Oddworld: Stranger's Wrath

di Massimiliano Pacchiano
Il progetto Oddworld nacque nell'ormai lontano 1994 ad opera di due artisti americani: Sherry McKenna e Lorne Lanning. L'idea alla base di questa serie consisteva nel proporre giochi che unissero un impatto visivo estremamente ricercato ad un gameplay appassionante ed una trama elaborata, foriera di messaggi molto profondi. Il primo titolo della serie, Abe's Oddyssey, ebbe uno straordinario successo sulla vecchia PlayStation e ci metteva nei panni di un simpatico quanto sfortunato operaio/schiavo alieno intento a liberare i suoi simili dal potere di un regime industriale e consumistico, che creava falsi bisogni e non esitava ad uccidere gli stessi lavoratori per trasformarli in merendine succulente.

Dopo i due sequel Abe's Exoddus e Munch Oddyssey (l'ultimo dei quali realizzato in grafica poligonale ed uscito in esclusiva sulla prima Xbox), gli Oddworld Inhabitants presero una piega piuttosto singolare e realizzarono un titolo della serie completamente slegato dai precedenti sia per trama che per gameplay: Stranger's Wrath abbandonava infatti le meccaniche platform/puzzle alla Another World e diventava un titolo tutta azione e sparatorie. Uscito originariamente nel 2005 ed ormai dimenticato da molti, lo vediamo tornare tra noi in una riedizione ih HD che gli fa decisamente giustizia. Il gioco ci vede nei panni dello Straniero del titolo, immerso in un'ambientazione pseudo-western molto distante dalle terre mostrate nei primi tre giochi, sia concettualmente che geograficamente. Tutto il design strizza l'occhio alla classica cinematografia western, ma in chiave fantastica: i personaggi sono creature bizzarre o animali antropomorfi, e lo stesso Straniero sembra una sorta di incrocio tra un leone ed un caprone alieno; l'ambiente miscela elementi da frontiera post-apocalittica alla Mad Max con scorci e creature spiccatamente fantasy.

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Il gameplay unisce elementi platform/action in terza persona con sparatorie da FPS e con una spolverata di stealth-game, che però risulta sempre e comunque facoltativo (il che é forse la maniera più giusta di impiegare tale elemento). Questa eclettica rosa di generi é ben implementata grazie alla visuale in soggettiva attivabile in ogni momento per sparare, modalità che poi lascia spazio ad una più canonica rappresentazione in terza persona nei momenti più plaformici o tranquilli. Sostanzialmente abbiamo dei livelli hub da dove raggiungere gli altri ambienti di gioco, acquistare oggetti nel negozio locale e riscuotere le taglie per i nemici uccisi, e soprattutto dove potremo decidere da buon “bounty hunter” a quale criminale dare la caccia. Fuori dall'hub, lo svolgimento é piuttosto lineare geograficamente parlando, ma ci viene spesso data la possibilità di inventarci a piacimento come proseguire: nascoderci nell'erba alta e tentare agguati, provare percorsi alternativi, aggirare gli agguati, tentare approcci più tattici, ecc. Il tutto per sopraffare i nemici e catturarli, vivi o morti, con uno speciale guanto che li risucchia in una sorta di limbo contenitivo fino alla loro consegna in gattabuia.

Ma la parte più interessante é senza dubbio nelle munizioni. Questa frase sembrerà piuttosto folle a chi non conosce già il gioco, ma vi assicuriamo che le munizioni in Stranger's Wrath sono una delle cose più belle, buffe e ricche di personalità dell'intero gioco. Ebbene sì: lo straniero utilizza delle vere e proprie creaturine viventi come munizioni della sua balestra a doppia canna, ed ognuna di queste razze ha il proprio utilizzo e la propria indole. Si passa dalle zanzare elettriche che diventano più potenti lasciandole “caricare” tra un colpo e l'altro ai simil-scoiattolini dalla vocina adorabile/irritante che attirano gli avversari nell'area in cui vengono sparati, e che talvolta si lasceranno andare a buffi commenti e dialoghi con lo stesso Straniero. Tali creature, con le loro espressioni ed i loro versi, ricordano parecchio le creature di Jim Henson come i pupazzi del Muppet Show o di Labyrinth.




L'utilizzo creativo di tali munizioni é certamente l'aspetto più accattivante del gioco: come nei titoli migliori, il bello é proprio dare al giocatore tante possibilità e di fargli scegliere da solo come sfruttarle per proseguire. Avremo creature stordenti, contundenti, attiranti, elettrificate, esplosive e molto altro. Talvolta potremo usare tale arsenale vivente per condurre i nemici in trappoloni elettromeccanici e/o per attivarli. A dirla tutta, il gunplay non é certo all'altezza di un COD o di altri titoli guerrafondai moderni, ma d'altro canto stiamo parlando di sparare animaletti e palle di pelo parlanti a nemici surreali che borbottano tutto il tempo, quindi l'accuratezza balistica o il realismo sono le ultime cose di cui preoccuparsi. La longevità é ottima (oltre 12 ore), anche se talvolta si ha l'impressione che alcune missioni siano un po'“allungate”; d'altro canto la trama é davvero interessante ed anche se all'inizio sarete indifferenti ad essa, proseguendo verranno fuori alcuni elementi che vi spingeranno a finire il gioco ed a scoprire cosa accade nel sorprendente finale. Non spoilereremo nulla, vi basti solo sapere che lo spirito degli Oddworld Inhabitants per i messaggi non banali é presente anche qui.

Tecnicamente parlando, si tratta di una delle riedizioni in HD più convincenti che si siano mai viste su PS3. Già l'originale sulla prima Xbox aveva un'ottima grafica, con grande cura nei dettagli e nell'illuminazione, ma in questo nuovo porting non solo la risoluzione é stata aumentata a 720p: molti modelli poligonali e texture sono stati totalmente ricreati sfruttando la maggior potenza di calcolo. Tutti i piccoli particolari dell'originale sono ancora lì, ma in alcuni casi la grafica é stata rinnovata, in special modo per quanto riguarda la vegetazione. L'impressione generale non é certo quella di un titolo sviluppato apposta per PS3, ma ci va molto più vicino di quanto si possa pensare, e risulta una delle riedizioni HD più riuscita in assoluto.

L'audio é di ottimo livello, e gli esilaranti dialoghi sono stati rimasterizzati per l'occasione risultando più chiari e comprensibili rispetto all'originale su Xbox: la parlata americana con accento texano non era facilissima da comprendere a causa delle voci distorte e caricaturali dei personaggi, ma stavolta la pulizia dell'audio rende le frasi ben comprensibili anche agli anglofili meno ferrati. La profonda voce del protagonista con i suoi commenti sprezzanti, i buffi comprimari e le munizioni viventi sono tutti ben caratterizzati e divertenti da ascoltare. Tra l'altro, c'é da sottolineare che l'originale su Xbox non aveva neanche i sottotitoli in italiano, mentre qui sono presenti, seppur limitati alle sole scene d'intermezzo: chi non capisce l'inglese parlato riuscirà a giocare ma purtroppo non potrà gustarsi né le battute, né gli indizi su come proseguire elargiti in-game. Infatti premendo il tasto azione in assenza di punti interattivi, lo Straniero dirà qualcosa a proposito del suo prossimo obbiettivo, mentre facendo lo stesso con un personaggio non giocante potrà chiedere indicazioni sulla strada da seguire o intavolare buffi scambi di battute.

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