Octopath Traveler
OTTO STORIE, LIBERTA’ ASSOLUTA
Negli ultimi anni Square Enix ha cambiato decisamente rotta quando si parla di JRPG, passando dal classico sistema di combattimento a turni ad uno più action, basti pensare a Final Fantasy XV o Kingdom Hearts 3.
In questa sua migrazione ha però lasciato fuori alcuni titoli che hanno rappresentato l’ancora di salvezza di molti affezionati al vecchio sistema, come il sottoscritto, dapprima su Nintendo 3DS con i due capitoli della saga di Bravely (Bravely Default e Bravely Second) e poi su Nintendo Switch con Octopath Traveler ed ora questo titolo arriva anche su PC, dopo circa un anno dalla sua uscita originale.
Quello che salta all’occhio fin dai primi istanti in Octopath Traveler è l’assenza di un protagonista: il gioco vi lascia la possibilità di scegliere il personaggio con cui iniziare l’avventura tra gli 8 presenti all’interno del gioco. Se nella run su Nintendo Switch mi feci affascinare dalle abilità furtive di Therion, il ladro di turno, questa volta la mia scelta è ricaduta su Cyrus, l’insegnante con la passione per i misteri, nonché mago elementalista del gruppo.
Ogni personaggio ha una sua storia personale da seguire, ma questa scelta, se dal punto di vista di gameplay risulta essere un punto di forza, a livello narrativo mostra tutte le sue debolezze, visto che qualsiasi sia il party con cui si sta affrontando un determinato capitolo di una storia, non vi è mai vera e propria interazione tra i personaggi che compongono il nostro gruppo. Comprendiamo che creare specifiche linee di dialogo o opzioni nel corso dell’avventura a seconda della composizione del nostro gruppo in quel momento è un lavoro praticamente impossibile, ma forse qualcosa di più si poteva fare per legare i vari personaggi fra di loro.
In questa maniera la grande libertà data al giocatore di scegliere come affrontare i vari capitoli delle varie storie, diventa allo stesso tempo un elemento di debolezza in quanto non si ha l’impressione di star seguendo un plot orizzontale che regga in piedi il comparto narrativo di Octopath Traveler, almeno fino al dungeon post-game che cerca di unire i fili degli archi narrativi di ogni personaggio.
Anche la struttura delle storie è abbastanza ripetitiva, visto che ogni capitolo legato ad un personaggio prevedere l’arrivo in una città per avanzare nel plot, visitare un dungeon e sconfiggere un boss per poter proseguire.
COME I JRPG DI UNA VOLTA
Ma se dal punto di vista narrativo troviamo delle pecche in Octopath Traveler, è nel suo gameplay che il gioco di Square Enix trova la sua forza. Infatti Octopath Traveler porta nuovamente alla ribalta la bellezza del sistema del combattimento a turni.
Prima di tutto bisogna dire che ognuno degli 8 personaggi ha una classe di appartenenza che gli dà accesso a particolari abilità, ma nel corso dell’avventura, visitando particolari santuari, è possibile trovare oggetti che sbloccano le classi secondarie, permettendo al giocatore di sbizzarrsi per creare le migliori combinazioni possibili di classi ed equipaggiamenti, visto che ogni classe ha accesso ad armi diverse. Sono presenti 12 santuari all’interno del gioco, 8 dei quali sbloccano le classi secondarie base, ossia quelle degli 8 protagonisti, mentre 4 sono per classi “segrete”, con abilità altrimenti inaccessibili.
Il combattimento ricorda in qualche maniera quello di Shin Megami Tensei, con un sistema basato sulle debolezze. Ogni nemico ha uno o più elementi o armi a cui risulta debole. Queste debolezze possono essere analizzate dall’abilità di Cyrus o semplicemente scoperte utilizzando la giusta arma o abilità su di essi. Una volta “spezzata” la difesa del nemico, questi non agirà per il turno successivo e riceverà danni maggiorati.
Ad aiutarci un sistema di boost al danno che ci permette di consumare fino a 4 cariche in un singolo turno (con ricarica di un punto a turno, a meno che non ci siano particolari abilità attive) per infliggere maggiori danni o fare attacchi multipli. Se nei primi minuti di gioco il sistema sembra lento e complicato da “exploitare”, dopo un po’ di pratica si imparerà a gestire alla perfezione i punti boost per sfruttarli al meglio durante i combattimenti, soprattutto nell boss fight dove storide il nemico è fondamentale per evitare che usino determinate abilità che richiedono più di un turno per essere attivate.
Sconfiggendo i nemici riceviamo soldi, punti esperienza e punti abilità. Questi ultimi servono per sbloccare le varie abilità delle classi attive in quel momento sul personaggio, ma l’ordine in cui vengono scelte è a cura del giocatore quindi è possibile creare build diverse a seconda delle esigenze e delle preferenze.
Una volta sbloccate un determinato numero di abilità di combattimento, diventano attive anche le abilità di supporto, che funzionano in maniera passiva. Il sistema di multiclasse diventa molto intrigante proprio quando prendiamo in considerazione queste abilità di supporto che permettono di creare combinazioni veramente interessanti ed efficienti.
Oltre alle diverse abilità di combattimento a seconda delle classi attivi sul personaggio, ognuno di loro ha una “azione speciale” che può utilizzare con gli NPC che incotriamo nel corso della nostra avventura. Queste azioni sono fondamentalmente 4: acquisire oggetti, combattere contro gli NPC, reclutarli come seguaci o acquisire informazioni, ma sono differenziate per le condizioni di utilizzo.
Ad esempio con Tressa è possibile acquistare oggetti rari dagli NPC pagando una certa somma, ma è anche possibile ottenere lo stesso oggetto rubandolo con Therion, solo che in questo caso abbiamo una percentuale di fallimento a cui dobbiamo sottostare. Fallire troppe volte nel compiere una determinata azione in una città ci rovina la reputazione e dovremo pagare ingenti somme di denaro all’osta della taverna per “ripulire il nostro nome”.
GLORIOUS PC GAMING MASTER RACE
Per chi ha avuto modo di vedere già Octopath Traveler su Nintendo Switch è rimasto quasi sicuramente colpito dai fantastici sprite 2D, anzi HD 2D come la stessa Square Enix ha tenuto a precisare in fase di presentazione del gioco. Il porting per PC ha due novità rispetto alla versione console: la prima riguarda il sistema di controllo tramite tastiera e/o mouse (scomodissimo, per quanto utile per chi non ha un pad compatibile), mentre la seconda un menù per le opzioni video che permette di settare le impostazioni grafiche del gioco a seconda della macchina a disposizione.
Ho provato Octopath Traveler su un PC con una semplice Intel HD Graphics 630 e, giocando un po’ cone le impostazioni, sono riuscito a tenere i 30 FPS con risoluzione a 720p, con performance molto simili a quelle viste su Nintendo Switch dove il gioco era lockato proprio a 720p e 30 FPS in versione docked (con una drop a 576p in versione portable). Alzando leggermente le specifiche di sistema, con una Geforce 1060 da 6GB, il gioco gira alla perfezione a 1080p e 60 FPS, un vero piacere per gli occhi.
Dal punto di vista sonoro invece ci troviamo davanti ad una delle più belle colonne sonore mai sentite in un JRP, con tracce veramente indimenticabili, musicate in maniera magistrale, da ascoltare e riascoltare senza interruzioni.
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Redazione