Olliolli

di Andrea Ranaldo
Se anche voi, come il sottoscritto, siete gamer di vecchia data con la carta di identità un po' sgualcita, sicuramente ricorderete il boom dei giochi dedicati agli sport estremi. Siamo a cavallo tra lo scorso secolo e il nuovo millennio, periodo in cui Tony Hawk e Shaun White non erano soltanto icone degli X-Games americani, ma anche testimonial di titoli tanto divertenti quanto apprezzati dal pubblico. Smaltito l'effetto novità, però, il genere ha vissuto via via un progressivo disinteresse, accompagnato da soluzioni di game design alquanto discutibili che ne hanno, di fatto, minato l'esistenza. Dopo anni di silenzio, il vuoto é ora pronto ad essere colmato dal mondo Indie grazie a OlliOlli, titolo sviluppato dai ragazzi di Roll7 e pubblicato da Sony per una gustosissima esclusiva PS Vita.

I love Sk8

OlliOlli é il classico gioco capace di abbinare, talvolta anche contemporaneamente, sentimenti di amore e odio. Una simile antitesi é da attribuire ad un gameplay tanto minimale quanto difficile da padroneggiare, e che necessiterà di diverse ore di apprendimento prima di essere domato con cognizione di causa. Il sistema di controllo é affidato solamente alla levetta analogica sinistra e al tasto X, esclusione fatta per le varianti ai trick offerte dai due grilletti. A seconda della rotazione effettuata, il nostro alter ego si lancerà in una roboante acrobazia, a cui é necessario abbinare un atterraggio perfetto, o quantomeno ottimo, per non vanificare la nostra combo e l'intera manche. Proprio la gestione aerea é uno degli ostacoli principali: a differenza di quanto ci si aspetterebbe, infatti, al tasto X non sarà adibita la funzione del salto, bensì quella dell'atterraggio, da effettuarsi con un tempismo calibrato al millisecondo. Un minimo anticipo, oppure ritardo, porterà il giocatore ad una rovinosa caduta, obbligandolo a ricominciare il livello.



Siamo di fronte al più classico dei Trial and Error che tanto vanno di moda negli ultimi mesi: gli stage, suddivisi in 5 zone (Urbano, Deposito, Porto, Base e Neon City) sono infatti relativamente brevi ma ricchissimi di ostacoli utili non solo a grindare perpetuamente, ma anche a mettervi il classico bastone tra le ruote. L'obiettivo principale é di arrivare, indenne, al traguardo, anche se ogni livello dispone di ulteriori cinque sotto-obiettivi che, una volta portati a termine, sbloccheranno un nuovo stage per la modalità Professionista.

Le richieste sono bene o male sempre le medesime: dal realizzare un determinato trick (sono presenti oltre 35 acrobazie diverse), al grindare su specifiche superfici, oppure al realizzare un punteggio predefinito. Tutte missioni che difficilmente sbloccherete al primo tentativo, il che vi obbligherà a studiare nel minimo dettaglio la demoniaca disposizione di elementi studiata dagli sviluppatori. Parliamo di 25 livelli in modalità Amatore, a cui se ne aggiungono altrettanti in modalità Professionista: una volta ottenute cinque stelle su tutti gli stage, sbloccherete la maledetta modalità FAD, in cui sarete chiamati all'assoluta perfezione, sia nella gestione del grind, che dell'atterraggio. Un compito tanto probante quanto irritante, ma che vi farà sentire un Dio qualora riusciate a portarlo a termine.




Molto simpatica é la Sfida del giorno. Quotidianamente, verrete messi di fronte ad un brevissimo scorcio di livello in cui realizzare più elucubrazioni possibili: il punteggio ottenuto, così come avviene in tutte le modalità, verrà poi inserito nella classifica mondiale online. La sua particolarità é che...avrete soltanto un tentativo! Potrete infatti allenarvi a piacimento, ma la gara vera e propria, un po' come avviene nella realtà, é una tantum. E' inutile sottolinearvi che, come accade nelle più fantozziane delle situazioni, a prove degne di un campione degli X-Games fanno spesso seguito prestazioni imbarazzanti una volta che la vera competizione ha avuto inizio. In tal caso armatevi di sana pazienza, perché avrete modo di rifarvi soltanto nel giorno successivo.

Dal punto di vista tecnico, OlliOlli é il classico esempio di pixel art poco complessa ma dannatamente carismatica. Il merito va probabilmente condiviso con il design degli stage, davvero fuori di testa ed estremamente gradevoli alla vista. Altrettanto valida é la colonna sonora, a metà tra l'elettronica pura e la dubstep, e che annovera tra le proprie fila artisti del calibro di Qemists e di Dorian Concept.

Atterraggio goffo

Come detto in apertura, il gioco é prodotto direttamente da Sony. E questo é abbastanza stupefacente se pensiamo alla poca cura nei dettagli, a partire dai testi a schermo a dir poco grotteschi. Non sono solo presenti banalissimi errori di trascrizione o di grammatica, come la mancanza di alcuni accenti imperdonabili, ma anche traduzioni degne del peggior Google Translate. Cosa ne pensate di “attentato” al posto di “tentativo”, probabilmente ricavato dall'inglese “attempt”?

Ben più grave é la presenza di alcuni bug molto fastidiosi. Il più frequente, e riconosciuto dallo stesso team di sviluppo, che sta lavorando alacremente ad una soluzione, é la presenza di numerosi e immotivati crash dell'applicazione. Abbiano notato che questi non avvengono qualora vengano disabilitate le funzionalità online, ma in un gioco in cui lo scopo é realizzare il punteggio più alto possibile, diventa difficile rinunciare a cuor leggero alle classifiche mondiali.
Un altro problema, che pare essere capitato soltanto al sottoscritto, riguarda invece il sonoro: di punto in bianco, infatti, il gioco si é letteralmente ammutolito, costringendomi a riscaricarlo...con la conseguente perdita di tutti i miei salvataggi. Fortunatamente, non ci sono altri riscontri a riguardo: la speranza é che sia un caso più unico che raro.