One Piece Odyssey: il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG!
Sono passati ben cinque anni dal primo annuncio di One Piece Odyssey ed eccolo arrivare oggi sulle nostre piattaforme da gioco, a fare da vero e proprio fiore all’occhiello agli appena conclusi festeggiamenti dei venticinque anni di vita della saga creata dalla fertile mente di Eiichirō Oda. One Piece nasce infatti come manga nel 1997, per poi diventare un fortunatissimo anime. Inutile dire che entrambi sono giunti anche in italia, per la precisione nel 2001, dando il via anche nel nostro paese a una mania che è riuscita a conquistare milioni di fedelissimi, esattamente come è accaduto in ogni angolo del globo, tanto che a oggi One Piece è il manga più venduto della storia e scusate se è poco. La ciurma guidata da Monkey D. Rufy (o Lufy se preferite, mentre gradiremmo evitare il “Rubber” di mediasettiana memoria) ha letteralmente stregato tre generazioni differenti grazie a un mix esplosivo fatto di avventure, combattimenti, trovate geniali, personaggi memorabili e profonde tematiche legate all’importanza dell'amicizia e dell’abnegazione verso i propri sogni, senza mai abbandonare una vena scanzonata degna del miglior festino piratesco. Ma come riuscire a cogliere spirito e pregi di One Piece, una saga che di mettere la parola “fine” alla propria storia non ne vuole proprio sapere? La risposta l'hanno data il team ILCA e Katsuaki Tsuzuki, producer del progetto
La Trama di One Piece Odyssey
La strada intrapresa vede Rufy e la sua ciurma alle prese con una terribile tempesta che li fa naufragare sulla misteriosa isola di Waford che sin da subito sembra custodire enormi segreti, a partire dall’incessante maltempo che la circonda e impedisce ogni via di fuga. Per dare una posizione nell’arco temporale della saga, la ciurma è formata da Rufy, Zoro, Usop, Sanji, Nami, Tony Tony Chopper, Nico Robin, Franky e lo scheletrico Brook; siamo quindi in un momento in cui Jinbe non fa parte del gruppo. Ad ogni modo, una volta finiti sull’isola, i nostri eroi incontrano Adio e Lim, il primo è un ricercatore che sembra conoscere sin troppo bene Waford e la seconda è una ragazzina che non vede di buon occhio i pirati, al punto che sfruttando i propri poteri li priverà magicamente di tutte le loro abilità ed esperienze. Ecco a voi il plot narrativo che permette di avere un cast costretto a riconquistare i propri poteri dando un senso alla nuova avventura. Abbiamo visto escamotage simili in tanti titoli, ma in aggiunta a questo, la magia di Lim ha tramutato i poteri di Rufy e compagni in cubi che, una volta recuperati, vengono assorbiti dai possessori originali e permettono di riacquisire parte delle proprie capacità. Basterà esplorare Waford per trovarli tutti? Ovviamente no, perché la nostra ciurma preferita dovrà esplorare il mondo della memoria, dove si troverà a rivivere alcuni dei momenti più importanti della propria storia.
Alabasta, Water Seven, Marineford e Dressrosa sono le saghe che avremo occasione di rivivere, ma come Lim ci ripeterà spesso, i ricordi non sono sempre identici a quello che è realmente accaduto. Verremo dunque trasportati in archi narrativi che conosciamo bene, ma i fatti che rivivremo potrebbero essere molto differenti a quelli che abbiamo vissuto in anime e manga, una trovata davvero interessante che ha il pregio di farci celebrare alcuni tra i momenti più iconici di One Piece e allo stesso tempo dare nuovi spunti in stile “Sliding Doors”: cosa sarebbe successo se anche solo un piccolo elemento della storia fosse cambiato? Dal punto di vista della narrazione la scelta è vincente e capace di intrigare tutti, sia i fan di lunga data sia coloro che conoscono Rufy di sfuggita: basta davvero una infarinatura delle storie della ciurma di Cappello di Paglia per riuscire a godersi questa Odissea.
Tolto il velo sulla trama, passiamo al gameplay. Odyssey è a tutti gli effetti un JRPG di stampo classico composto da esplorazione, gestione del party e combattimenti a turni, facendo la gioia degli amanti del genere in quanto si inserisce in un filone che offre sempre meno produzioni tripla A. L’esplorazione è libera, per quanto le mappe siano abbastanza lineari e non troppo estese o, quantomeno, particolarmente elaborate, con i protagonisti che sfrutteranno le loro peculiarità per trovare ogni elemento di possibile interesse. Con l’uso della croce direzionale potremo passare da un personaggio all’altro e servirci di quelli di cui avremo bisogno: con Rufy potremo raggiungere luoghi lontani sfruttando il suo potere di allungarsi, con Nami e Sanji trovare tesori o ingredienti da cucinare e via dicendo, con Chopper che sfrutterà le sue ridotte dimensioni per passare attraverso spazi ristretti, ma una volta fatto potremo bellamente metterci alla guida di un altro personaggio, come se la nostra renna preferita avesse letteralmente inglobato tutti i compagni per portarli con sé: quando la sospensione dell'incredulità che ci viene richiesta raggiunge livelli un po’ troppo elevati.
La strategia in battaglia di un vero pirata
Come dicevamo, durante l’esplorazione saranno ben visibili i nemici e daremo il via alle battaglie andandovi in collisione, possibilmente raggiungendoli alle spalle per avere un bonus ed evitando che accada il contrario. Una volta scesi in campo si viene accolti da un combat system estremamente interessante che mescola elementi classici a una piacevole fase strategica. Il party attivo è composto da quattro personaggi che potremo scambiare di posto tra loro o alternare con quelli in “panchina”. La scelta sarà ovviamente dettata dalle differenti mosse a disposizione di ogni pirata e sarà importante tenere a mente un doppio sistema di malus e bonus, entrambi già visti, ma ben mescolati tra loro. Da un lato si devono sfruttare le affinità e le debolezze elementali (fuoco, ghiaccio e via dicendo), dall'altro un triangolo simile a “carta forbice e sasso”. Sia i nostri protagonisti che i loro antagonisti hanno un setting legato alle loro capacità: forza, tecnica e velocità.