passato in Ninja Gaiden Dragon Sword per il bivalve di casa Nintendo, con la sua bella alabarda da 15 kg (la Heavenly Dragon Naginata) e il suo arco che, a differenza di quello di Ryu, colpisce i nemici con mira automatica (risultando quindi ben più agevole).
Le sezioni di gioco al comando di una delle due new entry femminili sono le aggiunte più succose rispetto al titolo originale. Per il resto la formula di gioco é rimasta immutata: come in ogni Ninja Gaiden il leitmotiv é dato dal continuo scontro contro nemici via via più capaci e coriacei dove gioca un ruolo fondamentale il sistema di combattimento, profondo e al tempo stesso altamente spettacolare, dove il button mashing risulta redditizio come i titoli di stato. Così é anche qua. Dopo le solite banalità di rito (camminare sui muri e qualche mossa da copertina di magazine di kung fu) si arriva a una statua di dimensioni esagerate che può essere considerata il primo boss dell'intera avventura. Il che si ripeterà ciclicamente: affrontare mille nemici minori per poi arrivare al tizio grosso e cattivo che vi farà sudare le fatidiche sette camicie. E le suderete davvero, per via di un livello di difficoltà che richiede più d'un pizzico d'impegno e l'aggiunta di qualche brutto ceffo di troppo (rispetto a NG2) a impensierirci ulteriormente. La componente battagliera é stata comunque affinata e si sono cercati di eliminare i molteplici e fastidiosi bug della versione per la console Microsoft, ridistribuendo inoltre i checkpoint in modo da rendere l'avventura si impegnativa, ma meno frustrante.
L'aggiunta di nuove cut-scene (per quanto stilose) é francamente trascurabile, quindi passiamo all'ultima vera novità, data dal supporto ai trofei e dalla presenza di una modalità co-op online in cui con un amico si potranno affrontare circa due dozzine di livelli differenti creati ad hoc (sarebbe meglio dire che gli stage presenti nel gioco vengono camuffati come nuovi), con solita pubblicazione dei risultati nella leaderboard mondiale. Indubbiamente una delle novità più interessanti presenti nel pacchetto, per quanto sia impossibile giocare in due sulla stessa console.
Graficamente il titolo utilizza il medesimo engine di Ninja Gaiden 2, stavolta rispolverato a dovere e con arrecate le dovute migliorie che lo rendono un pelo superiore alla controparte Xbox 360 (il che non é molto, considerato l'anno di distanza tra le due uscite). Tra animazioni sublimi e modelli poligonali curatissimi c'é sicuramente da rifarsi gli occhi, per un risultato finale sicuramente ben oltre la media che però, ancora una volta, soffre una telecamera che spesso e volentieri fa le bizze e non viene in aiuto del giocatore (a livello di telecamere sono comunque stati effettuati degli accorgimenti), anzi, che spesso si schiera dalla parte dei nemici. Magari insieme ai rallentamenti, comunque meno frequenti rispetto alla versione originale. In molti hanno puntato il dito contro la decisione di diminuire gli ettolitri di sangue presenti durante le varie carneficine, una differenza netta rispetto alla versione Xbox 360 dove il sangue scorreva in maniera considerevolmente più massiccia, fattore che a livello di gameplay non comporta nessun cambiamento ma riuscirà a far storcere il naso a più d'uno. Il sangue, come per magia e come già asserito all'inizio dell'articolo, da rosso diventa blu. Misteri della censura.
Sigma 2 é a tutti gli effetti un remake di Ninja Gaiden 2 con l'aggiunta di nuovi contenuti, questo dev'essere chiaro. Quando parliamo di nuovi contenuti ci riferiamo ovviamente alla sfilata di donzelle reduci da reiterate visite dal chirurgo per gonfiare gli airbag, nello specifico Ayane, Momiji e Rachel, quest'ultima che non necessita di grosse presentazioni poiché già presente nel primo Sigma. Il novero dei personaggi utilizzabili sale quindi a quattro, e ognuno di essi sarà disponibile in determinate sezioni di gioco, avrà un suo stile di combattimento, specifiche armi e specifici upgrade. La viola di capelli Ayane risulterà familiare a chiunque abbia preso in mano un episodio di Dead or Alive (scegliete a caso dall'uno al quattro): fisico mozzafiato (come tutte), velocità disarmante, viene qui proposta col suo intero pacchetto di mosse, armi e attacchi magici. Momiji ritorna agli onori della cronaca dopo il suo recente passato in Ninja Gaiden Dragon Sword per il bivalve di casa Nintendo, con la sua bella alabarda da 15 kg (la Heavenly Dragon Naginata) e il suo arco che, a differenza di quello di Ryu, colpisce i nemici con mira automatica (risultando quindi ben più agevole).
Le sezioni di gioco al comando di una delle due new entry femminili sono le aggiunte più succose rispetto al titolo originale. Per il resto la formula di gioco é rimasta immutata: come in ogni Ninja Gaiden il leitmotiv é dato dal continuo scontro contro nemici via via più capaci e coriacei dove gioca un ruolo fondamentale il sistema di combattimento, profondo e al tempo stesso altamente spettacolare, dove il button mashing risulta redditizio come i titoli di stato. Così é anche qua. Dopo le solite banalità di rito (camminare sui muri e qualche mossa da copertina di magazine di kung fu) si arriva a una statua di dimensioni esagerate che può essere considerata il primo boss dell'intera avventura. Il che si ripeterà ciclicamente: affrontare mille nemici minori per poi arrivare al tizio grosso e cattivo che vi farà sudare le fatidiche sette camicie. E le suderete davvero, per via di un livello di difficoltà che richiede più d'un pizzico d'impegno e l'aggiunta di qualche brutto ceffo di troppo (rispetto a NG2) a impensierirci ulteriormente. La componente battagliera é stata comunque affinata e si sono cercati di eliminare i molteplici e fastidiosi bug della versione per la console Microsoft, ridistribuendo inoltre i checkpoint in modo da rendere l'avventura si impegnativa, ma meno frustrante.
L'aggiunta di nuove cut-scene (per quanto stilose) é francamente trascurabile, quindi passiamo all'ultima vera novità, data dal supporto ai trofei e dalla presenza di una modalità co-op online in cui con un amico si potranno affrontare circa due dozzine di livelli differenti creati ad hoc (sarebbe meglio dire che gli stage presenti nel gioco vengono camuffati come nuovi), con solita pubblicazione dei risultati nella leaderboard mondiale. Indubbiamente una delle novità più interessanti presenti nel pacchetto, per quanto sia impossibile giocare in due sulla stessa console.
Graficamente il titolo utilizza il medesimo engine di Ninja Gaiden 2, stavolta rispolverato a dovere e con arrecate le dovute migliorie che lo rendono un pelo superiore alla controparte Xbox 360 (il che non é molto, considerato l'anno di distanza tra le due uscite). Tra animazioni sublimi e modelli poligonali curatissimi c'é sicuramente da rifarsi gli occhi, per un risultato finale sicuramente ben oltre la media che però, ancora una volta, soffre una telecamera che spesso e volentieri fa le bizze e non viene in aiuto del giocatore (a livello di telecamere sono comunque stati effettuati degli accorgimenti), anzi, che spesso si schiera dalla parte dei nemici. Magari insieme ai rallentamenti, comunque meno frequenti rispetto alla versione originale. In molti hanno puntato il dito contro la decisione di diminuire gli ettolitri di sangue presenti durante le varie carneficine, una differenza netta rispetto alla versione Xbox 360 dove il sangue scorreva in maniera considerevolmente più massiccia, fattore che a livello di gameplay non comporta nessun cambiamento ma riuscirà a far storcere il naso a più d'uno. Il sangue, come per magia e come già asserito all'inizio dell'articolo, da rosso diventa blu. Misteri della censura.
Ninja Gaiden Sigma II
8
Voto
Redazione
Ninja Gaiden Sigma II
Prendete Ninja Gaiden 2, aggiungete il suffisso Sigma, schiaffateci dentro nuovi mostri (pardon, nemici), nuove armi, personaggi giocanti e non giocanti, e più o meno avrete capito quel che offre Ninja Gaiden Sigma 2, sostanzialmente lo stesso giochetto già tentato da Ninja Gaiden Sigma con i contenuti del primo Ninja Gaiden.