One Piece: Pirate Warriors

di Tommaso Alisonno
Prendere confidenza col sistema di controllo di base é pressoché immediato, innanzitutto perché il gioco inizia con un esaustivo livello di Tutorial (quello contro il Pacifista), e in secondo luogo perché al primo avvio propone insistentemente il settaggio della difficoltà su “Facile”: in realtà chiunque abbia un minimo di dimestichezza coi giochi della serie Musou, o in generale con i picchiaduro action, può superare tranquillamente i primi livelli alla difficoltà intermedia, ricordandosi di mantenere un livello di attenzione giusto un minimo più elevato negli scontri Boss, ma nei capitoli più avanzati le cose tendono a farsi più serie.



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Un po' più faticoso é prendere confidenza con la struttura dei livelli: nei primi quadri action si correrà il rischio di perdere un po' di tempo cercando di capire “dove bisogna andare” o meglio ancora “da dove bisogna passare”, ed anche se dopo qualche missione si svilupperà una sorta di “sesto senso abitudinario”, sarà sempre richiesto un minimo di attenzione per non perdersi, e soprattutto per non tralasciare casse con tesori segreti. E' comunque innegabile che doversi districare tra salti e giravolte tende a spezzare un po' il ritmo dei combattimenti, nel bene (evita la ripetitività) e nel male (cala l'adrenalina). Il sistema di controllo funziona abbastanza bene, anche se qualche volta fa un po' le bizze, soprattutto quando ci si trova a gestire diversi punti “attivi” per le abilità di Rubber o quando, in presenza di Boss e semi-Boss, si rende necessario attivare o disattivare volta per volta il lock sul nemico.

Per il multiplayer in locale si é scelto di optare per uno split-screen verticale: la scelta appare però infelice, in quanto limita l'angolo visivo (e quindi i nemici su schermo) e le scritte in sovra-impressione vanno ad ostacolare entrambi i giocatori proprio nel mezzo dell'inquadratura. É un problema che naturalmente non influenza il gioco online, ma perché non mantenere il classico split-screen orizzontale della serie Musou? Un altro “difettuccio”, o per meglio dire un limite, del Multy é il fatto che il Diario Secondario non sia disponibile prima di aver completato almeno la prima missione nel Diario Principale e che aggiunga scenari e personaggi man mano che si avanza nella Storia: questo significa che solo al termine della modalità in singolo avrete una vasta scelta di personaggi e missioni per il Multy.

Ad ogni modo, le suddette missioni sono piuttosto numerose, e di norma richiedono tra i 10 e i 20 minuti per essere superate, a cui si aggiungono i vari siparietti, filmati, dialoghi e quant'altro aiutano a districarsi nella trama - anche se in verità questa é raccontata in maniera piuttosto veloce e i non-fan avranno non pochi problemi a non “perdere pezzi” (per dirne una, la parte di Brook é stata totalmente tagliata dal Diario Principale). Le ore di gioco sono dunque assicurate anche solo per un “primo giro”, a cui ovviamente si aggiunge la possibilità di rigiocare il Diario Principale a un livello di difficoltà più alto e l'intero Diario Secondario da affrontare con tutti i personaggi, magari in multiplayer. Dulcis in fundo, le Prove assicureranno una longevità più che soddisfacente per un gioco che saprà sicuramente soddisfare i fan della serie e, perché no?, anche qualche neofita.


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