Nintendogs

di Stefano Guzzetti
Il media videoludico come rappresentazione e duplicazione perfetta della vita reale; o semplicemente una via alternativa al grigiore di tutti i giorni. Da quando il nostro hobby preferito ha acquisito i connotati di un qualcosa da trattare con la massima serietà, per quello che essa può generare a livello psicologico nell'individuo e a livello sociale nella massa, uno degli aspetti che più sono fonte di sviluppo e ricerche da parte delle software houses è proprio l'intelligenza artificiale. Perchè ad esempio un videogioco può aiutare un utente in un esercitazione simulata, può rendere un esperienza più credibile e coinvolgente, o semplicemente, può farci compagnia. Ed è proprio in quest'ultimo aspetto che sono da individuare le mire di Nintendogs, la nuova serie di simulatori canini edita dalla casa di Mario e Zelda. Come successe anni fa nei vecchi Tamagotchi della Bandai, il nostro compito è proprio quello di allevare una creatura (ma questa volta non è un mostro, bensì un cucciolo del migliore amico dell'uomo) e portarla sempre con noi. Ma se all'epoca dell'uscita del Tamagotchi le risorse e le conoscenze in materia di Intelligenza Artificiale non erano certo ottimizzate per le piccole piattaforme (il mostriciattolo Bandai comunque usciva su un hardware portatile dalle limitate potenzialità ), ora nel 2005 abbiamo a disposizione delle console portatili di tutto rispetto che nulla hanno da invidiare a quelle domestiche, e che ci permettono delle simulazioni di intelligenza davvero notevoli.


Nintendogs si presenta al pubblico in ben tre diverse confezioni, diverse nella forma ma identiche nelle finalità. Il prodotto infatti viene venduto in versioni differenti, ognuna contenente una razza canina mancante nelle altre. Intelligentemente però, Nintendo ha voluto premiare il giocatore rendendo disponibili tutte le razze in ogni cartuccia dal momento che esse sono sbloccabili soddisfacendo determinate circostanze. Le razze principali sono Dachshund, Chihuahua, e Labrador, accompagnate dalle loro varianti e derivazioni; un lavoro di ricerca decisamente accurato quindi, e tutto ciò lo si può riscontrare anche nella realizzazione grafica.
Infatti possiamo tranquillamente affermare che, nel parco titoli DS, Nintendogs è forse il titolo più evoluto sotto il profilo visivo; tenuto in vita da un motore 3d che sfrutta ottimamente l'hardware della console. I modelli poligonali non sono scarni e le movenze dei cagnolini in questione sono molto credibili e ben realizzate. Sarebbe stato davvero interessante, a questo punto, assistere alle fasi di motion capturing eseguite nei laboratori di sviluppo e ricerca della casa di Kyoto.
Il nostro cagnolino, inoltre, abbaia e si lamenta come un cane vero e anche in questo caso, grazie a una nutritissima libreria di latrati e rumori canini in genere, l'esperienza di gioco è notevolmente realistica.
Abbiamo da subito descritto il comparto tecnico audio-visivo per focalizzare subito una cosa: giocare a Nintendogs è come avere un cane vero e proprio chiuso, però, dentro il nostro DS. E' tutto molto simile alla realtà e, conseguentemente, è davvero difficile non affezionarsi al nostro cucciolo preferito. Siamo quindi di fronte a un'evoluzione distante anni luce del semplicistico Tamagotchi e piuttosto che semplicemente ';soddisfare il fabbisogno del virtual pet', con Nintendogs l'esperienza di gioco (se così si può chiamare) è quasi reale.


Con il nostro cagnolino potremo fare una miriade di cose: lavarlo, coccolarlo, lanciargli delle cose (attraverso l'ausilio del pennino) e farlo giocare, aumentare la sua resistenza fisica, la stamina, sgridarlo, e quant'altro ancora. Una delle features interessanti di questo titolo, infatti, oltre all'implementazione (più che ovvia) del touch screen, è l'uso del microfono per il riconoscimento vocale degli ordini. Insomma, questo titolo sembra studiato apposta per sfruttare al massimo le caratteristiche hardware del Nintendo DS e farle brillare in tutto il loro splendore.
Attraverso la wireless connection potrete inoltre far giocare il vostro amato insieme ai cagnolini di altri possessori di DS e creare così una comunità felice di allevatori canini.
Potrete inoltre scambiare i vostri oggetti con quelli dei vostri amici, nonché importare (ed esportare) i cani in tutto e per tutto: così facendo andrete ad allargare ulteriormente il vostro canile virtuale che altrimenti potrebbe ben presto (se siete degli allevatori assidui e accaniti) presentare i propri limiti. Infatti una volta che la vostra creatura avrà ottenuto tutto l'ottenibile dalla cartuccia, non potrete far altro che lasciarla buona da una parte e iniziare la vita di un altro Nintendog. Ma a parte questi limiti iniziali, abbiamo il presentimento che ci saranno senz'altro degli upgrades (o titoli nuovi di zecca) di questa serie, dal momento che sarebbe una mossa abbastanza intelligente e furba da parte di Nintendo quella di sfruttare un brand che sta avendo un successo enorme in tutto il mondo.

Concludendo, Nintendogs è un ottimo passatempo per chi vuol usare il DS non solo per giocare ma anche per avere un'esperienza diversa e originale; avrete delle soddisfazioni, ma potrete anche patire dei lunghi momenti di stanca e noia. Tutto dipende da voi e da cosa vi aspettate dall'esperienza di gioco in sè. Nintendogs rimane comunque un bel titolo, non per tutti i palati, e certamente non per i giocatori che giocano nel vero senso del termine.