Obscure

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti
Stanotte dormo a scuola
Quella di Obscure non è sicuramente una trama che verrà ricordata negli annali videoludici per originalità e piglio artistico; essa racconta le vicende del solito gruppetto di impavidi ragazzetti che, nel cercare un coetaneo misteriosamente scomparso, decidono di passare la notte nel loro liceo. Ma la scuola, da semplice tempio del sapere diurno, con l'imbrunire si trasforma in un mondo nuovo e completamente diverso rispetto a quello che i nostri amici erano soliti conoscere. Tunnels sotterranei abitati da mostri aberranti, scenari allucinanti e quant'altro sia degno di un qualsiasi film horror americano di serie B prodotto negli anni '80: è tutto qua, a vostra disposizione. Se andiamo a scavare negli archivi mentali a nostra disposizione noteremo subito un'analogia con un titolo dalle tematiche più o meno simili ma dai tratti decisamente humor: già, infatti, come nel vetusto Maniac Mansion potevamo scegliere tra vari personaggi per avventurarci nella mansione dello scienziato pazzo, anche qua avremo la possibilità di scegliere in una rosa di 5 personaggi, ognuno con le proprie abilità. Ci sarà l'ottima esploratrice, così come saranno presenti anche vari ragazzetti dalla spiccata prestanza fisica, ottimi per affrontare i mostri ecc. Andando a vedere invece un'analogia con titoli come Silent Hill e Resident Evil avremo una forte esplorazione di corridoi e stanze sotterranee che nella loro claustrofobia ci incuteranno tonnellate d'ansia. E continuando la serie delle analogie, avremo i soliti puzzles da risolvere per procedere nel gioco e i soliti mostri che, in quanto creature degli inferi, saranno vulnerabili a qualsiasi fonte di luce (chi ha detto torcia?).


Il dettaglio della paura
Se da un lato quindi il giocatore può essere portato a pensare che in un genere così ormai non ci sia più nulla da inventare, dall'altro il team di Hydravision ci sorprende con l'innovativa presenza di una feature multiplayer in cooperativa. Già, e pensare che in nessun titolo di qualsiasi Resident Evil o Silent Hill è presente un'opzione del genere; il tutto inoltre fa decollare l'esperienza videoludica alle stelle, staccando dalla piattezza un potenziale anonimo survival horror. E' questo infatti il consiglio che ci sentiamo di darvi fortemente; giocate l'avventura in due, e ne vedrete delle belle. Per quanto concerne l'impianto visivo, il nuovo titolo proposto da Microids si comporta ottimamente; le textures sono ben curate, il motore poligonale non scatta praticamente mai e le inquadrature, per quanto siano fisse, sono sempre molto suggestive e azzeccate. Anche l'interfaccia dei controlli è decisamente funzionale ed è comunque quella maggiormente usata dai giochi in circolazione, Doom 3 compreso. Ad ogni modo, il tutto è semplicemente ricustomizzabile a proprio piacimento.


La musica dell'inferno
Una menzione a parte va fatta per il comparto sonoro del gioco che è una delle colonne sonore più belle ed eleganti mai sentite in un gioco quest'anno. Se da un lato abbiamo la presenza di un blasonatissimo brano dei Sum41 e di un altro dei meno conosciuti Karnea, dall'altro abbiamo la presenza di una vera e propria soundtrack in pieno stile hollywoodiano. Il compositore Olivier Deriviere ha svolto un lavoro davvero egregio, servendosi dell'operato di una vera orchestra sinfonica e del Coro di voci bianche dell'Opera National di Parigi; la qualità si sente eccome e il tutto dona un tocco di classe davvero necessario all'esperienza di gioco, il quale altrimenti risulterebbe troppo ancorato agli stilemmi metal-trash dei soliti film horror di serie B. Un'altra menzione va fatta per i dialoghi ottimamente parlati in un italiano ispirato e convincente.

La serie B è comunque serie B.
In definitiva Obscure è un titolo onesto e senza fronzoli; non promette miracoli ed è capace di divertire al punto giusto. Sicuramente pieno di cliches già abusati milioni di volte, sicuramente non originale, fa comunque del multiplayer in-game la sua arma vincente e si fa giocare con molto trasporto. Non aspettatevi un capolavoro però, tantomeno un titolo che lascerà in voi il segno negli anni a venire. Come un tormentone estivo, o come una moda che prima o poi se ne andrà, questo titolo ci regalerà forti emozioni purtroppo però destinate a volar via.