Obscuritas

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All'interno di uno scaffale videoludico ricco di titoli blasonati pronti a darsi battaglia per le vendite, anche il settore delle avventure grafiche cerca di restare al passo ricevendo ripetutamente una serie di offerte interessanti e particolarmente immersive. Dopo aver toccato con mano prodotti variegati aventi le ambientazioni più diversificate, quest'oggi vi proponiamo la nostra analisi di Obscuritas, titolo sviluppato da VIS Games in collaborazione con Ravenscourt, il quale tenta di condurci all'interno di un mondo piuttosto misterioso, nonché ricco di circostanze fortuite pronte a farci prendere un bello spavento. Avete con voi una torcia? Tenete la luce accesa..

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Cara nipote ti scrivo



Dopo aver ricevuto in eredità una villa immersa nel verde da uno zio praticamente sconosciuto, il nostro alter ego femminile parte alla volta del luogo designato, curiosa di scoprire come potrà collocare o meno i mobili all'interno di questa lussureggiante casa gigantesca. Fatto sta che già dalle prime battute, purtroppo, ci renderemo conto che questa villa nasconde al suo interno dei terribili misteri inspiegabili, che potranno essere svelati solamente dopo aver completato un percorso ricco di enigmi e spaventosi incubi, collocati con precisione maniacale dallo stesso zio che ci ha fatto questo regalo inaspettato.

Trattandosi di un'avventura grafica in prima persona di stampo horror, gli sviluppatori hanno cercato di enfatizzare il più possibile gli elementi scenici all'interno dell'ambientazione, servendosi di produttivi jump scares e di ottimi giochi luci/ombre collocati abilmente nelle aree esplorabili della villa per rendere il tutto un filino più realistico. Lo scopo, come descritto poc'anzi, é quello di esplorare sempre più a fondo i meandri di questa grande magione suddivisa in macro zone a compartimenti stagni, che verranno sbloccate via via grazie al superamento di alcuni enigmi sempre più impegnativi, che metteranno alla prova anche le menti più ingegnose con una serie di sotterfugi ben strutturati e ingannevoli.

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Importante dunque osservare con discreta attenzione ogni parte dello scenario, così da non farsi scappare alcuni dettagli fondamentali che tentano di nascondersi dietro agli oggetti più banali, fossero i medesimi semplici quadri o anonimi arredamenti per la casa. Muovendosi nell'area di gioco grazie al reiterato WASD, i giocatori possono anche contare sull'interazione con alcuni elementi mediante il tasto E, che molto spesso si traducono in leve, maniglie o altri oggetti, che andranno per breve tempo a popolare il nostro inventario. Non mancheranno diversi metodi per illuminare l'ambiente (fiammiferi e torce), centellinati al fine di creare una persistente sensazione di tensione, sempre più vigile negli ambienti dove non é possibile far uso della luce elettrica.

Inutile correre o saltare, anche se ce ne viene data la possibilità, se non altro perché si finisce per lasciare indietro qualche dettaglio senza nemmeno accorgersene. Il gioco in questo senso é abbastanza punitivo, l'area di ingaggio degli oggetti (un alone di colore rosso) é visibile solo ad una brevissima distanza, dunque se non si ha la vera intenzione di interagire con qualcosa, si rischia di non vederla nemmeno. Solamente le pile e le scatole di fiammiferi risaltano all'occhio, come anche alcuni elementi collocati dentro la casa con un ordine ed una ripetitività ben precisi, che sembrano avere l'unico scopo di destabilizzare la nostra attenzione.

Le meccaniche del gameplay prevedono addirittura la possibilità di morire, elemento che ci ha fatto affrontare l'intero corso dell'opera con la dovuta calma, senza strafare o essere sicuri di percorrere un corridoio piuttosto che un altro. Anche il sistema di salvataggio a checkpoint viene attivato solo quando completiamo una zona, pertanto qualora dovessimo morire verso una parte avanzata della zona saremo comunque costretti a rifare tutto da capo.

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Legnoso, legnoso, legnoso!



Tecnicamente il gioco, ad una prima analisi grossolana, si presenta relativamente curato nella realizzazione degli scenari, ma effettivamente troppo pesante per essere calcolato addirittura da una postazione di fascia alta. Giocando un po' con tutte le impostazioni, mettendole al massimo, il salto di qualità si nota, ma non viene permesso un gioco fluido e reattivo per colpa di una legnosità tradotta in un framerate veramente troppo lento e poco realistico. In alcuni casi si incespica più del dovuto, le ombre sembrano non riprodurre effettivamente gli oggetti da cui vengono prodotte, ed anche il nostro alter ego appare nei movimenti fin troppo artificiale.

Anche l'apertura delle porte, tanto per fare un esempio pratico, ci permette addirittura di passarvi attraverso senza nemmeno aspettare che si aprano completamente. Per concludere, l'area di illuminazione della torca é ben distribuita quando si cerca di osservare un oggetto da lontano, ma una volta arrivati ad una distanza ravvicinata vedremo che l'area di illuminazione sparirà come per magia lasciando spazio alle tenebre più cupe. Doppiaggio e colonna sonora veramente ridotti al minimo non fanno decollare il titolo come avremmo sperato, ma oltre a questo bisogna comunque ammettere che alcuni effetti regalano il corretto pathos, offrendo diversi momenti di trasalimento.

Attenzione inoltre al backtracking, se non altro perché uno degli aspetti più presenti nell'opera di Vis Games é proprio quello di dover tornare costantemente sui nostri passi per cercare di risolvere l'enigma di turno. Questo fattore, insieme alla capienza dell'inventario praticamente castrante (un oggetto per volta) comporta una serie di limitazioni notevoli, che penalizzeranno la vostra permanenza all'interno del gioco.

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6

Voto

Redazione

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Gli sviluppatori di VIS Games tentano nuovamente un salto di qualità nel mondo delle avventure grafiche di stampo horror, purtroppo senza raggiungere la meta con dei piacevoli riconoscimenti. Molti enigmi richiedono passaggi multipli nelle stesse zone per colpa di un backtracking troppo enfatizzato, facendo decisamente incespicare il tutto più del dovuto. Un vero peccato!

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